Le ultime offensive

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All'inizio del 1918, con le forze appena arrivate dal fronte orientale, la Germania godette della superiorità numerica sul fronte occidentale per la prima volta dai primi giorni della guerra. Ciononostante, tutte le parti, inclusa la Germania, erano esauste dopo un lungo e logorante conflitto. Lo sforzo bellico tedesco aveva raggiunto il proprio limite e ben presto sarebbero arrivate le truppe dagli Stati Uniti pronte ad entrare in battaglia a fianco degli alleati. Se la Germania voleva in qualche modo a vincere la guerra, questo era il momento di provarci.Per questo la Germania decise di usare tutte le risorse che le rimanevano per lanciare una massiccia offensiva nelle prime ore del mattino del 21 marzo 1918. L'obiettivo era di quello di attraversare il fiume Somme per poi puntare su Parigi. 

Come la maggior parte delle battaglie terrestri nella prima guerra mondiale, l'offensiva iniziò con una raffica di artiglieria prolungata. In questo caso essa durò cinque ore e incluse una grande concentrazione di proiettili riempiti di gas velenoso insieme alle consuete cariche esplosive. Quando le truppe tedesche cominciarono ad avanzare attraverso una combinazione di nebbia fitta e nubi di gas velenoso, la visibilità era vicina allo zero, con i soldati di entrambe le parti che non erano in grado di distinguere l'amico dalle forze nemiche. 

A mezzogiorno la nebbia si era dissolta e una furiosa battaglia aerea si stava svolgendo sulla testa dei soldati mentre i tedeschi bombardavano senza sosta gli alleati.Mentre i tedeschi avanzavano, portavano con sé i nuovi cannoni d'artiglieria a lungo raggio sviluppati da Krupp, che permisero loro di sparare con precisione su Parigi dall'incredibile distanza di settanta chilometri. Il 23 marzo, questi proiettili provocarono la morte di oltre 250 ignari parigini, che erano sconcertati perché inizialmente pensavano che le esplosioni provenissero dal terreno. I proiettili tedeschi a lunga distanza uccisero altre centinaia di persone nei giorni seguenti. Il 24 marzo i tedeschi attraversarono la Somme, dopo aver catturato i ponti prima che i francesi potessero distruggerli. Il 25 marzo il fronte alleato si spezzò proprio nel punto in cui si congiungevano le truppe francesi e britanniche.

La battaglia di Lys

Il "momentum" tedesco continuò per altri cinque giorni fino a quando la controffensiva britannica fermò le truppe del kaiser a Moreuil Wood il 30 marzo. Gli alleati respinsero i tedeschi per diversi giorni, fino a quando non ci fu una nuova inversione delle parti nella battaglia di Lys, che iniziò il 9 aprile 1918. A Lys, gli inglesi e i francesi iniziarono nuovamente a perdere terreno, ed i tedeschi riconquistarono i luoghi (come Passchendaele e Messines) che gli alleati avevano occupato nelle durissime battaglie dell'anno precedente.

 A Lys, gli inglesi e i francesi iniziarono nuovamente a perdere terreno, ed i tedeschi riconquistarono i luoghi (come Passchendaele e Messines) che gli alleati avevano occupato nelle durissime battaglie dell'anno precedente

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Alla fine della battaglia di Lys, il 29 aprile, l'esercito tedesco, nonostante il suo recente successo, aveva il morale ridotto ai minimi storici. I francesi e gli inglesi erano in uno stato quasi altrettanto pessimo. Durante questo periodo della guerra, ogni volta che una delle due parti lanciava un'offensiva, questa si sarebbe esaurita nel giro di pochi giorni, visto che le truppe finivano rapidamente per perdere energia ed iniziavano a ritirarsi. Nondimeno, né i generali britannici, né quelli francesi, o tedeschi si arresero e la guerra continuò in questo modo per gran parte dell'estate del 1918. 

Il dispiegamento delle truppe americane

Giunti a questo punto sembrava che solo gli americani avessero il potere di spostare l'equilibrio a favore degli alleati, ma era passato più di un anno dall'entrata in guerra degli Stati Uniti, con pochi risultati tangibili. Sebbene centinaia di migliaia di soldati americani fossero stati trasportati in Europa, pochi di loro avevano effettivamente partecipato a un combattimento. La Gran Bretagna e la Francia volevano che le truppe statunitensi fossero integrate nei loro eserciti e inviate in prima linea per combattere, ma il governo degli Stati Uniti insistette che le sue truppe avrebbero combattuto solo come esercito indipendente sotto il comando americano. Dato che questa organizzazione avrebbe richiesto molto tempo per divenire efficiente oltreoceano, la politica degli americani si attirò aspre critiche da parte di francesi e inglesi, che stavano sostenendo il peso principale della guerra. L'entrata ufficiale in guerra degli Stati Uniti nel 1917 aveva ridato agli alleati la speranza dopo l'inattesa uscita della Russia dal conflitto, ma alla luce della lentezza dell'effettivo dispiegamento delle truppe americane, molti in Francia e in Gran Bretagna temevano di poter perdere la guerra prima che i soldati americani sparassero un solo colpo.

Fu solo con la riunione del Consiglio supremo di guerra dei capi alleati del 2 maggio 1918, che ci fu un piccolo cambiamento nella posizione degli Stati Uniti. Il generale John J. Pershing, comandante delle forze americane in Europa, accettò un compromesso, impegnandosi a inviare 130.000 soldati in quel mese e diverse centinaia di migliaia nei mesi a venire per combattere al fronte con le forze francesi e britanniche. Questo significava che circa un terzo delle forze americane presenti in Europa sarebbe entrata in azione quell'estate. Gran parte dei generali americani, però, sosteneva che il resto, degli uomini non sarebbe stato organizzato, addestrato e pronto a combattere fino alla fine della primavera del 1919.

Agitazioni in Oriente

Sebbene la Russia fosse completamente fuori dalla guerra, molti cose rimasero incompiute nei territori lungo il vecchio fronte orientale. Il 7 maggio 1918, la Romania firmò un trattato di pace con le Potenze Centrali, rinunciando al controllo della foce del fiume Danubio lungo la costa del Mar Nero. Allo stesso tempo, le truppe tedesche avanzarono verso sud-est, attraverso l'Ucraina, la Russia meridionale e verso la regione del Caucaso. I bolscevichi non avevano ancora un controllo efficace su questa regione, quindi i tedeschi furono in grado di procedere quasi senza incontrare nessuna resistenza. Il 12 maggio, Germania e Austria-Ungheria raggiunsero un accordo per condividere i frutti dei benefici economici derivati dall'occupazione dell'Ucraina. Appena una settimana dopo, tuttavia, l'Austria-Ungheria sperimentò il primo di una serie di ammutinamenti nel suo esercito, condotta da gruppi nazionalisti. Il primo ammutinamento coinvolse un gruppo di sloveni, ma non appena fu soppresso, ne scoppiarono immediatamente altri, condotti a turno da serbi, rusiani (o ruteni) e cechi.

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