XII - Feet Don't Fail Me Now

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"I'm on the edge of breaking
Where tension hangs
It's what I believe in
That feeds my pain"

"Aspetta. Cosa?"

Per poco non scoppiai a ridere all'affermazione di Sam, convinta di come tutto ciò fosse uno scherzo.
Non mi sembrava possibile che quei due potessero arrivare a quei livelli, ma a quanto pare mi ero sbagliata.

"Ho sempre pensato che avessi qualche rotella, se non tutte, fuori posto, Winchester... Ma arrivare ad un'iniezione letale per comunicare con addirittura la Morte mi sembra un po' eccessivo."

May mi fulminò con lo sguardo, negli occhi una sfumatura di puro terrore.
Non sarebbero arrivati a quello. Continuavo a ripetermi imperterrita, come se in fondo sapessi di non avere ragione.
Solo, non mi sembrava possibile, umanamente parlando, morire per poi tornare indietro.

La morte era la fine, era permanente, era definitiva.
Che poi esistesse qualcosa oltre a quello, mai nessuno era tornato a riferircelo, ma non supportava la stramba tesi dei Winchester.
Scossi la testa con decisione, fin troppo convinta.

"Non è la prima volta che ci ritroviamo a farlo."
Cercò di rassicurarci Dean, fallendo miseramente nel caso di May, che sembrava sull'orlo di una crisi nervosa.
Lanciai un'occhiata preoccupata al volto cinereo della mia amica per poi puntare lo sguardo su quello tranquillo del maggiore dei Winchester.
"Se la cosa serve a tranquillizzarci, dubito che basterà. Sul serio, Dean. Non è logico che tu ti faccia uccidere per poi tornare. La morte non funziona esattamente così." Almeno credo, aggiunsi mentalmente.

"Il fatto che non si tratti della prima volta non lo rende meno pericoloso." Affermò poi Sam, guardando il fratello con aria preoccupata.
Caspita, lo guarderei anche io in quel modo se fosse il mio, di fratello.
"Oh mio Dio, ti ci metti anche tu Sam?"
Mi voltai verso di lui, cercando in qualche modo di farli ragionare, sempre che fosse possibile.
Intanto, attorno a noi, mille altre voci iniziarono a sovrapporsi. Chiedevano di un certo dottore e presto il caos divenne insopportabile, costringendomi a coprirmi le orecchie con le mani per bloccare quei sussurri.

"Lo spirito del dottore deve essere per forza legato a qualcosa. Dobbiamo trovare quell'oggetto, qualsiasi cosa sia."
Dichiarò poi il minore dei Winchester, non appena quegli spiriti smisero di parlare.
Mi scambiai uno sguardo preoccupato con May, che aveva preso a respirare profondamente per ritornare calma.

Mi dispiaceva così tanto vederla in quello stato, che cercava inutilmente di darsi risposte razionali.
La mia parte impulsiva l'avrebbe scrollata per le spalle urlandole come non ce ne fossero e come fosse inutile arrovellarsi così tanto, ma non mi sarei mai permessa di farlo.
Demolire in quel modo le sue poche certezze ancora rimaste sarebbe stata la cosa più crudele da fare.

"Non abbiamo molto tempo, ci conviene andare."
Fu Dean a incamminarsi per primo, costringendoci tutti a seguirlo.
Anche perché, a ben vedere, non avremmo saputo dove andare.

Salimmo gli scalini scricchiolanti in fila indiana, senza fiatare.
Guardandomi un po'intorno decisi che la mia parte impressionabile probabilmente avrebbe scambiato quel luogo per una location horror. Non che avesse tutti i torti, poi.
Senza quasi rendermene conto, eravamo arrivati al secondo piano, dove un corridoio con tanto di luci tremolanti ci aspettava come una bocca spalancata.

"Questo posto non mi piace." Ammise Jack dietro alla sottoscritta, facendomi annuire distrattamente.
"Non penso piaccia a qualcuno." Aggiunse May, gettandosi uno sguardo alle spalle.
"Qui, ragazzi." Sam ci fece cenno di raggiungere lui e suo fratello in una delle stanze, dopodiché chiuse subito la porta.

Gold (MOMENTANEAMENTE SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora