8 Capitolo

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Finalmente a casa!

Oggi è stata una giornata decisamente piena ed ora mi è rimasto solo il tempo di farmi una doccia veloce, prepararmi e uscire.

Questa sera ho voglia di cambiare aria ed una serata con quel pazzo di Finn è l'ideale per riuscirci. Per rimanere sempre sul pezzo Finn-l'uomo-che-non-deve-chiedere-mai mi ha inviato un selfie per mostrarmi il suo outfit da conquistatore della notte.

Quel ragazzo è tutto strano!

Decisamente non ricambierò con una mia foto, questa moda di mandarsi selfie per mostrare il proprio abbigliamento non l'ho mai capita. L'ostentare sui social è una pratica a me lontanissima.

Comunque è meglio che mi dia una mossa, non ho voglia di arrivare in ritardo e di sentire i bonari rimproveri di quel pazzo. Indosso una camicia bianca alla coreana, un pantalone effetto denim, il mio giubbotto in pelle ed inglesine.

Nulla di troppo impegnativo. Sistemo il ciuffo e noto che i miei capelli sono tutto un programma! Meglio non perderci troppo tempo. Prendo le chiavi e scendo.

Ecco Finn che appena mi vede si mette in posa, strappandomi una risata.

Quel ragazzo mi fa morire!

"Allora mio prode mentore come sto questa sera?"

"Amico e me lo chiedi! Sei uno sballo!"

"Oggi è la serata giusta Finn! Oggi si ricomincia!"

"Finalmente! Era ora Ice"

Quanto vorrei credere alle mie stesse parole ma preferisco non far trapelare il mio vero stato d'animo. La scorsa volta mi sono aperto decisamente troppo e continuare a parlarne, senza che nulla cambi, non mi porterà a niente.

Ora voglio solo assecondarlo e divertirmi. Ho voglia di respirare aria nuova.

Intanto entriamo nel nostro locale serale di fiducia: qui servono i migliori cocktail di tutto il New Jersey! Non riusciamo proprio a farne a meno. Ogni sera c'è sempre della buona musica ed è bello trascorrerci qualche ora. Finn, ovviamente, appena entrato si butta in pista mostrando la sua versione de "La febbre del Sabato sera", intento a dare il meglio di sé con il suo classico pugno in su.

Quel ragazzo è incorreggibile.

Guardandomi intorno noto due ragazze che non mi staccano gli occhi di dosso, non ho proprio idea di chi possano essere.

Una delle due si è appena seduta allo sgabello del piano bar, l'altra invece si avvicina, spedita, verso di me. È bassina, con bei capelli ondulati che scendono sulle sue spalle. Indossa una maglia a dolcevita all'interno di una gonna plissé corta. Ai piedi porta dei tacchi che mascherano la sua reale altezza. Ha un trucco molto sobrio, a differenza di tante ragazze che sono nel locale: il suo rossetto opaco, nella sua semplicità, sottolinea le sue labbra. Labbra che mi sembrano carnose ma senza esagerare... Semplici e tenere, come tutto di lei.

È sobria, perfetta per questa serata.

"Buonasera Signor Smith!" Mi dice, a due passi da me.

"Buonasera! Lei deve essere...." Cavolo, chi diavolo è? Possibile che non sappia dare un nome al suo volto?

"Juliet, dello studio Banks! Sono sempre io! Effettivamente sono piccoletta, posso sembrare invisibile ma non irriconoscibile." Dio, con lei faccio sempre queste figure di merda.

"Mi scusi signorina, davvero non so come farmi perdonare!"

Maledetta memoria! Non riesco mai a riconoscerla! Ma non è tutta colpa mia: ogni volta che la vedo sembra trasformarsi, sembra sempre diversa... quasi camaleontica.

Elusive SeductionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora