Quando mia sorella entra in casa mi affretto ad asciugarmi il viso con le mani il più in fretta possibile per non farmi vedere.
Sale le scale, lentamente ed entra in camera lasciandomi semplicemente un piccolo sorriso, si chiude la porta a chiave alle sue spalle ed io mi alzo immediatamente bussando pesantemente alla porta.
"Effy apri dobbiamo parlare.."
"Liv non ne è ho voglia.."
"Cosa caspita ti prende apri questa dannata porta!"
La sento sospirare, credo stia seduta davanti la porta, perchè il suo respiro l'ho sentito tremendamente vicino.
Mi accascio anch'io a terra appoggiando la schiena sulla porta.
Sospiro pesantemente ed inizio a parlare.
"Ho lasciato Grace.."
La sento alzarsi di colpo e aprire la porta facendomi cadere all'indentro sui suoi piedi.
"Tu cosa?" Quasi urla.
"Si Effy, non avevo scelta. Lei mi ha messo di fronte due opzioni e di certo non potevo scegliere lei.."
Dico mentre mi alzo. Lei mi tira per un braccio e mi porta dentro facendomi sedere sul letto accanto a lei.
"Lei cosa?"
"Si, l'altro giorno mi ha chiamata dicendomi che dovevo scegliere se rimanere qui con te o stare da lei perché non avevamo scelta. Saremmo finite per non accorgercene, se sarei rimasta qui sarebbe stato inutile, ci ho pensato, cioè in realtà no, ho solamente agito istintivamente, lei mi parlava come se la cose fosse già stata decisa quando per me invece era un grande problema ma poi.. Poi non lo so, ci siamo praticamente lasciate due ore fa per telefono, una cosa squallida. Sono solo contenta di aver preso la decisione giusta perché non ti avrei mai lasciata qui, mai, ma fa male adesso come adesso davvero male. Non ne posso più di piangere mi si sta lacerando il cuore.."
L'ultima frase la dico con voce strozzata mentre di nuovo, le lacrime iniziano a scendermi dal viso.
Effy mi prende una mano e il suo sguardo che sembra quasi terrorizzato mi si scolpisce praticamente dentro.
"Liv, credimi, io non avrei mai voluto che accadesse.."
"Non è colpa tua, non pensarci neanche. Dovevo scegliere te, non hai colpa di niente."
Effy porta le sue gambe sul letto e nasconde la sua testa tra l'oro, la sento sospirare forte e l'ultima cosa che voglio è vederla piangere, adesso come adesso non lo sopporterei.
"No, no, no, no"
Cerco di tirarle su il viso ma la sua presa è troppo forte, ma lei è fin troppo fragile per resistere.
Quasi urla ma io le prendo entrambe le braccia e faccio in modo che mi guardi negli occhi.
"Non azzardarti a piangere per me Eff, non ne hai motivo."
"Mi sento in colpa Liv."
"Ma di cosa cazzo! No! Eff per favore guardarmi!"
Continua ad evitare il mio sguardo ma alla fine i nostri occhi si incontrano, e sono perfettamente sincronizzati, come lo sono sempre stati.
"Non devi sentirti così. Ho passato una brutta infansia, lo sai, poi ho conosciuto Grace e le cose sono cambiate, ma tu, tu sei sempre stata l'unico punto fermo della mia vita. Ti sceglierei sempre avanti a tutti, sarai sempre tu la mia prima scelta. Adesso stiamo qui, tu non stai bene, non posso lasciarti. Le cose con Grace dovevano andare così, l'ho capito dal primo giorno in cui ho aperto la mia nuova camera. Ho saputo dal primo istante che avrei dovuto incominciare tutto da capo e per quanto mi possa far star male il pensiero di averla lasciata andare via, non potrebbe far più male di sapere che ti avrei lasciata qui. Possiamo iniziate d'accapo. Io e te, come abbiamo sempre fatto. Ti prometto che affronteremo questa malattia insieme e che non ti faró sentire sola neanche un istante, e ti devo delle scuse, te le devo con il cuore in mano di averti trascurata in questi giorni, ma è stato tutto così strano, confuso, troppo. Davvero troppo per me.
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These four walls
Teen FictionHo letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte nè brucia nel fuoco. Da lì, da quel...