La guerra nei cieli

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Nell'estate del 1914, l'aereo aveva meno di undici anni. L'aviazione era una tecnologia nascente che affascinava molti ma generava ancora scetticismo quando si trattava di applicazioni pratiche. La maggior parte degli aerei del tempo erano congegni lenti e fragili, con una potenza appena sufficiente a sollevare un solo pilota e forse un passeggero. Mentre numerosi paesi avevano mostrato interesse per l'aviazione militare, il concetto di usare gli aerei per fare la guerra era ancora un'idea abbastanza fantasiosa. Questa concezione cambiò radicalmente nel corso della prima guerra mondiale. All'inizio del conflitto, gli strateghi militari capirono che gli aerei potevano essere molto utili per spiare i movimenti delle truppe nemiche. Così prese campo l'idea di usare l'aereo come mezzo da ricognizione, uno strumento che sarà largamente usato da tutti gli schieramenti. In genere questi velivoli trasportavano un pilota e un osservatore con una macchina fotografica, che fotografava le posizioni delle truppe nemiche sul terreno. L'uso di aerei da ricognizione crebbe rapidamente durante i primi mesi della guerra e giocò un ruolo cruciale nel raggiungimento delle vittorie. Questi aerei, ad esempiò,  si rivelarono vitali per le forze britanniche e francesi durante la Battaglia di Mons e la Battaglia della Marna.

 Questi aerei, ad esempiò,  si rivelarono vitali per le forze britanniche e  francesi durante la Battaglia di Mons e la Battaglia della Marna

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Quando la ricognizione aerea divenne più comune, aumentò anche la necessità di trovare modi per fermare gli aerei nemici. All'inizio il modo più comune per farlo era quello sparare su di loro da terra, metodo che però si rivelò piuttosto inefficace fino a quando i fucili non furono adattati allo scopo. Un altro modo fu quello di sviluppare un'arma per aerei, in modo tale che un aereo potesse attaccarne un altro. I primi tentativi di sviluppare questo progetto furono fatti usando gli stessi velivoli da osservazione, mentre piloti e osservatori tentavano di sparare su altri aerei usando fucili e persino pistole, un metodo che rapidamente si dimostrò senza speranza. Alcuni piloti provarono anche a lanciare bombe a mano, mattoni o anche lunghe corde con ganci a grappolo sugli aerei sotto di loro, ma anche in questo caso il risultato fu molto deludente. Ben presto la soluzione ideale fu trovata nella mitragliatrice, che poteva sparare un flusso continuo di proiettili, aumentando significativamente la possibilità di colpire un bersaglio.

Le mitragliatrici, però, tendevano ad essere grandi e pesanti, e solo pochi modelli erano piccoli e abbastanza leggeri da essere utilizzabili su un aereo. Un altro problema era che sparare lateralmente riduceva seriamente la precisione, mentre sparando in avanti l'elica dell'aereo sarebbe stata d'intralcio. Il problema non fu risolto fino alla metà del 1915, quando un progettista di velivoli olandese di nome Anton Fokker sviluppò il "meccanismo di interruzione", un meccanismo di temporizzazione che sincronizzava la mitragliatrice con le pale mobili dell'elica. Il 1 ° agosto 1915, i piloti tedeschi Oswald Boelcke e Max Immelmann divennero i primi piloti a abbattere un altro velivolo usando il nuovo metodo di Fokker. Questa innovazione di fatto diede ai tedeschi un grande vantaggio per diversi mesi, fino a quando i progettisti francesi e britannici riuscirono ad adattare il dispositivo sui propri aerei circa un anno dopo.

Ben presto ci si rese che conto anche che il bombardamento era un'ovvia tattica offensiva da usare nella guerra aerea, ma diversi paesi si avvicinarono a questa idea in modi diversi. La Russia fu la prima a sviluppare un aeroplano appositamente per questo scopo: il Murometz, un grande aereo a quattro motori che Igor Sikorsky aveva sviluppato nel 1913 come aereo passeggeri, fu adattato per essere usato come bombardiere nel 1914 e fu usato con successo durante la guerra . La Germania adottò invece un approccio diverso ai bombardamenti usando dirigibili, o zeppelin, palloni gonfiati con il gas e più leggeri dell'aria, che i tedeschi utilizzarono per sganciare bombe su bersagli lontani come Londra e Parigi. Gli zeppelin si muovevano lentamente, ma avevano una lunga portata e potevano trasportare un quantitativo relativamente grande di esplosivi. Essi raggiunsero il picco del loro successo all'inizio della guerra, durante il 1915, poi con il proseguire del conflitto, i dirigibili giganti divennero sempre più vulnerabili al rapido miglioramento delle capacità degli aerei da combattimento: gli zeppelin erano pieni di idrogeno, quindi era necessaria solo una piccola scintilla per farli esplodere in fiamme. Di conseguenza, la Germania cominciò ad utilizzare sempre di più gli aerei come bombardieri.

Mentre  la guerra andava avanti e la tecnologia degli aeroplani migliorava,  grandi battaglie nel cielo divennero un evento sempre più frequenti

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Mentre la guerra andava avanti e la tecnologia degli aeroplani migliorava, grandi battaglie nel cielo divennero un evento sempre più frequenti. Leggende e storie fantastiche crebbero intorno a grandi assi dell'aria, come Manfred von Richthofen, che si guadagnò l'appellativo di "Barone Rosso" (dal colore del suo aereo), Eddie Rickenbacker o il nostro Francesco Baracca. Questi uomini cominciarono ad essere considerati dalla gente come cavalieri moderni, che stavano combattendo una guerra più esotica ed elegante rispetto al grottesco incubo che si era scatenato sul terreno sottostante.

La verità era abbastanza diversa. I piloti reclutati, specialmente nella seconda parte del conflitto, venivano spesso inviati nei cieli solo con una conoscenza approssimativa del modo di volare (in genere meno di cinque ore di allenamento). Con il progredire della guerra, era piuttosto insolito che un nuovo pilota sopravvivesse alle prime settimane di servizio. A causa di questa mancanza di esperienza, i piloti non solo furono vittime di assi nemici, ma spesso morirono anche a causa di condizioni meteorologiche avverse, problemi meccanici o perdita di controllo causa da un proprio errore dovuto all'inesperienza. Era molto comune per i piloti semplicemente perdersi e poi rimanere senza carburante sulle linee nemiche. La maggior parte di coloro che vennero abbattuti perse la vita non in spettacolari combattimenti, ma dopo essere stati colpiti da dietro senza nemmeno capire di essere sotto attacco. Sebbene il paracadute fosse stato inventato decenni prima, i piloti di alcuni paesi, in particolare la Gran Bretagna, non avevano il permesso di portarli, perché i generali inglesi ritenevano che il loro uso fosse da codardi.

Nel complesso, non si può dire che la guerra aerea abbia avuto un ruolo fondamentale nella prima guerra mondiale, come invece accadde nella seconda. I bombardamenti erano più un'arma psicologica che pratica e la tecnologia necessaria, per causare il tipo di danni massicci che i bombardamenti sarebbero stati in grado di infliggere in futuro, non era ancora stata sviluppata. D'altra parte, fu proprio durante la prima guerra mondiale che si incoraggiò il rapido miglioramento dell'aeroplano, sia in generale che specificamente come arma. Durante i quattro anni di conflitto, la stabilità generale e la sicurezza del volo migliorarono enormemente, così come la potenza, la velocità e la manovrabilità dei nuovi modelli. Inoltre, la guerra portò ad un generale rispetto dell'aviazione da parte della gente e forgiò una nuova generazione di piloti e progettisti di aerei, che avrebbero continuato a sviluppare il volo umano, portandolo ad un livello ulteriore dopo la guerra.

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