Capitolo 2

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Più mi guardo intorno e più questo posto mi mette i brividi.

Mi studio ogni piccolo angolo della stanza bianca e spoglia con un espressione che no so sia di disgusto o di terrore.

È tutta bianca. Davanti ho solo il bianco.

Essendo appassionata di fotografia,ho imparato a studiare i colori e da quando ho iniziato a scattare foto non ricordo di averne mai avuto bisogno del bianco .

Non lo conosco e posso dire che non mi piace per niente.

Ho iniziato a fare foto da quando per la prima volta vidi Grace.

Capelli neri come la pece, occhi di un verde cristallo le labbra costantemente rosee e quando mi guardó per la prima volta sentii una canzone rock, un'onda che si schianta sugli scogli, un sisma, un eruzione.

Questo è quello che ho sentito la prima volta che la vidi.

Mi aveva dato ispirazione e voglia di intrappolare ricordi, studiavo i colori del suo corpo, della sua pelle, esternavo i colori che emanava da una qualsiasi parte dentro di lei.

La mia camera non aveva un colore ben preciso, essedoci solo foto, ma il bianco non ne faceva parte e questo non fa altro che mettermi più nostalgia di quanta non ne abbia già solo pensando a lei.

Apro la finestra per far uscire un po di odore di vernice e quando mi giro, la luce proveniete da fuori schiarisce ancora di più la stanza quadrata. È un colore con alta luminosità ma senza tinta.

L'impressione della luce bianca mi fa davvero sentire a disagio.

Passeggio per la stanza quadrata e c'è solo un piccolo letto un armadio la finestra e un mobile vicino al letto.

Non so perchè mi turbi così tanto ma lo fa. E parecchio.

Sto iniziando ad odiare questo colore più di quanto credessi e anche se l'idea di andare giù e vedere i miei sistemare i mobili in casa mi fa ribollire il sangue non posso più restare qui.

Apro la porta, mi dirigo verso il corridoio e mia sorella è nella sua camera. È già completamente piena di roba e busso la porta semi aperta

"Vieni!"

"Caspita Effy, non hai perso tempo!"

"Sai che non amo starmene con le mani in mano"

Mi siedo suo letto

"Sembra già molto simile alla vecchia, grande!"

Lei si gira verso di me mentre tira fuori dallo scatolone dei libri.

"Mi dispiace per la tua. Potresti sempre tornare a Bristol e raccogliere le foto e metterle qui"

Abbasso gli occhi

"Sai che non sarebbe lo stesso. È come rifare un album di figurine avendole già tutte"

la guardo e mi alzo per aiutarla

"Non credo che resteró qui Effy"

"Cosa? Si che resterai"

"Mi sono resa conto solo ora di cosa vuol dire stare a Bristol, prima in camera mi stavano prendendo conati di vomito"

"Dove vorresti andare?"

"Da Grace, ovviamente"

"Non puoi andartene da me Liv, sai che non reggerei da sola"

Chiudo gli occhi mentre rimango in punta di piedi per posizionare un libro.

"Ti prego.."

"Vieni qui.."

La tiro in un abbraccio.

A momenti mi stavo dimenticando quanto fragile fosse mia sorella per lasciarla qui da sola con i miei.

Io ho 20 anni e lei ne ha 18, il nostro rapporto è veramente forte e lei è la cosa a cui tengo di più al mondo.

Stavo pensando troppo a Grace e mi stavo dimenticando di lei.

Mentre la lascio sistemare le ultime cose dopo averle promesso che sarei rimasta scendo le scale e i miei già si stanno urlando in faccia.

Oh fantastico! Niente di meglio direi.

Mi faccio un giro per la casa immensa ed è modernissima, tutto così..tondo ovale e basso; mi viene fuori un sorriso accigliato mentre vado in cerca della cucina per bere qualcosa.

Ovviamente il frigo è vuoto e mi attacco al lavandino.

Mia madre mi spintona in continuazione mentre bevo per la furia di passare e mi fa sbattere il labro sul lavello.

"Dannazione ma stai attenta!"

"Scusami, allora ti piace? La camera l'hai vista? Tua sorella è di sopra? Per caso hai preso tu il mio.. "

"Woh woh woh, donna! Relax. Troppe domande"

dico mentre mi sposto per andare verso la porta principale

"Non mi dai neanche una risposta? Dove vai?"

"Eeeemmh no? E non lo so dal momento in cui no so neanche dove caspita siamo!"

"Signorina fai meno la prepotente che ne ho una per capello!"

"Come ogni giorni della tua vita.."

Dico a bassa voce senza farmi sentire.

"Siamo a Russel Square comunque"

vogli farle capire che qui non voglio rimanere ma sento che i miei occhi stanno brillando solo a sentir nominare questo posto. E vivo qui, incredibile.

Il mio tono improvvisamente si addolcisce.

"Credo andrò a fare un giro comunque, vorrei chiamare Grace"

"Speravo mi volessi dare una mano"

"Neanche per sogno, lo sai!"

"Non fare tardi e stai attenta, ti servono soldi per il biglietto della metro? O resti in zona?"

"No grazie, sono le 5, farò un giro qui e torno a cena. E a cena ho bisogno di spiegazioni"

Dico mentre chiudo la porta,scendo i piccoli scalini e apro il cancelletto di ferro battuto, tipico inglese.

Faccio un giro per il mio nuovo quartire accendendomi una sigaretta di tanto in tanto mentre mi godo la bellezza del posto quando sento il telefono vibrare.

È Grace.

Mi ero completamente dimenticata, ero troppo presa nel guardarmi intorno.

Stringo gli occhi sperando di trovare una scusa accettabile e rispondo al telefono

*Pronto?*

*Ciao amore*

Mi si stringe il cuore.

Per quanto potró stare senza di lei?

These four wallsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora