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i hope you don't mind if i come here to cry

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𝑿𝑽

Come Sehun aveva già ben previsto, per i successivi due giorni Luhan non mise piede fuori dal suo appartamento. Aveva provato a farsi aprire, ma il biondo non rispondeva, neanche con un 'vattene'.
Però Sehun, quel pomeriggio, decise di provarci di nuovo.
Si presentò alla sua porta con due buste della spesa, la aveva fatto per il biondo, per paura che rimanesse ancora una volta senza nulla da mangiare.
«Hyung, ti ho fatto la spesa.»
Gli aveva detto dopo aver bussato, nella speranza di ricevere, almeno questa volta, una risposta.
Luhan drizzò le orecchie —proprio come un cerbiatto quando sente dei fruscii nel bosco— e guardò verso la porta.
Gli avrebbe dovuto aprire?
Voleva stargli il più lontano possibile, almeno fin quando non sarebbe arrivato il giorno del matrimonio. Però, i sensi di colpa cominciarono a mangiarlo da dentro, quindi si alzò e sbloccò la porta.
«Ciao —disse sorridendo il più piccolo, poi gli mostrò le buste— Posso entrare?»
Così, Sehun si ritrovò ancora una volta a sistemare il cibo nella credenza di Luhan, e lui lo guardava dal salotto, seduto a terra. Dopo un po' si alzò e si avvicinò alle buste di cartone quasi vuote.
«Dov'è lo scontrino?»
«Credo di averlo buttato.»
«Ti ricordi quanto hai speso? Devo ridarti i soldi.»
Disse prendendo un contenitore vicino ai fornelli, dove conservava tutti i suoi risparmi.
«Non ti preoccupare, pago io.»
Chiuse le ante del mobile e poi si avvicinò al biondo, che stava comunque tirando fuori delle monete. Lui lo fermò, afferrando quel contenitore e rimettendolo al suo posto.
«Come stai?»
«Bene.»
«Mi dispiace per mio padre-»
«Non importa.»
Rispose di fretta, allontanandosi dal corpo troppo vicino del più piccolo. Una parte di se voleva stringersi a lui, baciarlo, toccarlo; ma l'altra lo costringeva a stargli lontano, ignorarlo, per il semplice motivo che ben presto sarebbe appartenuto ad un'altra donna.
Sentì Sehun sospirare, poi dire qualcosa che fece indebolire il cuore del biondo.
«Mi manchi, Luhan.»
«Non dovresti dire una cosa del genere.»
Lo rimproverò a bassa voce, dandogli le spalle. Perché doveva fare così? Perché doveva comportarsi in quel modo, nonostante sapesse già che la loro storia non sarebbe andata da nessuna parte?
«Perché?»
«Perché tra due giorni ti sposi, Sehun.»
«Ciò non significa che smetterò di volerti.»
Sehun tornò vicino al maggiore, poi gli chiese in un sussurro di voltarsi. Lui, dopo aver combattuto con le vocine nella sua testa, guardò quegli occhi scuri e sinceri, ma allo stesso tempo pieni di segreti.
«Voglio fare l'amore con te ancora una volta, finché potrò considerarti ancora mio.»
E le loro labbra si incastrarono alla perfezione, come se fossero nate insieme e che qualcheduno le avesse poi separate, dandole a due persone destinate ad incontrarsi. Era possibile dimenticarsi di tutto con un semplice bacio? Per Luhan eccome.
Voglio il nostro profumo di pelli sudate rimanga per sempre nelle mie lenzuola, voglio che la notte mi faccia pensare a te, voglio che il mio letto mi faccia pensare a te, voglio pensare a te, voglio te.
E, come se Sehun avesse sentito quei pensieri pieni di lussuria e amore, sollevò delicatamente il piccolo corpo magro di Luhan, abbracciandolo stretto, forte, come se volesse morire in quel modo. Il biondo aveva braccia attorno alle sue spalle, le labbra che sfioravano l'orecchio caldo del minore.
«Portami in camera.»
Quella —apparentemente— insignificante richiesta, fece impazzire ogni parte di Sehun. Come avrebbe potuto stare senza Luhan, anche solo per un giorno? E Luhan, come avrebbe potuto stare senza Sehun? Era diventato tutto ciò che gli servisse per vivere, era diventato i suoi libri, era diventato le sue coperte calde, era diventato la sua casa.
E dove avrebbe vissuto, se la sua casa avrebbe poi ospitato altre persone? Come per esempio una moglie, dei figli, magari anche dei piccoli animali domestici?
No, non poteva permetterlo. Pensarci lo rendeva estremamente triste, estremamente.
Come venne adagiato sul letto, delle lacrime cominciarono a solcare le sue guance rosse, e i suoi occhi non riuscivano a distinguere perfettamente la figura del suo Sehun.
«Non piangere amore mio.»
Gli aveva sussurrato dopo essersi disteso su di lui, baciando teneramente il suo viso ed asciugando tutte quelle lacrime amare.
«Lo stai facendo anche tu...»
La voce di Luhan si spezzava su ogni parola, mentre accarezzava i capelli color corvino di Sehun; anche lui piangeva, per la prima volta in vita sua piangeva davanti a quel ragazzo che voleva come sposo, quel ragazzo che voleva per tutta la vita.
Quest'ultimo afferrò il viso bagnato del minore e asciugò i suoi occhi, accennando un piccolo sorriso. Ecco, quella era una scena che qualsiasi pittore avrebbe voluto passare su tela. Una scena straziante, piena di dolore, di addii. Al contempo, nel sorriso del biondo c'era quasi della speranza, della gioia, della luce. Quello sguardo sembrava sussurrare le più belle frasi d'amore, le più tristi frasi d'amore.
Non preoccuparti, amore mio, perché questa non sarà l'ultima volta.
Non piangere, luce dei miei occhi, perché voglio ricordati come l'essere più splendente su questa terra.

 Non piangere, luce dei miei occhi, perché voglio ricordati come l'essere più splendente su questa terra

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scusate è un po' più corto degli altri capitoli ma amatemi lo stesso 💖💓💖💝

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