Verso la fine della guerra

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La difficile guerra di trincea, che stava mettendo a dura prova gli apparati militari delle potenze europee, continuò anche nel 1918. Oltre alle sofferenze causate dal conflitto anche una terribile epidemia avrebbe contribuito ad innalzare l'incredibile numero di morti, ma per quanto tutti i contendenti lo ignorassero la "inutile strage" stava volgendo lentamente alla fine. 

L'epidemia di influenza

Durante l'estate del 1918, un ceppo di influenza insolitamente grave si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Sebbene l'influenza non fosse normalmente associata ad alti tassi di mortalità, questo ceppo era particolarmente virulento e alla fine avrebbe ucciso milioni di persone. La causa dell'epidemia è sconosciuta, ma la guerra è stata sicuramente un fattore che ha contribuito alla diffusione della "Spagnola" (come venne comunemente definita questa pandemia, per via del fatto che i primi casi furono registrati in Spagna). Innanzitutto, la guerra  incoraggiava movimenti su larga scala di persone in varie parti del mondo e questo accelerò senza dubbio la diffusione del virus. In secondo luogo, si pensa che le numerose regioni del mondo devastate dalla guerra abbiano sperimentato un'alimentazione più povera e condizioni igieniche pessime, lasciando le popolazioni particolarmente sensibili al contagio.

 In secondo luogo, si pensa che le numerose regioni del mondo devastate dalla guerra abbiano sperimentato un'alimentazione più povera e condizioni igieniche pessime, lasciando le popolazioni particolarmente sensibili al contagio

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Allo stesso tempo, la diffusione della malattia influenzò direttamente la guerra stessa. Tutte gli eserciti avrebbero perso soldati per l'epidemia di influenza, ma furono Germania e Austria-Ungheria ad essere colpite in modo particolarmente duro. Gli eserciti di entrambi i paesi si indebolirono gravemente proprio mentre gli alleati stavano iniziando a subire la loro offensiva. L'epidemia continuò anche nel 1919, quando improvvisamente si estinse con la stessa rapidità con cui era iniziata.

Cantigny: la prima vittoria americana

Alla fine di maggio del 1918, diverse migliaia di soldati americani erano arrivati al fronte pronti a combattere, giusto in tempo per affrontare l'ultima offensiva tedesca. Le forze americane furono coinvolte in diverse battaglie, soprattutto a Cantigny, sulla Somme. Qui, 4.000 soldati americani attaccarono le forze tedesche il 28 maggio, mentre i francesi fornivano copertura con carri armati, aerei e artiglieria. Dopo aver liberato con successo la città di Cantigny, mantennero la linea per i tre giorni successivi resistendo ad innumerevoli contrattacchi tedeschi. Le forze americane subirono oltre 1.000 perdite durante questo cruentissimo scontro. 

Per tutto giugno ed all'inizio di luglio del 1918, i tedeschi tentarono una serie di azioni offensive, cercando ancora una volta, senza successo, di sfondare le linee di difesa alleate in Francia. Il 3 giugno, un attacco tedesco a Château-Thierry si rivelò un tragico insuccesso grazie al lavore dall'intelligence degli alleati che erano riusciti a ricavare una serie di informazioni importantissime dai prigionieri tedeschi. Conoscendo in anticipo i piani tedeschi, i francesi crearono una linea difensiva falsa, completa di trincee, mitragliatrici finte e sagome di soldati. La raffica di apertura dell'artiglieria tedesca finì quindi per colpire una serie di trincee che erano in gran parte vuote. Quando i soldati tedeschi si lanciarono in avanti, si trovarono ad affrontare soldati alleati per lo più freschi e ben posizionati che aprirono il fuoco su di loro, scompaginando le loro file. Nonostante questo, i tedeschi continuarono l'attacco per i due giorni successivi, minacciando ancora una volta Parigi. 

Gli alleati risposero il 6 giugno con un loro contrattacco, usando forze combinate provenienti dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dall'Italia e dagli Stati Uniti. L'attacco fu devastante ed oltre 30.000 soldati tedeschi vennero uccisi in venti giorni. Anche se la battaglia continuò per molte settimane ancora, la volontà di combattere dei tedeschi fu praticamente azzerata ed il Kaiser Guglielmo II capì che la fine incombeva. Le truppe tedesche perdevano terreno ogni giorno e gli alleati intensificavano i loro attacchi cogliendo ogni opportunità, incalzando costantemente i  tedeschi durante tutto agosto e settembre.

 Le truppe tedesche perdevano terreno ogni giorno e gli alleati intensificavano i loro attacchi cogliendo ogni opportunità, incalzando costantemente i  tedeschi durante tutto agosto e settembre

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Il crollo dell'impero Turco in Europa e nel Vicino Oriente

Nel Vicino Oriente, sin dalle devastanti sconfitte britanniche a Gallipoli e in Mesopotamia nel 1916, l'offensiva degli alleati si era trasformata in una guerra totale con l'Impero Ottomano. Da allora, la Gran Bretagna aveva conquistato Baghdad insieme a tutta la Mesopotamia. Più a sud, nella penisola arabica, le rivolte da parte di tribù del deserto avevano minato irrimediabilmente la presa che l'Impero esercitava da lungo tempo sulla regione. Nel dicembre 1917, gli inglesi catturarono la città di Gerusalemme in Palestina e lentamente iniziarono ad avanzare verso la Turchia vera e propria. Alla fine, il 19 settembre 1918, gli inglesi lanciarono un attacco diretto contro il fronte turco a Megiddo e ottennero un'importante vittoria che costrinse i turchi ad una ritirata su vasta scala reale. A metà ottobre, la Turchia chiedeva condizioni di pace. L'armistizio di Mudros (30 ottobre ) pose fine alle ostilità nel tra i Turchi e gli alleati. Fu firmato dal ministro della Marina militare turco-ottomana Rauf Bey e dall'ammiraglio britannico Arthur Somerset Gough-Calthorpe, a bordo della corazzata britannica HMS Agamemnon nel porto di Moudros, nell'isola greca di Lemnos.

Alla resa ottomana, le restanti guarnigioni al di fuori dell'Anatolia furono richiamate ed agli alleati fu concesso il diritto di occupare i forti sullo stretto dei Dardanelli e del Bosforo ed il diritto di occupare "in caso di evenienza" ogni ter...

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Alla resa ottomana, le restanti guarnigioni al di fuori dell'Anatolia furono richiamate ed agli alleati fu concesso il diritto di occupare i forti sullo stretto dei Dardanelli e del Bosforo ed il diritto di occupare "in caso di evenienza" ogni territorio turco in caso di una minaccia alla sicurezza. L'esercito ottomano fu smobilitato, porti, ferrovie ed altri punti strategici furono resi disponibili per l'uso da parte degli Alleati. Nel Caucaso, la Turchia dovette ritirarsi sulle frontiere pre-belliche. All'armistizio seguì l'occupazione di Costantinopoli e la successiva spartizione dell'Impero ottomano. Il 10 agosto 1920 seguì il trattato di Sèvres a definire l'armistizio, ma questo trattato non fu mai applicato a causa dello scoppio della guerra d'indipendenza turca.

La Bulgaria fu la prima delle potenze centrali ad arrendersi, firmando un armistizio a Salonica il 29 settembre 1918, mentre il 7 ottobre, la Polonia dichiarava la propria indipendenza, cosa che provocò immediatamente scontri con l'Ucraina per il possesso del territorio di confine in Galizia. Il 14 ottobre era nato anche il governo provvisorio della Cecoslovacchia ed il 25 dello stesso mese era stato istituito a Budapest un Consiglio nazionale ungherese per la creazione di un'Ungheria indipendente, separata dall'Austria.

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