5.

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mi stavo preparando per andare a scuola, le vacanze di pasqua erano più che andate.
nonostante fosse primavera, faceva ancora freddo come autunno.
"aesh ma perché hanno fatto le gonne così corte." borbottò il ragazzo dai capelli neri che stava appoggiato alla porta.
"vai via, yoongi." dissi con la bocca piena di dentifricio.
dopo la conversazione di prima ero scappata subito in camera per prepararmi e per non farci scoprire, insomma, è strano vedere un ragazzo e una ragazza insieme così presto in una stanza.
sentì la gonna andare giù, mi girai con lo spazzolino ancora in mano e lo vidi abbassare la mia gonna.
"aspetta." sussurrò andandosene.
nel mentre sciacquai la bocca e la faccia.
"ecco tieni." yoongi appoggiò sul bordo del lavandino un paio di pantaloncini attillati neri.
lo guardai storto e confusa dallo specchio e lui sbuffò
"mettili."
"ah che palle che sei, non sei mio padre." mi lamentai.
"non è appropriato andare così a scuola e credimi, conosco i ragazzi a scuola mia. mettili" ordinò.
sbuffai chiudendogli la porta in faccia, misi quei dannati pantaloncini ed uscì.

evidentemente sarei andata con lui a scuola, in macchina.
mi sedetti sul sedile posteriore aspettando che lui accendesse la macchina.
ad un certo punto yoongi si avvicinò a me bruscamente guardandomi negli occhi.
per un attimo stavo pensando che mi volesse baciare ma poi sentì un "click"

mi mise la cintura.
dio, lucia, quanto sei ridicola.

"ma brava, mi hai ascoltato" ritornai me stessa e sentendo quelle parole roteai gli occhi per l'ennesima volta.
se mi pagassero cinque euro per ogni volta che roteo gli occhi, sarei nella mia villa alle hawaii a bere un bel latte di cocco fresco servita da dei modelli cubani a petto nudo.

appena entrati a scuola, yoongi mi disse di seguirlo e senza fare storie feci come disse.
non avevo minimamente voglia di discutere e poi era l'unico che conoscevo in questo quartiere e nella scuola.
sentivo lo sguardo di tutti su di noi, soprattutto su di me, sentivo addirittura qualcuno spettegolare qualcosa.
"non ascoltarli, è una scuola piena di ricconi che si credono chissà chi e che spettegolano anche quando respiri" disse yoongi bisbigliando accanto al mio orecchio, ebbi molti brividi evadere la mia schiena a causa del suo respiro così vicino al mio collo.
scossi la testa per ritornare in me.
"fa niente, sono abituata a questo genere di cose" risposi guardando gli alunni che sparlavano.
salimmo le scale e ci fermammo davanti ad una porta.
"è la mia classe" il ragazzo annuì.
"a dopo, nanetta" e se ne andò.
"tsk"

feci un bel respiro ed entrai nella classe difronte a me, 3B.
tutti gli occhi addosso a me, come se fossi un alieno.
"s-salve" balbettai e feci un mezzo sorriso dalla timidezza
"ciao! tu dovresti essere lucia? quella nuova?" una ragazza poco più alta di me si presentò davanti a me, era molto carina, occhi a mandorla di un castano molto chiaro, pelle liscia e pallida, naso carino e piatto come se fosse rifatto, labbra carnose e rosee.
i suoi capelli lunghi, neri con le punte ondulate valorizzavano il suo viso.

annuì alla sua domanda, la ragazza sorrise e mi diede la mano
"piacere! io sono sunhee, sarò la tua compagna di banco."
le diedi la mano "il piacere è mio, sunhee" sorrisi.
il nostro banco era nella penultima fila accanto la finestra.
appena mi sedetti, il prof arrivò.

le prime tre ore erano andate, mi stiracchiai scrocchiandomi anche le dita e sbadigliai.
passai quelle ore a pensare a quel che mi aveva detto yoongi quella mattina presto, era un tormentone nella mia testa.
la voce della mia compagna di banco mi distrae
"forza dormigliona, la fila si farà lunga" mi tirò il braccio e iniziò a correre "dobbiamo arrivare in tempo prima che si faccia una fila lunga" "si però mi stai facendo male!" mi lamentai ma mi feci scappare una piccola risata.
imparai che era una ragazza piena di energia.

arrivate alla mensa c'era già un po' di fila, ognuna prese il proprio vassoio e aspettammo il nostro turno
"sunhee!" una voce maschile chiamò la mia compagna.
cercai con lo sguardo il luogo da dove arrivava la voce e il mio sguardo cadde su un ragazzo che stava più avanti di noi.
"ciao hobi! ti presento lucia." sorrisi al ragazzo per educazione.
era un ragazzo alto nella media, i capelli mogano e aveva dei lineamenti fini e unici, perfetti.

"piacere di conoscerti! io sono hoseok, ma puoi chiamarmi hobi" aveva un sorriso davvero bello e non so perché ma mi trasmetteva felicità, mi ricordava tanto il sole.
"ciao hobi, il piacere è mio" prima che hoseok potesse dire qualcosa, la nostra amica lo interruppe
"forza forza, prendiamo da mangiare che ho fame" grazie sunhee, si stava creando un silenzio imbarazzante.
dopo aver preso del cibo, ci sedettimo su un tavolo.
qualche minuto dopo notai una presenza davanti a me.

"ciao ragazzi."
che voce profonda.
pensai.

un ragazzo alto, dai capelli castani chiaro, quasi sul grigo,
si presentò e si sedette davanti a me, accanto a hoseok.
aveva delle fossette così carine che potevano farti innamorare di lui, aveva un viso da ragazzo maturo ma allo stesso tempo dolce a causa degli occhiali da vista.
"ciao nam!" dissero i due all'unisono.
"tu chi saresti?" mi guardò intensamente come se volesse analizzarmi dalla testa ai piedi.

"la mia ragazza." un braccio avvolse le mie spalle, quella voce mi fece rabbrividire tutto il corpo.

yoongi.

"eh?"
"hyung?"
le facce della mia amica e del ragazzo dai capelli mogano erano stupite.
realizzai ciò che aveva detto.
"c-cosa?" mi girai verso di lui.
yoongi e il ragazzo difronte a me si guardavano con occhi pieni di odio.
non stavo capendo nulla.

avevo un brutto presentimento.

first love | yoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora