VI - Anger

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ANGER, SLEEPING AT LAST

"Like wildfire
It starts in my chest"

Alle parole di Sam rabbrividii.
Castiel era morto. Se n'era andato per salvarci, per aiutarci, per proteggerci.

Sentii una fitta al cuore ripensando agli avvenimenti di un giorno prima, ai discorsi che avevamo fatto e alle risposte che ci aveva dato senza che nemmeno gliele chiedessimo.
Spostai lo sguardo dall'esterno della cella all'espressione di Jack.

Dolore era l'unica parola che avrebbe potuto descriverlo in quel momento, mentre potevo notare quasi un accenno di lacrime alla base dei suoi occhi cerulei. Quando alzò lo sguardo su di noi, però, era come se una furia cieca avesse preso il posto di tutte le emozioni precedenti, facendolo quasi sembrare una macchina da guerra.

Feci per alzarmi ed andare ad abbracciarlo, incurante del fatto che avrebbe potuto uccidermi con uno schiocco delle dita, ma l'arrivo di Dean nel corridoio di fronte alla cella mi bloccò sul posto. La mia rabbia nei suoi confronti non era affatto diminuita, ma non era il momento di pensare a quello.

"Ha detto che possiamo andare." Disse, rivolgendosi al fratello, che intanto si era alzato in piedi ed avvicinato alle sbarre. Mi scambiai uno sguardo con May, non sapendo a cosa pensare. Come minimo ha ammazzato la Barker.
Non mi sarei stupita se l'avesse fatto sul serio.

"Ho spiegato la situazione allo sceriffo. Ci è voluto un po', ma penso abbia capito."
Sam annuì e si voltò verso di noi, soffermandosi un istante di più su Jack, incurvato su se stesso e con il volto in ombra coperto dal ciuffo biondo scuro.
"Prendiamoci Spock, Bones e Kirk qui presenti e troviamoci un posto tranquillo per..."
Terminò la frase mimando una pistola con la mano. Alzai gli occhi al cielo.
Come era possibile che non avesse ancora capito che Jack fosse innocuo se non provocato?

Feci per dire qualcosa, ma Sam mi interruppe, probabilmente leggendomi nel pensiero.
"Ascolta, Dean. Jack... Jack non è cattivo. È soltanto un ragazzo." Grazie a Dio che c'era uno come lui che potesse farlo ragionare.
Sentii May sospirare di fianco a me, stressata come non mai a causa di quell'orribile situazione.

"È il figlio di Lucifero."
Mi piantai le unghie nei palmi quando notai l'espressione del maggiore dei Winchester. Non lo aveva nemmeno ancora conosciuto, come poteva dire che fosse un mostro?
Non sopportavo i pregiudizi, nonostante anche io mi accorgessi spesso di averne nei confronti di certe persone. Giudicare prima di conoscere restava, sempre e comunque, una cosa sbagliata che avrebbe inevitabilmente portato ad inutili situazioni di conflitto.
Jack rimase immobile, lo sguardo basso, mentre sentiva tutto il discorso.

"Abbiamo bisogno di lui." Sam si voltò nuovamente, un'espressione dispiaciuta come per giustificare tutta quella situazione.
Dean non fece in tempo a replicare, però, dato che tutti quanti eravamo riusciti ad avvertire una richiesta d'aiuto proveniente dall'esterno.

Io e May ci guardammo, indecise sul da farsi. Eravamo entrambe rimaste in silenzio tutto il tempo, ascoltando lo scambio tra i due fratelli senza intrometterci. Jack alzò il viso e lo rivolse ai Winchester, mantenendo un'espressione che, per certi aspetti, avrei definito impaurita.
Dean uscì in corridoio, lasciandoci nuovamente soli. Per qualche istante non sentimmo nulla, poi il rumore ovattato di uno sparo ci riscosse.

"Dean?"
Mormorò Sam, iniziando a camminare avanti e indietro per la cella, carico di preoccupazione.
Mi alzai di scatto, facendo per avvicinarmi a lui, quando la porta metallica del corridoio venne come risucchiata da qualcosa.
Sam provò a richiamare il fratello, mentre May si alzava e mi raggiungeva al centro della cella.

Gold (MOMENTANEAMENTE SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora