14.

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ero a casa di hoseok per il famoso progetto di biologia e con tutta la sincerità che avevo, non capivo nulla di ciò che jimin stesse dicendo.
sbuffai rinunciando di capire il tema e jimin sospirò vedendo che io non avevo capito nulla per la terza volta.
era un ragazzo davvero dolce ed era pronto ad aiutarti, ma pensavo che la sua pazienza, con me, non esistesse.
all'improvviso hoseok appoggiò le mani sul tavolo rumorosamente attirando l'attenzione di tutti noi.
"facciamo una pausa mangiando qualcosa, jimin potresti aiutarmi?" il più basso annuì e i due mi lasciarono sola con namjoon.

per tutto il tempo lo ignorai e sinceramente mi disgustava vederlo, non riuscivo a crederci che sotto quel sorriso dolce incorniciato da due fossette così adorabili ci fosse una persona disgustosa.
continuai ad ignorarlo facendo finta di studiare e il suo sguardo mi stava facendo innervosire.
mi alzai per andare da hoseok e jimin ma mi prese per il polso facendomi girare completamente e mi fece sbattere contro il muro bloccandomi con le sue braccia alla parete dietro di me.
avevo il cuore a mille dalla paura e il respiro si stava facendo irregolare.
iniziò ad accarezzarmi la guancia e chiusi gli occhi cercando di sparire magicamente facendomi più piccola possibile.
"sai.." borbottò spostandomi una ciocca di capelli "..odio essere ignorato senza nessuna spiegazione, ma comunque credo di aver intuito la ragione." ghignò in modo disgustoso, staccò un braccio dal muro e passò alla mia coscia.
avevo ancora la gonna dell'uniforme scolastica.
lacrime iniziarono a pizzicare i miei occhi.
"sshh, non piangere."
sentì la sua mano andare verso la mia parte intima, ma si fermò ed io aprì gli occhi sentendo dei passi avvicinarsi alla stanza di hoseok.
lui si staccò lasciandomi lì e dopo essermi ripresa andai dove stavo pochi minuti prima, ma decisi di prendere le mie cose e andarmene.

"lu, dove vai?" chiese jimin con un vassoio in mano
"non abbiamo ancora finito di studiare" disse hoseok.
"mio padre mi ha chiamata, devo andare, ciao!" dissi frettolosa salutando i due ragazzi.

iniziai a correre verso casa, volevo andarmene subito e richiudermi lì visto che era come il mio posto sicuro.
ero insicura di dirlo a yoongi, non volevo iniziare un putiferio a causa mia e sotto sotto avevo paura della reazione di yoongi.
avevo così paura di tutta questa situazione che mi vennero persino dubbi su dove andare seriamente.
mi fermai col fiatone e mi sedetti su una panchina per pensare a tutto ciò che è successo ed iniziai a piangere.
mi sentivo disgustosa, confusa e sotto stress.
disgustosa perchè essere toccata in quel modo ti fa sentire così sporca e non riuscivo a capire cosa volesse lui da me, perché io?

tra le lacrime iniziò ad immischiarsi la pioggia che si confondeva con le goccioline che uscivano dai miei occhi.
tremavo dal freddo ed ero già zuppa ma poco m'importava.
volevo solo sparire e non vedere namjoon o yoongi.
sebbene io amassi yoongi, ero terrorizzata da come avrebbe potuto reagire ma non riuscivo a mentirgli.

"lucia?" una voce dalla mia destra interruppe i miei singhiozzi e mi girai verso la direzione.
"sunhee." sussurrai.
la mia amica era sotto un ombrello giallo che teneva con una mano e con l'altra teneva una busta della spesa.
sunhee corse attentamente per non scivolare, quando mi raggiunse tolse la giacca e mi coprì con essa sotto l'ombrello abbracciandomi.
"ti porto a casa mia." disse, non avevo le forze nemmeno per risponderle quindi feci un leggero cenno con la testa.
la mia amica chiamò un taxi portandoci a casa sua.

**

sunhee mi porse una tazza di tè caldo e si sedette davanti a me sul suo letto.
"è successo qualcosa con yoongi?" chiese con affare dispiaciuto, feci cenno di no mentre soffiavo il liquido bollente.
"se hai bisogno di sfogarti, ci sono io qui." annuì.
bevvi qualche sorso di tè caldo e decisi di raccontarle tutto.
mi fidavo di lei, è una brava persona e avevo bisogno di parlare con qualcuno.
"ti dico cosa è successo." dissi d'un tratto.
le raccontai tutto, dalla prima volta che ho visto yoongi al parco, a quella mattinata dove lui mi raccontò tutto, alla farsa che abbiamo fatto per poi finire di diventare una coppia vera, al suo odio per namjoon senza, però, dirle il motivo e finendo con quello che era successo con lui.
scoppiai a piangere ripensando all'episodio.
sunhee mi abbracciò fortemente e mi fece sentire come a casa.
"lucia andrà tutto bene, te lo prometto." mi sussurrò coccolandomi, mi tranquillizzò.

"yoongi ti ama davvero tanto e mi sembra anche giusto raccontarglielo, magari non adesso perché forse non te la senti ma prima o poi lo dovrai farlo." continuò ed io annuì.
"puoi stare qui per un paio di giorni, ora ti cambi, metterò a lavare la tua divisa, ti fai una doccia calda e ti presto dei miei vestiti. mh?" disse sciogliendo l'abbraccio e sorridendomi dolcemente.
"grazie sunhee." ricambiai il sorriso tirando su col naso.

nonostante il suo essere esageratamente sorridente, solare ed energetica era anche una persona veramente dolce e al pensiero di aver trovato un'amica del genere mi tirava su il morale.

spazio autrice:
non mi piace come ho scritto sto capitolo ma va bene ok.
buona serata a tutti!

first love | yoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora