Finalmente, l'11 novembre, alle 5:10 del mattino, fu firmato l'armistizio con la Germania. Le ostilità si sarebbero ufficialmente concluse alle 11:00 di quello stesso giorno. La fine della prima guerra mondiale viene infatti generalmente riportata all'undicesima ora dell'undicesimo giorno dell'undicesimo mese del 1918. Tuttavia, sarebbero passati più di sette mesi prima che trattati di pace formali definissero gli accordi tra tutte le nazioni che avevano preso parte alla guerra.
Il trattato di Versailles
Proprio come era iniziata, la prima guerra mondiale si concluse, ovvero con trattative diplomatiche estremamente complicate. Ci vollero molti mesi, ma il trattato che definiva l'esistenza il presente ed il futuro della Germania fu firmato a Versailles il 28 giugno 1919 e per la Germania, fu una giornata di completa umiliazione. Il paese fu costretto ad accettare la perdita di grandi porzioni di territorio, tra cui l'Alsazia-Lorena e gran parte della Polonia odierna. La Germania avrebbe mantenuto la regione di confine della Renania ma le fu severamente vietato di occupare l'area militarmente. La Germania avrebbe anche dovuto accettare di pagare enormi riparazioni di guerra che avrebbero richiesto più di mezzo secolo per essere totalmente saldate. Infine, essa fu costretta a riconoscere pubblicamente e ad accettare la piena responsabilità di aver scatenato la guerra. Questa clausola fu un boccone amaro da inghiottire per molti tedeschi ed in effetti questa era una sfacciata falsità.
Alla conferenza di pace parteciparono solo i paesi vincitori: l'Inghilterra, la Francia, gli Stati Uniti e l'Italia, mentre i paesi sconfitti vennero convocati solamente per firmare i trattati. Durante la conferenza emersero fin da subito molti contrasti tra gli alleati: Clemenceau, ministro francese, voleva smembrare i quattro grandi Imperi Centrali ed annetterne i territori a Francia e Gran Bretagna, Wilson, presidente americano, era invece favorevole al principio dell'autodeterminazione dei popoli. Alla fine a prevalere fu la strada proposta da Wilson, che prevedeva pace definitiva, disarmo, libero scambio, libertà di navigazione, rispetto delle nazionalità e la creazione di una Società delle Nazioni. La pace con la Germania mirava ad un consistente indebolimento del paese, su esplicita richiesta della Francia, a cui vennero, tra le altre cose, restituite Alsazia e Lorena. La pace con l'Austria-Ungheria portò invece allo smembramento dell'Impero ed alla creazione di alcuni nuovi stati. L'Italia ricevette i territori del Trentino, l'Alto Adige, l'Istria e Trieste, ma non la Dalmazia e Fiume che le erano state promesse al suo ingresso in guerra: per questo nel paese si cominciò ben presto a parlare "vittoria mutilata".
L'eredità della guerra
La prima guerra mondiale iniziò con un omicidio a sangue freddo, un intrigo diplomatico e supposizioni troppo convinte su ciò che l'altra parte avrebbe fatto. I resoconti del tempo ci fanno anche comprendere molto bene che c'era persino un senso di eccitazione e avventura nell'aria, poiché alcuni sembravano immaginare la guerra più come una possibilità di provare le più recenti innovazioni tecnologiche che come qualsiasi altra cosa. Cinque tragici anni dopo, la realtà della guerra era insondabilmente cambiata: decine di milioni di morti, interi paesi distrutti ed economie in rovina. Milioni di soldati erano stati coinvolti nella guerra, molti addirittura provenienti dalle colonie lontane e molti di più con poco più di un indizio su ciò per cui stavano combattendo.
Il Trattato di Versailles, invece di risolvere questi problemi, impose alla Germania termini di pace sconcertanti e severi, costringendo quella nazione ad accettare la piena responsabilità finanziaria e diplomatica per l'intera guerra. Nei trattati di pace che avevano chiuso la maggior parte delle precedenti guerre europee, ciascuna parte aveva accettato le proprie perdite, rivendicato il bottino alzando la voce e poi proseguendo per la propria strada. Dopo la prima guerra mondiale, invece, il popolo tedesco fu umiliato, impoverito e lasciato con nulla da sperare. Internamente, la Germania divenne un luogo tumultuoso, barcollante sull'orlo di rivoluzioni violente sia a destra che a sinistra e vulnerabile alla presa di potere da parte elementi estremisti come il Partito nazista. In effetti, solo pochi decenni avrebbero dimostrato che gli Alleati avevano completamente sbagliato ad infliggere una pace punitiva alla Germania; un errore di valutazione che avrebbe creato le condizioni necessarie per mettere l'Europa al centro di un conflitto ancora più orribile.
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La Grande Guerra
Non-FictionLa prima guerra mondiale fu un evento determinante nella storia del mondo. Nell'agosto del 1914 le nazioni europee intrapresero un conflitto che avrebbe devastato l'intero continente e determinato il corso degli eventi di tutto il secolo. Sebbene l'...