XV - Another One Bites The Dust

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ANOTHER ONE BITES THE DUST, QUEEN

"There are plenty of ways that you can hurt a man
And bring him to the ground"


«Venire allo sfasciacarrozze al tramonto è davvero l'ideale per trovare un'auto posseduta.» commentai a mezza voce, facendo passare il debole fascio della mia torcia tra le centinaia di carcasse di veicoli, impilate le une sulle altre in modo da formare alte pareti di ferro e plastica.

Specie se la macchina in questione è una comunissima Toyota color ruggine, aggiunsi poi mentalmente, iniziando a passeggiare cautamente in quel claustrofobico corridoio metallico. Un'auto coloro ruggine in mezzo a migliaia di auto arrugginite!

«E ora parlo anche da sola.» brontolai, superando con un piccolo balzo quello che vent'anni prima doveva essere stato un parafanghi. Credo. Era difficile capirlo con tutto il muschio cresciutovi sopra e la luce sempre più soffusa e sanguinolenta del crepuscolo.

Quello non era un labirinto, ma un vero e proprio cimitero. E noi ci eravamo entrati volontariamente dopo l'orario di chiusura per cacciare uno spirito vendicativo da questo mondo. 

Se mai fossi tornata nel mio universo originario, non mi sarei lamentata mai più del carico di lavoro dato ogni fine settimana dai diversi professori del mio college. Preferivo mille volte stare sveglia fino a notte inoltrata a esaminare la composizione chimica di una stella rispetto a un'altra, piuttosto che muovermi da sola in quel posto maledetto.

«May, guarda che ti sentiamo.» mi fece notare una voce dal nulla, facendomi sobbalzare per la sorpresa. Poi mi ricordai del piccolo walkie-talkie stretto nell'altra mano e roteai gli occhi al cielo, avvicinandolo alla bocca e premendo l'apposito tasto per comunicare un candido «Chiudi il becco, El.»

«Era per dire!» si difese la voce ovattata della mia amica. Ciliegina sulla torta, il segnale lì in mezzo non era granché.

«Ragazze, concentratevi e usate le vostre ricetrasmittenti solo se necessario. La loro batteria non è molto durevole.» si intromise Sam, il tono se possibile ancora più disturbato dalle interferenze. Doveva trovarsi parecchio lontano dalla mia zona e tutta quella distanza tra la sottoscritta e un cacciatore esperto, durante una caccia simile, non mi metteva molto a mio agio. 

«Ricevuto.» mi limitai a confermare, prima di seguire il suo consiglio e sconnettere la mia radiolina. 

Se avesse dovuto spegnersi, mi restava pur sempre il cellulare, ma in una situazione di emergenza potevo non avere il tempo necessario per salire sulla rubrica e far partire una chiamata. Inoltre non avrei potuto telefonare a tutto il gruppo contemporaneamente e avrei rischiato di chiedere rinforzi a qualcuno che, in quel momento, poteva benissimo trovarsi dall'altro lato della discarica. 

No, i walkie-talkie reperiti da Dean dio solo sapeva dove, nonostante il loro pessimo raggio d'azione, erano il mezzo migliore di comunicazione.

«Dunque. Toyota BJ 40 color ruggine. Toyota BJ 40 color ruggine. Dove sei, per tutte le stelle?» iniziai a canticchiare tra me e me, infilando la ricetrasmittente nella tasca della giacca e sbattendo la torcia sulla mano ora libera quando il suo bagliore prese a tremolare e ad affievolirsi.

«Questo non è proprio il momento per abbandonarmi al buio.» minacciai, riprendendo a camminare solo quando il fascio di luce si decise a stabilizzarsi, per quanto pallido e ristretto. Complici le montagne di automobili, il sole non era ormai più visibile e si stava facendo sempre più buio. Presto avrei faticato a vedere i miei stessi passi, come speravamo di trovare quella Toyota in particolare? Non avevo fatto altro che dirlo, nel tragitto dal motel allo sfasciacarrozze, ma i due fratelli si erano impuntati sul portare a termine la caccia a Tobias quella notte stessa. 

Gold (MOMENTANEAMENTE SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora