3.

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mi girai tremolante, sperando che il mio udito mi stesse facendo uno scherzo.
e quando lo vidi, mi immobilizzai.
che cosa ci faceva lì? perché era in quella casa? mi stava seguendo?

il ragazzo del parco.

"che c'è? hai visto un alieno?" non c'era nessuno sorrisetto, era inquietante, si stava avvicinando piano piano.
"no qualcosa di peggio." iniziai facendo un ghigno.
"..tu" il ragazzo ridacchiò.
"girati" ritornò serio, mi chiesi se fosse lunatico o strano.
non obbedì, anzi, indietreggiai fino ad essere abbastanza lontana per girarmi e andarmene in camera ma una mano grande e calda prese il mio polso.

sentii le sue dita scivolare delicatamente sulla mia vita e fianchi, il gesto mi fece rabbrividire.
una sua mano mi teneva il fianco sinistro e con l'altra chiudeva le cerniera, riuscivo a sentire come la sua mano sfiorava leggermente la mia schiena nuda, ebbi una scossa su tutta la spina dorsale.
"eccitante sapere che ti faccio questo effetto." scossi la testa ritornando nella realtà, mi girai subito con espressione infastidita.
"potresti essere anche meno perverso"
"ti assicuro che non sono sempre così." lo sentì ridacchiare, mi diede fastidio quindi me ne andai in camera mia camminando velocemente.

a scacciare i miei pensieri era la voce di mio padre che mi chiamava dicendomi di scendere.
presi il telefono e mi rimisi le vans.
notai dei profumi sopra un comodino e spruzzai quello che m'ispirava di più.

mentre scendevo le scale, sentii una presenza dietro di me e sbirciai con la coda dell'occhio. era lui.
"niente male la vista da qui dietro." commentò, roteai gli occhi e lo ignorai, era meglio così.
"quel vestito ti sta da dio." commentò la signora alta accanto a mio padre."
"grazie per il vestito, signora. è davvero bello"
"ma non c'è di che lucia, ah e tieni questo cappotto." yoona mi porse un cappotto molto carino color beige, legai il cinturino di stoffa e lo lasciai sbottonato.
"lucia, non vorrai mica andare con quelle scarpe?" si lamentò mio padre, roteai di nuovo gli occhi.
"magari ce le ho io un paio.. oh, ehm. che numero porti, tesoro?" mi chiese la donna davanti a me.
"35" alla mia risposta il ragazzo dietro di me si mise a ridere
"mamma, che ti aspettavi? è un metro e un tappo" strinsi i pugni lanciandogli un'occhiattaccia.
"yoongi, non essere maleducato, ché d'ora in poi starete sotto lo stesso tetto." spalancai gli occhi.
lei era sua madre? avrei dovuto vivere con lui? e si chiama yoongi? però.. è un bel nome, no lucia no.
ed io che stavo pensando che fosse uno stalker.
"dai su, andiamo. discutete dopo" ringraziai mio padre mentalmente.

in macchina ascoltai la musica con le cuffiette per evitare yoongi che era seduto accanto a me e devo ammettere che con la coda dell'occhio lo beccavo a fissarmi.
"chissà cos'avrá da guardarmi" pensavo tra me e me.
"lucia non pensi che sia da maleducati ascoltare così la musica? vuoi per caso ascoltarla anche al ristorante?" mio padre commentò, roteai per l'ennesima volta gli occhi e staccai le cuffiette dal dispositivo mettendole nella tasca del cappotto.
sentii anche il ragazzo accanto ridacchiare, gli tirai una piccola gomitata sul braccio.

quando la macchina si fermò davanti ad un edificio impeccabile e raffinato, scesi subito senza perdere tempo e per ignorare il più possibile l'esistenza del ragazzo dai capelli neri corvino.

-

ero piena, rotolavo invece di camminare.
quando i due adulti si alzarono per andare a pagare e salutare il proprietario, che da quel che avevo capito i tre si conoscevano, decisi di andare al bagno anche perché volevo evitare yoongi.
per tutto il tempo non aveva fatto altro che guardarmi, ma non con un ghigno o chissà cosa, ma proprio seriamente come se si fosse incantato, quindi per evitare il disagio, avevo preferito scappare in bagno.

ero alla ricerca della toilette, ma inciampai.
anzi, per la precisione, mi fecero uno sgambetto.
"questa prospettiva non mi dispiace affatto" una voce maschile sconosciuta fu seguita da altre risate altrettanto maschili.
ringhiai e mi alzai con i pugni stretti, ma quando mi girai verso il ragazzo sconosciuto vidi yoongi prenderlo per il colletto.
"che cosa hai detto, pezzo di merda?" quasi mi fece paura dal modo in cui parlava.
"aw la troietta ha un ragazzo?" il ragazzo si beccò un pugno in piena faccia dal nero.
mi avvicinai prendendo yoongi per il braccio
"stai fermo, non fa nulla" e al mio tocco si calmò, cosa che mi stupì.
lo tirai per il braccio portandolo via da quella situazione e lo portai in bagno, gli sciacquai la mano rossa che aveva una piccola ferita sulle nocche e la disinfettai col disinfettante che stava accanto al sapone.
"perché lo hai fatto?" chiesi non guardandolo lavandomi le mani.
"nessuno può parlare così con una ragazza, specialmente se sei tu."

specialmente se sei tu.

persi un battito.

spazio autrice
scusatemi se vi stanno arrivando strane notifiche ma sto correggendo gli errori e robe simili.
buona giornata!

first love | yoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora