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"Ed è solo che, tipo," dice Namjoon, gesticolando con entrambe le mani, "tipo, ci penso sempre, se faccio musica e nessuno la ascolta- questo mi fa essere ancora felice? Sto facendo questo per me stesso o per gli altri? La mia felicità dipende da qualsiasi altra persona? Queste tipo di cose."

Jin annuisce e prende un altro sorso del suo vino, che sta bevendo da una tazza di Pikachu. "Come le tre domande."

"Le tre domande?"

"Lo sai. Se un albero cade nel bosco e nessuno lo sente, fa ancora rumore? Se tu fai musica e nessuno la ascolta, ti fa ancora sentire felice?"

"Oh mio dio," dice Namjoon, gli occhi spalancati. "Oh mio dio, si. Esattamente così."

Yoongi prende la cann dalle mani di Namjoon prima che appicchi fuoco a qualcosa.

"Ma sai cosa penso?" Dice Jin, "penso che vada bene se tu sia felice facendo musica che altre persone ascoltano. Al posto di tipo, fare musica e lasciarla nel vuoto. Perché non è che tipo... non è che tipo la tua felicità dipende da loro? Da altre persone? È più come se tu gli stessi dando la felicità. Che è la tua musica. E quindi la loro felicità ti rende felice."

Namjoon annuisce lentamente. "Non ci ho mai pensato vedendola in questo modo."

"Dovresti pensare più positivamente," dice Jin. I suoi occhi sono chiusi. Non può vedere il modo in cui Namjoon lo sta guardando. "Non è che, 'non posso essere felice a meno che le persone non ascoltino la mia musica'. È. 'Rendere le persone felici mi fa sentire bene.'"

"Sei così intelligente, hyung." Mormora Namjoon. Nascondendo il suo viso tra le mani.

Yoongi guarda da un'altra parte.

Loro tre sono seduti per terra in un angolo del soggiorno buio, le schiene contro il muro. Intorno a loro, la festa continua. Musica, conversazioni, risate. Sono le undici adesso, alcune persone sono già pronte per aprire lo champagne.

Fuori alle finestra del soggiorno, ha iniziato a nevicare ancora. Yoongi guarda i fiocchi di neve cadere tra le luci gialle dei lampioni. Sembrano le scintille di un fuoco, o lucciole.

Jimin e Taehyung sono stesi sul divano. Jeongguk è seduto tra di loro e parla animatamente di qualcosa che, rende Taehyung interessato e Jim in sembra assonnato ma ascolta. Da qualche parte dall'altro lato del soggiorno, Hoseok è passato tra differenti gruppi: gli amici del college, quelli di danza, il gruppo di amiche di Momo. Ogni volta che Yoongi lo intravede, sta sorridendo.

È strano.

È strano, perché questo è una specie di ciò che vuole Yoongi, sempre: Namjoon e Jin dietro di lui, i bimbi stesi insieme, il maknae che parla, Hoseok che sorride. Ognuno caloroso e al sicuro. Questo è esattamente ciò che vuole. Tutti i suoi amici in un unico posto, ed è strano perché è stato catturato da questa luminosa contentezza E sia incredibilmente felice che incredibilmente triste. E come se il suo corpo sia pieno di elio ma le sue scarpe siano di cemento.

Chiude gli occhi e prende un altro sorso di vodka. C'è dentro del succo di mirtillo ora. Namjoon.

È un po' piacevole adesso, sentirsi così. Sapere che ha la capacità di sentirsi così. Gli fa pensare che anche se  romperà la cosa più importante al mondo, un giorno tutto si aggiusterà.

Un giorno, Yoongi starà bene.

Forse non per sempre.

Ma un giorno.

"Trenta minuti a mezzanotte," qualcuno urla, e tutti esultano. Jin alza la sua tazza di vino e dice, "woooo, si, oh mio dio," davvero velocemente. Namjoon ride.

"Vado a prendere un po' d'aria," dice Yoongi, e parla prima che Jin possa protestare. "Non vi sto abbandonato. Lo giuro. Voglio solo un po' d'aria. Torno pima di mezzanotte."

"Bene," dice Jin, "ma è meglio che tu stia qui prima del conto alla rovescia."

"Si,si."

Si alza, lasciano li il suo drink, e cammina tra la folla del soggiorno verso la porta. Namjoon vive al secondo piano, quindi Yoongi deve percorrere solo una rampa di scale prima che possa essere nella congelata innevata strada, il suo respiro esce in nuvolette bianche. Sente immediatamente il freddo, e nasconde le mani nelle tasche della sua felpa.

È quasi mezzanotte, non c'è nessuno per la strada. Sono tutti dentro: nei bar, nei club, nelle case, negli appartamenti, aspettando che il nuovo anno inizi. Lontano, forse da qualche parte a Seoul, Yoongi può sentire il rumore dei fuochi d'artificio. Può vedere i loro colori aprirsi nel cielo, una distante sbocciatura di colori.

Yoongi non fuma davvero al di fuori delle canne occasionali, ma vorrebbe una sigaretta ora. È quel tipo di momento. Quel tipo di notte.

Intorno a lui, la neve cade lentamente.

Dietro di lui, la porta del palazzo di Namjoon si apre in un rumore stridulo.

Yoongi si gira.

È Hoseok, perché è ovvio che sia lui. Sta girando una scarpa intorno al suo collo come se avesse lasciato la festa di fretta, non avendo il tempo di aggiustarsi prima di uscire.

Si ferma affianco a Yoongi sul marciapiede ghiacciato.

Per un momento, nessuno dei due parla.

Poi Hoseok dice, sorprendentemente piano e incerto. "Credo che devo scusarmi."

"...cosa?"

"I- io devo..." Hoseok sbuffa una piccola e non simpatica risata, autoironica in un modo che Yoongi odia. "Io-si. Io devo definitivamente scusarmi. Con te."

Yoongi è perso. "Perché?"

"Uh, perché ho mandato tutto a fanculo? Non sono un idiota, Yoongi, i-io, so di aver reso le cose imbarazzanti quella notte, e poi- ho provato a renderle migliori ma non ha funzionato, e adesso non parliamo da tipo un mese. Anche quando sono stato due mesi nel cazzo di Giappone abbiamo parlato più di adesso."

Same Damn Hunger -Yoonseok Italian Translation-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora