La prima guerra mondiale fu un evento determinante nella storia del mondo. Nell'agosto del 1914 le nazioni europee intrapresero un conflitto che avrebbe devastato l'intero continente e determinato il corso degli eventi di tutto il secolo. Sebbene l'...
Se il grosso della flotta di superficie tedesca lasciò raramente i propri porti per tutta la durata del conflitto, la flotta sottomarina tedesca, tuttavia, fu usata in modo aggressivo. I sottomarini armati di siluri erano all'epoca un nuovo tipo di arma, e mentre molti ammiragli li guardavano con scetticismo e persino disprezzo, si dimostrarono piuttosto efficaci. Sebbene i tedeschi avessero sviluppato una flotta di grandi navi da guerra negli ultimi anni, all'inizio del conflitto erano stati costretti a riconoscere che la loro potenza navale era ancora molto inferiore a quella della Gran Bretagna. Fu quasi per caso che realizzarono il vantaggio che la flotta sperimentale di sottomarini diede loro. Nei mesi di settembre e ottobre 1914, gli U-boat tedeschi affondarono quattro incrociatori corazzati britannici e diverse navi da guerra, uccidendo più di 2.000 marinai. I comandanti navali britannici divennero presto diffidenti nei confronti di questa minaccia e quindi mantennero la loro flotta ben lontana dalle acque del Mare del Nord. Sebbene la Gran Bretagna avesse una propria flotta sottomarina, gli ammiragli della "Royal Marine" consideravano generalmente i sottomarini "armi da codardi" e scoraggiavano il loro uso.
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I sottomarini cominciarono fin da subito a rivestire un ruolo importantissimo nella guerra navale ma non furono l'unica arma ad essere definita "spregevole": ben presto apparvero le mine. In base ad un trattato firmato all'Aia nel 1907, la deposizione delle mine in mare doveva essere limitata a zone circoscritte, lasciando libero un corridoio di almeno tre miglia dalla costa di un nemico, in modo da non mettere in pericolo le navi neutrali che commerciavano con quel paese. Tuttavia, sia la Gran Bretagna che la Germania cominciarono molto presto ad ignorare questo accordo, e il Mare del Nord divenne un luogo di grande pericolo per tutte le navi che osarono entrarvi. Questa situazione era particolarmente problematica per i paesi neutrali come la Norvegia e la Svezia, che dipendevano pesantemente dal Mare del Nord per il commercio e che registrarono perdite dovute alle mine di entrambi i paesi.
La guerra navale turca
Fu proprio l'allargamento ai mari del conflitto che portò l'impero ottomano, precedentemente una potenza ufficialmente neutrale, a scegliere di intervenire. All'inizio della guerra, l'Impero Ottomano, era rimasto neutrale ma generalmente aveva già mostrato una certa simpatia per le Potenze Centrali piuttosto che la Gran Bretagna, la Francia e la Russia, anche per la posizione assunta da queste ultime nei conflitti balcanici che avevano interessato l'impero turco. La Germania era ansiosa di trovare altri alleati, specialmente nel Mediterraneo, e molti degli alti funzionari ottomani, come il ministro della guerra Enver Pasha, credevano che un'alleanza con la Germania potesse aiutare a sostenere l'impero ormai divenuto fragile e allora noto come "il malato d'Europa". "In un trattato segreto firmato il 2 agosto 1914, la Turchia promise di aiutare la Germania nel caso in cui la Russia avesse attaccato l'Austria-Ungheria. Più tardi in quello stesso mese, due incrociatori da guerra tedeschi, il "Goeben" e il "Breslau", attraccarono a Costantinopoli, evitando la caccia della marina britannica. Gli ottomani comprarono le navi e le ribattezzarono, incorporandole nella marina ottomana. In realtà più che una cessione si trattò di un passaggio di consegne, dato che gli equipaggi tedeschi sarebbero rimasti a bordo continuando ad avere il controllo di entrambe le navi.
Il 27 ottobre, i due incrociatori, che ora navigavano battendo bandiera ottomana, entrarono nel Mar Nero, apparentemente per effettuare manovre di addestramento. Il 29 ottobre, sotto il comando dell'ammiraglio tedesco Wilhelm Souchon (che lavorava in collaborazione con il ministro turco della Guerra, Pasha), le due navi apparvero inaspettatamente al largo della costa russa, spararono su diversi porti, affondarono una cannoniera russa e sei navi mercantili ed incendiarono un deposito di petrolio russo. La Russia, credendo che l'attacco fosse arrivato dalla Turchia, iniziò prontamente un'invasione della Turchia da est. Anche la Gran Bretagna e la Francia si mobilitarono immediatamente attaccando i forti turchi lungo lo stretto dei Dardanelli. La Turchia non si fece intimidire e rispose dichiarando guerra a tutti e tre. Con un colpo solo, l'ammiraglio Souchon era riuscito a manipolare i turchi e farli entrare in guerra dalla parte tedesca.
La battaglia di Coronel: la prima sconfitta britannica
Non molto tempo dopo l'ingresso in guerra della Turchia, la guerra di mare si diffuse anche in Sud America. Lo flotta tedesca dell'Asia orientale, una piccola flotta difensiva, guidata del vice ammiraglio Maximilian von Spee, era alla fonda nelle isole Caroline nel Pacifico occidentale, vicino alla Cina, quando scoppiò la guerra nell'agosto del 1914. Spee sapeva benissimo che le sue navi non sarebbero mai state in grado di opporsi alla flotta giapponese, che si sarebbe presto mossa contro di lui (il Giappone era entrato in guerra il 22 agosto). Pertanto, la flotta dell'Asia orientale fuggì rapidamente dall'area intraprendendo un viaggio di due mesi attraverso l'Oceano Pacifico verso il Cile, che aveva una grande popolazione tedesca e offriva una base più sicura per le operazioni da cui Spee poteva compiere incursioni sulle rotte britanniche. Il 1 ° novembre, la flotta tedesca incrociò quella britannica dell'India occidentale, che era stato deviata, dai suoi compiti di pattuglia, in Sud America e nei Caraibi proprio per distruggere le forze di Spee e rimuovere la minaccia alle rotte britanniche. La flotta britannica, guidata dal contrammiraglio Sir Christopher Cradock, era composta da incrociatori obsoleti e mal coordinati per un combattimento con le navi più veloci e meglio armate di Spee. Nella battaglia di Coronel che ne seguì, la flotta di Cradock fu annientata e due navi andarono perdute. Cradock morì, insieme a 1.600 marinai britannici: la prima sconfitta della Royal Navy in cento anni.