16.

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third person's pov
nei giorni successivi i due ragazzi non smettevano di pensare dell'un l'altra, della loro salute e di come stessero anche emotivamente.
yoongi sentiva un vuoto continuo a causa del non avere e vedere la persona che ama.
era incredibile vero? innamorarsi di qualcuno sentendo solo una parte della sua storia da una infermiera che la stava curando.
e sentire quel vuoto che aveva sentito per quei paio d'anni a causa della sua assenza, non li voleva ripassare.
yoongi sentiva anche che sunhee aveva mentito, non credeva al fatto che lucia avesse la febbre, no, qualcosa era successo.

lucia era ansiosa e ancora spaventata dall'accaduto.
amava yoongi con tutta se stessa, ma aveva paura della sua reazione.
avrebbe potuto reagire con la violenza e questo lei non lo voleva, ma dopo tutto pensava fosse giusto dirglielo.
aveva paura di andare fuori e trovare namjoon.
era terribilmente spaventata.

**

yoongi era a scuola che stava passeggiando nei corridoi aspettando la fine della ricreazione.
stava pensando alla sua ragazza e nel momento in cui decise di ritornare nel mondo reale, se ne pentì.

"ho solo visto namjoon che toccava la sua gamba.
dici che lucia stia tradendo yoongi?"

yoongi non ci vide più, era come se il tempo di fosse fermato; lui iniziò a correre come non mai per raggiungere il disgustoso kim namjoon e gli occhi degli studenti erano su di lui.
"kim namjoon sei un uomo morto" ringhiò avventandosi sul ragazzo più alto.
yoongi gli tirò pugni su pugni fino a spaccargli un labbro e quasi rompergli il naso.
namjoon, stranamente, non rispose, ma yoongi era abituato.
il ferito rise.
"cosa cazzo ridi." urlò.
"sei una persona schifosa, azzardati a toccarla e giuro su dio che sei un uomo morto, kim namjoon." continuò yoongi.
il ragazzo venne interrotto da un professore che disse a tutti di andarsene via dal cerchio.
"signorini min, in presidenza."
come cieligina sulla torta yoongi sputò a namjoon e invece di andare dal preside, prese le sue cose e uscì dall'edificio.

intanto lucia era ancora da sunhee che piangeva dalla frustrazione.
era anche sola, la sua amica era a scuola quindi non aveva nessuna spalla su cui piangere.
all'improvviso lei sentì il campanello suonare e nella speranza che fosse la sua amica, aprì la porta.
dagli occhi gonfi e dalla vista offuscata a causa della lacrime non riuscì a vedere chi fosse ma sentì delle dolci e morbide labbra sulle sue e le riconobbe subito.
il bacio era lungo e passionale, bisognoso.
entrambi potevano sentire il bisogno che l'altro aveva, si erano mancati.
purtroppo si staccarono dopo qualche minuto per prendere fiato.
"yoongi.." disse lucia col fiatone.

"lucia sentimi" iniziò
"mi dispiace di non essere stato con te in quel momento, però promettimi che starai sempre con me e che mi racconterai tutto, soprattutto se ti succede qualcosa.
lucia, qua non si tratta di come sto con te, qua si tratta di come mi sento quando non sei con me.
mi sono bastati quei anni senza di te, avevo sperato di ritrovarti e quando ti avevo rivista quel giorno al parco, non credevo ai miei occhi.
non permetterò a nessuno di trattarti come ha fatto quel pezzo di merda, non permetterò a nessuno di toccarti.
il pensiero di te lontana da me, di qualcuno che ti ha fatto del male.. giuro non riesco a stare calmo."

"lucia, io ti amo davvero tanto."

spazio autrice:
questo non è uno dei migliori, ma volevo postare, vorrei finire questa storia prima di aprile quindi non lo so okay.
spero che vi piaccia almeno un pochino.

first love | yoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora