i hope you don't mind if i come here to cry𝑿𝑰
Luhan passava un sacco di tempo a domandarsi come sarebbe stato morire. A che suono potesse avere. Si chiedeva se sarebbe esploso come delle note di un pianoforte, che piano piano si dissolvevano nell'aria, lasciando il silenzio più assoluto, oppure con un suono vago, impercettibile.
La morte di sua madre era avvenuta silenziosamente, o almeno così appariva dall'esterno. Magari lei gridava dentro, con tutte le sue forze, mentre quel dannato tumore la consumava ogni giorno di più. Il ragazzo provava una malinconia sconfinata soltanto a guardare il cielo azzurro, o semplicemente sentendo l'odore delle peonie, il fiore preferito da sua madre.
Luhan avrebbe voluto cancellare il tempo, tornare a quando lui e sua madre passeggiavano insieme nel loro giardino, con delle risate a riempire il sottofondo. Avrebbe voluto restare intrappolato in quei momenti, per sempre.
Luhan era così triste, immensamente triste. Pensava di aver trovato il suo rifugio, la sua casa, la sua salvezza. Ci sperava così tanto.
Invece adesso stava piangendo, piangendo così forte. Sehun lo sentiva perfettamente.
Sehun pianse a sua volta, in silenzio. Prese i suoi capelli tra le dita e posò la testa al muro, stringendo i denti.
Faceva così male.
Luhan aveva bisogno di andare avanti. Tutte le sue forze erano state risucchiate da Sehun, era come se, non avendo il minore al suo fianco, non riuscisse a respirare.
Perché aveva un potere così forte su di lui? Come era potuto accadere? Luhan era deciso a non avvicinarsi a nessuno, a non stringere legami di alcun tipo. Allora perché si ritrovava in quello stato?
Sehun era sempre più impegnato con la preparazione del suo matrimonio, ormai mancava meno di un mese. Quella era l'ultima cosa che voleva fare. Fino a tre mesi prima, a Sehun non importava il doversi sposare per forza. Ma ora avrebbe voluto passare la sua vita al fianco del suo vicino, del suo piccolo angelo triste.Era una sera silenziosa, l'unico suono era quello della leggera pioggia sui vetri. Luhan era rimasto tutto il giorno seduto sul tappeto nel salone, a fissare il muro davanti a lui. Stava riflettendo, forse, oppure, più semplicemente, aveva svuotato la mente da ogni pensiero.
Sehun, nel suo appartamento, era più o meno nella stessa situazione.
Niente musica, niente voci, niente rumori. Niente lacrime.
Era un po' preoccupato a dire il vero. Non sentiva notizie di Luhan da una settimana, se non di più. Gli mancava infinitamente.
Prese un grande respiro e si alzò dal divano, ma proprio in quel istante, un leggero bussare provenne dalla sua porta. Riconobbe subito quella delicatezza.
«Luhan.»
Il suo nome venne pronunciato quasi impercettibilmente. Il ragazzo aveva lo guardo basso, le mani unite sul ventre, i piedi con dei soli calzini a ricoprirli. Indosso aveva già le vesti per dormire, anzi, sembrava non se le fosse tolto dalla sera precedente.
«C'è Joohyun?»
Egli domandò, con tono altrettanto basso. Sehun scosse la testa, una strana tensione era presente nell'aria.
Luhan annuì, poi si fece spazio, entrando nell'appartamento del suo vicino in completo silenzio.
Il corvino era sollevato dalla visita di Luhan, ma allo stesso tempo nervoso, il suo cuore batteva a mille, nonostante il maggiore gli stesse dando le spalle.
«È... È successo qualcosa?»
La pioggia sembrò calmarsi per qualche minuto. Ora c'era il silenzio più assoluto. Sehun fece qualche passo in avanti, avvicinandosi. Poi richiamò il biondo una seconda volta.
«Luhan?»
Lui alzò lo sguardo e schiuse le labbra, come per dire qualcosa, ma le serrò subito dopo. Ci aveva ripensato.
Infatti girò i tacchi e andò verso la porta dalla quale era appena entrato, ma Sehun lo bloccò immediatamente.
«Luhan.»
Era già la terza volta che pronunciava il suo nome, e Luhan amava sentire la sua voce chiamarlo.
«Ti senti bene?»
«No. —Rispose. Il minore lo guardò interrogativo.— Fa tanto male.»
Neanche il tempo di finire la frase. Luhan cominciò a piangere. Stringeva le labbra tra i denti mentre le lacrime salate correvano sul suo viso pallido e magro.
Gli occhi ragazzo davanti a lui divennero a sua volta lucidi; poi lo abbracciò, stretto.
Luhan singhiozzava rumorosamente sul petto del più alto, si lasciò andare, completamente.
«Non piangere.»
«Perché devo sentirmi così? Non resisto più, Sehun, non più.»
Si allontanò dal suo petto, ma solo per poterlo guardare negli occhi. Il minore stette fermo, aspettando una mossa. Quella mossa.
E dopo tante indecisioni e sguardi rubati, le braccia magre del biondo si andarono ad allacciare al collo del più alto, e le loro labbra si scontrarono in un bacio disperato, bagnato dalle lacrime di Luhan.
«Per una notte. —Gli sussurrò sulle labbra— Per una notte voglio che il rumore della pioggia si confonda con i nostri respiri, per una notte voglio che tu mi faccia vivere. Non mi interessa più di nulla, il mio cuore non sente ragioni, Sehun. Per una notte tratta me come il tuo sposo, per una notte fammi essere tuo.»
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i hope you don't mind if i come here to cry。hunhan
Fiksi Penggemar「 hunhan 」 Luhan corre da Sehun ogniqualvolta sente il bisogno di piangere. ⓒ adoresehun, 2018 [ in love with a ghost]