Doveva essere notte, o almeno così sembrava dalla luce lunare che filtrava dalla piccola finestra. Ma mi chiedo se ci fosse davvero un modo per determinare che ore erano, ad Alan sembrava di essere lì da molto, eppure era sempre notte e la luna era sempre allo stesso e identico posto, alta nel cielo come se fosse mezzanotte. Non era ancora riuscito a chiudere occhio: era in un altro mondo, lontano da casa, dove vi era un re malvagio e robot che uccidevano dinosauri, ma la cosa che più lo ossessionava in quel momento era la ghiacciaia! Frate Carlo gli aveva detto che gli stranieri tendevano ad esserne attratti e gli aveva sconsigliato di entrarvici, inoltre era chiusa a chiave, ma qualcosa aveva rotto la serratura e quando era passato la seconda volta, era evidente che qualcosa stava bruciando.
Ci sono troppe cose strane...
Pensò Alan, così con le farfalle nello stomaco per l'eccitazione, saltò giù dal letto e si avvicinò alla porta. Girò la maniglia e tentò di aprire la porta, ma si accorse che era stata chiusa a chiave. Riprovò più volte, ma non c'era nulla da fare. Sentì una leggera sensazione di sconforto che si faceva strada in lui: lo avevano chiuso dentro?! Ma fece un respiro profondo e cercò di pensare razionalmente, non c'era modo di aprire la porta, non aveva le chiavi, quindi fece qualche passo indietro e tirò una spallata contro il pesante legno. Ma come risultato ebbe solo un forte dolore alla testa e al braccio. Sbuffò e sferrò un calcio contro la porta esclamando innervosito
<<Apriti cazzo!>>
Poi si ricordò del pugno che aveva dato contro il muro della sua stanza:
Forse posso riprodurre lo stesso effetto...
Chiuse gli occhi e fece un bel respiro, poi colpì la porta con un pugno usando tutta la forza che gli fu possibile. Sentì un dolore lancinante alle nocche ed emise un urlo sommesso, mantenendosi la mano dolorante con l'altra, esclamò
<<Diamine!>>
Assieme al dolore montò in lui anche la rabbia, si sentiva preso in giro, sentì, come quando era nella sua stanza, una scarica di corrente che gli attraversava la spina dorsale e che si propagò nel pugno; con quest'ultimo colpì istintivamente la porta: i cardini si spezzarono e con loro anche lo spesso e resistente legno. Dopo un istante, vide la porta accostata contro il muro dal lato opposto della stanza, e il dolore alle nocche era totalmente scomparso. Rimase stupito, questo era totalmente diverso dal creare una conca nel muro, si guardò le nocche e le trovò intatte ma macchiate di sangue.
Tra poco verranno a controllare cos'è stato questo rumore! - Pensò a ragione Alan - Devo sbrigarmi!
Poi corse per quei corridoi, cercando di ricordare la strada che aveva percorso quel giorno, con il timore che dietro ogni angolo potesse esserci uno dei frati. Sentì qualcuno che urlava
<<La porta! Ha buttato giù la porta!>>
Prese a correre più velocemente, rischiando di inciampare sulle sporgenti pietre rettangolari che formavano il pavimento, vedeva le luci delle torce aggirarsi per i corridoi, sentiva i passi dei suoi inseguitori, erano tanti, troppi per lui. Correva, ma iniziò a pensare che fosse meglio fermarsi e aspettare che lo trovassero. Arrivò ad un bivio e sentì i passi che si avvicinavano da destra verso sinistra. si bloccò di colpo e si appiattì contro il muro, chiudendo gli occhi e sperando di non essere visto.
<<Stiamo inseguendo qualcuno che può prevedere dove andremo! Quante possibilità abbiamo di trovarlo?!>>
Esclamò uno dei frati, mentre continuavano a correre senza nemmeno vedere Alan. Il ragazzo si ricordò solo in quel momento, grazie alle parole dell'uomo, che poteva sfruttare il proprio potere

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Viaggio nel mondo intermedio
FantasyQuando un comune adolescente viene a contatto con un misterioso quanto affascinante potere pensa di poterlo sfruttare quanto e come vuole, ma cosa succederebbe se di colpo questo fantastico potere lo conducesse in una dimensione alternativa dove il...