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La pelle piacevolmente riscaldata dai deboli raggi del sole, un'aria fresca e pulita e un felice suono di natura che si risveglia, queste furono le prime cose che Alan sentì appena svegliato. Aprì con prudenza gli occhi ancora non abituati alla luce e stette qualche istante sdraiato sull'erba, con un braccio in fronte a fare ombra sugli occhi. Ci mise un po' a realizzare che era in un'altro mondo e non a casa sua, ma appena se ne ricordò si mise a sedere, sorpreso dal vedere il sole in un luogo dove, stando a quello che lui sapeva, era sempre notte. Si voltò verso Eleonore, temendo fosse scappata nella notte, ma la vide ancora lì a dormire beatamente, aveva un viso innocente, calmo, che faceva tenerezza nella beatitudine del sonno. Il fuoco era spento e, a parte questo, tutto il resto era come la notte precedente, il ragazzo controllò per sicurezza la propria borsa e la propria spada, assicurandosi fossero ancora al loro posto, poi sospirò e borbottò

<<Non avrei dovuto dormire...>>

Decise di mettersi in piedi e cercare qualcosa da mangiare

Non ho mai cacciato e non ho nemmeno mai raccolto funghi o robe simili, ma c'è sempre una prima volta...

Stava per addentrarsi nel bosco oltre la radura, ma poi si voltò a guardare Eleonore

Devo tornare prima che si svegli.

In seguito, mentre camminava tra i tronchi degli alti alberi, si chiese se ciò che aveva fatto fosse stato prudente:

Potrebbe svegliarsi e scappare, o potrebbe essere attaccata nel sonno, anche se a noi non è successo...

Mentre formulava questi pensieri, ebbe delle veloci visioni: un cavallo nero che nitrisce, qualcuno che si muove di soppiatto tra gli alberi e se stesso visto di spalle. Non ci mise molto a capire, estrasse il proprio gladio e subito si voltò, vedendo il cavallo nero che si era appena fermato emettendo il proprio verso. Subito dopo Alan sentì qualcosa che gli premeva dietro la schiena e una voce che diceva

<<Non fare movimenti azzardati.>>

Alan iniziò a respirare affannosamente e chiese

<<Cosa vuoi? Chi sei?>>

La voce, quella di un uomo con la testa dentro un secchio, rispose

<<Sei un altro dei viandanti passati per quel monastero?>>

<<Un altro?>>

Chiese Alan e l'uomo, capendo che i suoi sospetti erano fondati, chiese

<<Ti hanno dato qualcosa? Un'arma magica, una pergamena, un messaggio? Qualcosa?>>

Alan rispose intimorito

<<No, ho solo questo gladio, ma non mi sembra proprio che abbia qualcosa di magico.>>

L'uomo spinse a terra Alan, a pancia in giù, e lo bloccò al suolo, mettendosi su di lui e tirandogli il braccio dietro la schiena. Alan digrignò i denti dal dolore e l'aggressore disse minaccioso

<<Stai mentendo! Non avrebbero mai fatto beneficienza senza guadagnarci qualcosa! Che cosa ti hanno dato?! Dimmelo o ti spezzo il braccio!>>

Alan pensò subito ad Eleonore

Non posso dirgli di lei, non so che intenzioni ha...

Ma non ebbe quasi il tempo di formulare quei pensieri che sentì la voce di Eleonore che esclamava felice

<<Che bello questo cavallo!>>

Alan subito si voltò, vedendo la ragazzina che accarezzava il muso del cavallo, guardandolo sorridendo. Probabilmente non aveva ancora visto i due, semicoperti da altri alberi

Viaggio nel mondo intermedioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora