i hope you don't mind if i come here to cry𝑰𝑿
Quando il mattino seguente Luhan si svegliò, un senso di nausea lo costrinse ad alzarsi di corsa per correre in bagno. Si inginocchiò davanti al gabinetto e vomitò tutto ciò che la sera prima aveva mangiato, i colpi di tosse fecero aprire gli occhi a Sehun, che non vedendo Luhan accanto a se si alzò velocemente.
Raggiunse il bagno e vide il maggiore accovacciato a terra, con le braccia sullo stomaco.
«Hyung! Che hai?»
Il corvino preoccupato si piegò sulle gambe davanti al corpo dell'altro, che si puliva la bocca con la manica della maglietta.
«Forse ieri ho mangiato troppo... —biascicò piano— Scusa, ti ho sporcato il bagno...»
«Non mi importa del bagno, stai bene?»
Luhan annuì, alzandosi lentamente.
«Devo lavarmi i denti.»
Il minore allora lo accompagnò nel suo appartamento, erano entrambi in pigiama, ma tanto erano le sette del mattino, e non avrebbero incontrato nessuno nel pianerottolo.
Luhan si chiuse nel suo bagno e Sehun fece un giro per casa, con il rumore dell'acqua aperta che accompagnava i suoi movimenti.
Inizialmente si sedette sullo sgabello in cucina, poi, guardando le credenze, gli venne in mente qualcosa.
Quindi si alzò e aprì quelle ante un po' rovinate, vedendo chiaramente che all'interno non c'era niente di niente.
Lo sapevo.
I suoi occhi si spostarono sulla figura di Luhan —appena uscito dal bagno— che lo guardava interrogativo.
«Da quanto tempo non vai a fare la spesa?»
Il biondo abbasso lo sguardo e sospirò:
«Non mi piace farla.»
«Quindi preferisci morire di fame? —Sehun si avvicinò al maggiore— Vatti a preparare.»
«Perché?»
«Non è ovvio? Ti accompagno al supermercato.»Sehun fermò la macchina e guardò Luhan, che si torturava il labbro inferiore. Erano appena le otto e dieci del mattino, in teoria non avrebbe dovuto esserci tanta gente, no?
Ma in ogni caso il biondo aveva una paura tremenda di entrare in quel luogo.
«Puoi scendere solo tu?»
Domandò Luhan all'altro, che scosse la testa. Così, cinque minuti dopo, stringeva con forza il carrello di metallo, che guidava tra i vari scaffali con Sehun al suo fianco.
«Prendiamo prima le cose essenziali.»
Luhan sperava con tutto se stesso che quel luogo non si cominciasse a riempire, il rumore in quel momento era appena sopportabile.
«Tutto bene?»
«Mh, si. Sbrighiamoci.»
Riempirono il carrello nel giro di trenta minuti, Luhan doveva fare la spesa per minimo un mese, così da non dover ritornare lì ancora una volta.
Andarono alla cassa e si misero in fila, davanti a loro c'erano altre due persone; Luhan cominciava a sudare freddo, quasi gli veniva da piangere.
C'erano troppe persone: persone accanto a lui, persone dietro di lui, persone che lo guardavano, persone con dei bambini che non facevano altro che urlare.
D'un tratto si sentì come in una bolla, come se tutto quel frastuono di colpo fosse andato via. Non capì il motivo di quello strano effetto, almeno fin quando non vide la mano di Sehun stretta alla sua.
Quest'ultimo si guardava intorno impaziente, non voleva che Luhan si sentisse male, ma in quel momento il biondo si sentiva più che bene.
Si avvicinò maggiormente al corpo di Sehun, —cosa che fece sorridere il minore— e posò la testa sulla sua palla, sospirando piano.
Gli sembrava di essere in un altro mondo.
Finalmente arrivò il loro turno, Sehun mise tutto in delle buste e Luhan pagò il totale. Uscirono da quel posto e si sedettero in macchina, il corvino guardò il biondo per controllare come stesse.
«È andata bene, no?»
Domandò, e Luhan annuì piano.
«Già...»
Restarono in silenzio un paio di minuti, Sehun stava per mettere in moto la macchina, ma Luhan si sporse per abbracciarlo forte, molto forte.
«Solo tu riesci a farmi stare bene.»
Sussurrò dopo che Sehun lo strinse a sua volta, con il cuore a mille.
«Rimarrò con te per sempre, allora.»
E Luhan ci credeva per davvero.Quando tornarono nel loro condominio, Sehun aiutò Luhan a sistemare la spesa. Era felice di essere riuscito a recuperare il rapporto con il biondo, ad averlo fatto tornare come prima. Si era ripromesso che non avrebbe fatto più sbagli, eppure la voglia di baciare quelle labbra si faceva ogni giorno più inarrestabile.
«Posso farti una domanda?»
Sehun aveva chiesto al maggiore, mentre metteva il cibo nelle credenze.
«Come fai a mantenerti? Intendo... Le bollette, le cose da mangiare?»
L'altro chiuse il mini frigo e lo guardò, beh in effetti era una domanda lecita.
«Lavoro da casa come traduttore per l'azienda di mia zia, mi basta stare al computer qualche ora alla settimana.»
«Ci lavori da molto?»
«Mh... —ci pensò su Luhan, sedendosi sul bancone in cucina— Circa cinque anni. Prima viaggiavo anche con la compagnia, ora non ho più voglia.»
Alzò le spalle, abbozzando un sorriso.
Sehun rimase stupito, non si aspettava un Luhan viaggiatore; insomma, era sempre stato chiuso in casa.
La curiosità di sapere cosa avesse passato per arrivare ad un punto come quello salì ancora di più, aveva paura di fare domande scomode.
«Come mai hai smesso?»
Lo sguardò del biondo si incupì per un istante.
«Te l'ho già detto. Non avevo più voglia.»
Scese dal bancone grazie ad un piccolo salto, poi afferrò le buste ormai vuote e le accartocciò, buttandole nel cestino.
Sehun si accorse di quell improvviso cambio di umore e un po' si sentì in colpa, così decise di lasciar perdere. Ci avrebbe riprovato un'altra volta.
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i hope you don't mind if i come here to cry。hunhan
Fiksi Penggemar「 hunhan 」 Luhan corre da Sehun ogniqualvolta sente il bisogno di piangere. ⓒ adoresehun, 2018 [ in love with a ghost]