La guerra di logoramento in Europa

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Il bagno di sangue di Verdun

Contemporaneamente allo stallo sul fronte Italiano, una delle più lunghe e catastrofiche battaglie della guerra fu combattuta a parecchie centinaia di chilometri di distanza, in Francia. Il 21 febbraio 1916, la Germania lanciò un'offensiva contro la città fortificata francese di Verdun, che si trovava sulla strada per Parigi. I tedeschi intendevano portare avanti un attacco prolungato che avrebbe logorato il nemico, riducendone costantemente il numero di soldati e superando così la situazione di stallo che si protraeva da tempo sul fronte occidentale. Entrambi gli schieramenti non risparmiarono in questa battaglia uomini e mezzi e per la prima volta venne  impiegato il gas su larga scala. L'esercito francese subì inizialmente l'impeto delle truppe tedesche perdendo temporaneamente il possesso della città di Verdun e dei suoi due forti. Le notizie della perdita di Fort Douaumont arrivarono velocemente anche al quartier generale francese, e come prima cosa il comandante in capo dell'esercito francese, Joffre, acconsentì ad inviare immediatamente a Verdun la 2ª armata fino ad allora lasciata di riserva, comandata dal generale Philippe Pétain. 

Egli ben presto riguadagnò il possesso dei forti dalla battaglia e riconquistò la città in un nuovo attacco che pose fine alla battaglia il 18 dicembre

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Egli ben presto riguadagnò il possesso dei forti dalla battaglia e riconquistò la città in un nuovo attacco che pose fine alla battaglia il 18 dicembre. Dopo dieci mesi, i combattimenti cessarono, con entrambe le parti che si ritrovavano quasi esattamente da dove avevano iniziato, ma con uno sconcertante tributo di sangue pagato: ben 650.000 soldati morti. La battaglia di Verdun fu la più lunga battaglia della guerra e certamente la più letale. Essa costituì un punto di svolta cruciale della guerra in quanto segnò il momento in cui il peso principale delle operazioni nel fronte occidentale passò dall'esercito francese a quello britannico e fece svanire le ancora concrete possibilità della di vincere la guerra per i tedeschi influenzando anche, in parte, l'entrata in guerra degli Stati Uniti. Questa spaventosa battaglia divenne una sacra leggenda nazionale in Francia, sinonimo di forza, eroismo e sofferenza, i cui effetti e ricordi perdurano ancora oggi; la battaglia coinvolse quasi i tre quarti delle armate francesi, e benché nella storia, e nella stessa prima guerra mondiale, ci siano state altre battaglie molto cruente, Verdun detiene probabilmente il non invidiabile primato di campo di battaglia con la maggior densità di morti per metro quadro.

La battaglia della Somme

Il 1 ° luglio 1916, mentre il combattimento stava ancora infuriando la battaglia di Verdun, le potenze alleate lanciarono una loro offensiva lungo il fronte che si estendeva su entrambe le sponde del fiume Somme. L'offensiva fu intrapresa dagli Anglo-Francesi per cercare di alleviare la pressione tedesca su Verdun. L'attacco alleato, iniziato il 24 giugno 1916, si sviluppò su un fronte di 40 km dando luogo a una lunga e cruenta battaglia di logoramento durata fino al 26 novembre. Le salve di artiglieria di apertura furono così intense e potenti che furono udite fino all'Inghilterra meridionale, ma con l'autunno il campo di battaglia si coprì di fango, la pioggia trasformò le trincee in acquitrini, rendendo ancora più difficile la vita ai soldati. Da un punto di vista strettamente tattico si trattò di una sconfitta tedesca, ma il guadagno territoriale alleato fu minimo: nei quattro mesi e mezzo di durata della battaglia, gli Alleati riuscirono ad avanzare solamente sei chilometri. La battaglia della Somme rimane, nelle parole di un ufficiale tedesco, "La tomba di fango del vecchio Esercito Prussiano" , ma le perdite complessive risultarono imponenti per entrambi gli schieramenti, superando il milione di uomini in totale (410.000 Inglesi, 341.000 Francesi, circa 500.000 Tedeschi).

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