7.

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stavo cercando di studiare in camera ma quel che era successo quel giorno non usciva dalla mia testa, non riuscivo a concentrarmi.
oramai yoongi ed io eravamo una coppia, precisamente, finta coppia di fuori e dentro normali conoscenti da più o meno una settimana.
più che altro, volevo sapere il perché di così tanto odio tra namjoon e yoongi.
cosa sarà succeso di così grave da farli odiare a morte?
tutta sta curiosità mi uccideva.

ultimamente stavo legando con hoseok e sunhee, sono divertenti e simpatici, mi piaceva un sacco la loro compagnia eccetto per quando chiedevano di me e yoongi.
quando eravamo usciti insieme a prendere qualcosa da bere, era arrivata una domanda che non seppi rispondere "perché non vi baciate sulle labbra?" e sinceramente me lo stavo chiedendo pure io.
fortunatamente mi inventai una scusa al momento "non siamo una di quelle coppie che si mangia la faccia a vicenda in pubblico, siamo persone abbastanza riservate su queste cose."

comunque sia ero ancora seduta sulla sedia a cercare di studiare, volevo legarmi i capelli ma non trovai l'elastico.
mi ricordai di averlo dato a yoongi perché "voleva far sembrare tutto questo reale avendo qualcosa di mio" era una scusa strana ma logica.

andai verso la sua stanza e bussai alla porta, ma non ricevetti nessuna risposta.
impaziente di aspettare una sua risposta, aprì la porta.
non trovai nessuno, non era lì.
"cerca qualcosa, signorina?" mi spaventai, feci un salto.
"aigo, rita mi hai spaventata." dissi mettendo una mano sul cuore.
anche con rita ci stavo legando e si vedeva il suo sosopetto, yoongi ed io entravamo a casa mano per mano senza accorgercene e lei quasi ci beccava.. credo "quasi"
poi però pensai attentamente.
non avevo nessuno con cui parlarne, parlare del mio stato d'animo, non potevo dirlo a sunhee o hobi, però avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno e quel qualcuno sarebbe stata rita.

"rita dov'è yoongi?" chiesi.
"non lo so, signorina. è uscito fuori e credo che farà tardi, delle volte fa così." annuì con una smorfia per pensare
"signorina.." mi chiamò la domestica
"aeh rita, te l'ho detto più volte che puoi darmi del tu."
"mi scusi, non sono abituata." disse dispiaciuta
"volevo sapere cosa c'è tra lei e il signorino min." non mi sentivo così nervosa come lo ero stata quando sunhee mi aveva chiesto la cosa del bacio, sentivo che di rita potevo fidarmi.
le spiegai che era tutta una farsa, le raccontai com'erano andate le cose e quando pronunciai il nome di namjoon lei mi fermò.
"kim namjoon?" chiese con una faccia spaventata "mh credo di si" "ora posso capire la decisione di yoongi." le feci una faccia confusa e lei mi disse di sedermi sul letto di yoongi.
"veda, quando lei.. volevo dire.. tu stavi in ospedale il signorino min mi parlava di te ogni volta che tornava da li.
lui ci tiene a lei, più di qualsiasi altra cosa, più della sua famiglia e conoscendolo, è difficile sciogliere quel suo cuore di ghiaccio, quindi, lei è molto speciale per lui.
vuole proteggerla."

a quelle parole arrossì leggermente.
davvero ero speciale per lui? davvero potevo essere così speciale per qualcuno? ma la domanda che più mi ponevo era:

"come mai vuole proteggermi da namjoon?"
chiesi a rita e lei sospirò.
"mi sembra giusto verso il signorino non dirtelo. dovrá dirtelo lui di persona, è un argomento delicato. magari meglio non ora." disse prendendo la mia mano e appoggiando l'altra sulla mia.
annuì un po' delusa, ero tanto curiosa.
c'è stato un piccolo silenzio tra noi due, ma poi la voce di mio padre rimbombò la casa chiamando la signora davanti a me.
"devo andare, tuo padre mi sta chiamando. vuoi una tazza di tè?" scossi la testa "no, ma grazie mille"

a cena giocavo col cibo, lo stomaco era chiuso.
non riuscivo a togliermi yoongi dalla testa e volevo sapere dove fosse finito, non rispondeva alle chiamate o messaggi.
però perché mi stavo preoccupando così tanto per lui? ero confusa.
quella sera non riuscì neanche a dormire dai troppi pensieri, quindi, feci la stessa cosa che facevo sempre quando non riuscivo a dormire.
balcone, sigarette, cuffiette, muscia e coperta.

il cielo era buio, guardavo le stelle.
una in particolare luccicava più delle altre, dovevo subito pensare a mia madre e pensavo che fosse lei.
"sai mamma.." iniziai con voce spezzata, avevo già le lacrime agli occhi "..mi manchi tanto." iniziai a piangere.
buttai la sigaretta ormai finita, misi le ginocchia al petto e mi feci il più piccola possibile.
all'improvviso sentì la porta della mia stanza chiudersi, mi alzai immediatamente asciugandomi le lacrime con le mani
"lucia.." sentì mugolare nella mia camera.
"..dove sei?" piagnucolò.
era yoongi.

il mio battito cardiaco accelerò appena riconobbi la sua voce, entrai subito in camera chiudendo la porta del balcone.
"..yoongi" dissi a bassa voce avvicinandomi a lui, odorava di erba e alcool, mi fece arricciare il naso.
lo misi a sedere sul mio letto, presi il suo viso con entrambe le mani per vederlo meglio.
i suoi occhi erano lucidi e rossi, riuscivo soltanto a vedere questo, la piccola lampadina sul mio comodino non mi dava il permesso di vedere meglio il suo stato.

tutto d'un tratto sentì delle braccia avvolgere i miei fianchi e qualcosa di pesante sulle mia pancia.
di nuovo quella sensazione di completato, lui, ogni volta che mi abbracciava o stava con me, mi faceva quel effetto.
potevo quasi sentire il mio cuore battere contro la mia cassa toracica e potevo giurare di essere rossa come un pomodoro.
ma poco dopo uscì dal mio stato di trance.
"yoongi, andiamo. ti accompagno in camera." cercavo di liberarmi, ma più forzavo, più mi stringeva forte a lui.
fece un mugolio di disapprovazione.
"lucia, lasciami qui. voglio stare qui con te." avevo le guance a fuoco e sinceramente non mi dispiaceva il fatto che lui volesse stare con me.. no dio no, ero fuori di testa letteralmentez

"yoon.." non finì che mi ritrovai sul letto ancora tra le braccia di yoongi.
l'odore di erba mi infastidiva abbastanza ma il suo profumo mi costringeva a restare, non riuscivo a farne a meno.
non vedevo un granché dalla poca luce ma potevo giurare che yoongi si fosse addormentato.
non so come ma riuscì a girarmi per intensificare la luminosità della lampadina, ma subito dopo venni tirata e stretta più di prima.
i nostri visi erano a pochissimi centimetri di distanza, il mio naso sfiorava di poco il suo.
era così bello mentre dormiva che non mi irrigidì più e mi lasciai cullare tra le sue braccia e dal suo respiro caldo e calmo.
mi ricordava un gattino indifeso, le labbra socchiuse e le guance arrossate gli davano quell'aria innocente.
tutto ciò era troppo per me, non penso che sarei riuscita a calmare il mio battito cardiaco e fermare le mie guance dal fuoco.
più cercavo di muovermi, più lui mi stringeva forte e più ero vicina a lui.
il mio cervello era andato a puttano.
non capivo il motivo di tutte quelle reazione che faceva il mio corpo ogni volta che lui stava con me

che mi stava succedendo?

first love | yoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora