ero sdraiata beatamente sul letto di camera mia quando mio padre mi chiamò dal salotto.
scesi le scale andando verso di lui.
"lucia, tesoro, siediti." lo guardai interrogativa, ogni volta che dice così significa che è qualcosa di importante.
"che c'è, papà?" chiesi mentre mi sedevo.
"lo sai che frequento una donna da due anni." annuì
"abbiamo deciso di trasferirci in una villa tutti insieme." a quelle parole non sapevo come reagire quindi risposi con un semplice "ah okay, congratulazioni" e mentre mi stavo alzando mio padre mi fermò dicendomi che avrei dovuto preparare le mie cose, il giorno dopo ci saremo trasferiti ed annuì andandomene in camera.
fantastico, direttamente il giorno dopo e non avvertirmi prima.
ero abbastanza ferita, quella casa la amavo, ho così tanti ricordi lì dentro, soprattutto ricordi con mia madre che ogni giorno mi mancava come l'aria.
ancora non riuscivo a capire come mio padre potesse stare con un'altra donna.scacciai le lacrime che minacciavano di uscire.
prima di sistemare le cose, decisi di farmi un giro per prendere una boccata d'aria.
misi il mio giaccone di jeans nero, la sciarpa e le vans nere; presi il telefono con le cuffie e dal cassetto presi le mie sigarette col mio accendino rosa molto antisesso.
"io esco a prendere un po' d'aria" dissi mentre scendevo le scale e mio padre rispose con un semplice "va bene, non fare tardi" sapendo benissimo che quando esco a fare una passeggiata è perché voglio calmarmi e cacciar via un po' di peso dal petto.
uscita di casa misi le cuffie cliccando riproduzione casuale facendo partire i chase atlantic.
non andai molto lontano, vicino casa c'era un piccolo parco e quindi andai al mio solito posto lontano da tutto e tutti, mi rilassava.
mi sedetti su quella stessa panchina guardando il cielo rosato, il sole stava per tramontare.
presi dalla mia tasca il mio pacchetto, accesi una sigaretta e alzai il volume della musica.
dovevo pensare a mia madre, qualche lacrima rigò il mio viso.
"mi manchi, mamma. dove sei?" pensai.
prima che qualcuno potesse vedermi, asciugai le lacrime.passò circa una mezz'oretta e mentre cercavo di accendere la terza sigaretta qualcuno me la prese e la buttò via.
mi girai subito per vedere chi fosse.
era un ragazzo a me sconosciuto, alto nella media, non molto robusto, labbra non esageratamente carnose e rosee.
i suoi occhi che ricordavano quelli di un gatto, erano leggermente coperti da dei ciuffi color nero corvino.
non potevo negare il fatto che fosse veramente di bel aspetto sebbene avesse una felpa e dei jeans addosso, molto basic.scacciai via questi pensieri che stavano diventando perversi.
comunque sia, mi alzai irritata dal suo gesto poco educato.
"non dovresti fumare." parlò.
la sua voce era profonda, era qualcosa di paradisiaco, detto sinceramente.
"..e stai cercando di farmi paura, nanetta?" ridacchiò, mi stuzzicò e ci riuscì benissimo.
"punto uno: non sono affari tuoi se fumo o no. punto due: non dovresti chiamare le persone di bassa statura "nane" non è educato tsk" ringhiai.
il ragazzo prese il mio pacchetto che era appoggiato beatamente sulla panchina e mi rubò due sigarette.
"non fumarne più di una allora." disse mettendosi una delle due sigarette fra le labbra.
"ma secondo te do ascolto ad uno sconosciuto?" dissi irritata.
il nero non mi rispose, anzi, se ne andò pure senza nemmeno salutare.
"idiota tsk.." sussurrai tra me e me.quando ritornai a casa non trovai mio padre, sarà stato sicuramente in una delle sue famose cene di lavoro o che ne so io.
decisi di farmi un bagno caldo dopo aver sistemato le cose per il giorno dopo per sentirmi più libera e meno sporca.
non sapevo del perché non riuscivo a smettere di pensare a quel ragazzo del parco.
in un certo senso mi incuriosiva, non lo avevo nemmeno mai visto da quelle parti.
scossi la testa insultando me stessa per aver pensato ad un essere così maleducato e arrogante.uscì dal bagno dopo una lunga ora, misi l'intimo e poi la felpa enorme come pigiama.
appena toccato il letto mi addormentai in un sonno profondo.e non so come ma sognai quel ragazzo.
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first love | yoongi
Fanfiction"non si tratta di come mi sento con te, si tratta del vuoto che sento quando non sei qui."