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La mani di Hoseok percorrono la coscia di Yoongi nei sedili posteriori del loro Uber. Yoongi gli rivolge uno sguardo incredulo e breve- abbastanza lungo da vedere un lato della bocca di Hoseok alzarsi maliziosamente- e dopo si gira per guardare fuori al finestrino. La città passa in diversi gradi di oscurità e a volte le insegne dei negozi aperti 24ore dividono i palazzi dal buio in scatti gialli. Hoseok stringe la coscia di Yoongi, passa il suo pollice sul tessuto ruvido dei jeans. Sorpassano un negozio di pollo fritto. Un McDonald. Un bar con le porte semiaperte, con musica e persone che ballano sul marciapiede. Yoongi poggia la sua fronte sul finestrino freddo e prova a non pensare.

Arrivano all'appartamento di Hoseok.

Escono dalla macchina.

Camminano ad una distanza di cinque passi uno dall'altro fino a quando arrivano al palazzo, sorpassano la postazione del portiere, la porta della lavanderia. Arrivano all'ascensore.

Hoseok preme il bottone che chiama l'apparecchio.

Nessuno parla.

Nel frattempo, l'ascensore barcolla e si lamenta, poi scende.

Yoongi continua a guardare avanti, le mani sono nascoste nelle tasche della giacca. Il suo stomaco lo ha lasciato da qualche parte tra l'Honey Boys e quando sono scesi dall'Uber dopo un lungo giro per Seoul, e adesso si sente vuoto, ma non perché sia malato. Vuoto come se il suo corpo fosse stato riempito da qualcosa di svolazzante e trasparante. È sia incredibilmente conscio del suo corpo (il suo interno coscia, ancora bollente per la mano di Hoseok; le sue labbra; il suo cazzo; la sua spina dorsale; il punto sotto l'orecchio; la sua bocca non baciata.) e così lontano che si sente come se la sua anima avesse lo avesse lasciato. Yoongi è: brividi.  Yoongi è: attesa.

L'ascensore suona.

Le porte si aprono.

Entrano, e Hoseok schiaccia il bottone per il settimo piano, e le porte si chiudono.

Si vanno entrambi incontro allo stesso momento, i corpi si uniscono al centro del piccolo ascensore. La mano di Hoseok afferra il viso di Yoongi e lo pota vicino, ma non per un bacio, certamente non per un bacio; schiaccia la sua bocca aperta sulla gola di Yoongi subito. Annaspa sulla sua pelle. Yoongi trema e si plasma contro il corpo di Hoseok come se stesse provando a stisciargli dentro (forse lo sta facendo) e chiude le braccia intorno al collo di Hoseok, piega la testa all'indietro per dare all'altro un'angolazione migliore. Sembra che Hoseok voglia mangiarlo vivo.

Primo piano. Secondo piano. Le mani di Hoseok trovano il culo piccolo di Yoongi e lo afferra con forza, lavora con le dita sul muscolo, non gli da fastidio che vada piano- come hanno fatto nel club, sulla pista da ballo. Yoongi geme e intreccia le dita tra i capelli dell'altro. Li tira, e spinge all'indietro la testa di Hoseok, e porta la bocca sulla sua mascella. Terzo piano. Quarto piano.

Quinto piano. "Voglio essere dentro di te," dice Hoseok, morendo le parole sulla pelle di Yoongi, leccando e succhiando una sua clavicola. "Posso- stanotte, posso-?"

"Si," soffoca con la sua stessa saliva Yoongi. "Si, si, cazzo, se non lo fai io cazzo- cazzo ti uccido-"

"Sei eccitante quando vuoi commettere un omicidio." Dice Hoseok, con voce basso e sognante.

"Stai zitto, oh mio dio."

La bocca di Hoseok si chiude di scatto e si sposta.

"No," dice Yoongi, gli occhi si aprono di scatto. "No no no, idiota, stavo scherzando, non stare mai zitto-"

Le porte dell'ascensore si aprono.

Sono arrivati al settimo piano.

"Non era- è che siamo arrivati," dice Hoseok gesticolando senza necessità. Sta guardando Yoongi in un modo strano.

Same Damn Hunger -Yoonseok Italian Translation-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora