3 Capitolo

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  Sogno. 

È tutto buio.
Aiuto.
Che mi succede? Mi sento rinchiuso in una bolla.
Aspetta. C'è qualcuno?
Sento delle mani. Toccami ancora. Chi sei?
Le tue mani sono fredde, ma su di me sento ardere un fuoco.
Chi sei? Rispondimi. Sei sempre tu, vero?
Non lasciarmi così. Ancora una volta. Fatti vedere.
Il tuo corpo su di me, mi sfiora. Mi accarezza. Toglimi la benda. Rivelati.
Vieni ancora da me. Non lasciarmi in balia di questo oblio.
No, aspetta. Non andare.
Aspetta, ti prego. Chi sei? Chi sei?

Sono sveglio, è successo ancora, l'ho sognata di nuovo.
Incredibile come alle 3:00 di notte si possa perdere il sonno.
Ormai è andata, anche se avrei preferito continuare a sognarla.
Sta diventando un'ossessione, oppure sto diventando pazzo!
Meglio aprire la finestra ho bisogno d'aria.
Mi dirigo verso l'angolo bar, forse un bicchiere di scotch potrà farmi compagnia in queste poche ore prima che sorga il Sole.
Meglio avvertire Finn che domani ci sono. Ho bisogno di parlare con qualcuno. Anche se posso già immaginare la sua risposta da inguaribile tombeur de femme, è l'unico amico sincero a cui posso rivolgermi. "Ei Finn, per domani tutto confermato. 7:30,solito posto."
Oggi il tempo promette bene. La mattinata sembra fresca ma soleggiata.
Prendo tutto con calma, sono leggermente in anticipo, chiamo l'ascensore che come al solito è sempre occupato." Buongiorno Signor Arthur"
"Buongiorno Signor Smith! Gran bella giornata oggi! Buon lavoro!"
"Grazie anche a lei" il portinaio del palazzo è così cortese con me ha sempre la parola giusta per far cominciare al meglio anche le giornate più cupe.
Ecco Finn stranamente in orario oggi.

"Ehi Finn!"
"Ah mascalzone abbiamo fatto le ore piccole. I tuoi messaggi alle 3:00 di notte mi rendono fiero. L'allievo supera il maestro!"
"Io ti odio!"
"Dovresti amarmi anche solo per "l'Elusive!""
"Fanculo l'Elusive. Quel locale è la mia tragedia."
"Ma dai, è la tua rinascita. Se non ti svegliavo con l'Elusive altro che arpionare la fiamma delle 3:00."
"Più che lei quello in fiamme ero io!"
"Bravo!!! Così si fa!! L'hai fatta gridare?? Dimmi la verità??"
"Ero io quello che gridava!"
"Wow! Una tigre! Ma chi è? La conosco?"
"Non credo! Non la conosco neanche io!"
"Come non la conosci? Ma che hai fatto questa notte?"
"Ho fatto un sogno. Da quando mi hai portato in quel locale maledetto, tre giorni fa, non faccio che sentire la presenza di questa donna. È come se la vedessi ovunque, anche per strada"
" Amico, ma, hai preso qualcosa?"
"No Finn, davvero, sono distrutto. Non dormo bene, vedo sempre il suo tatuaggio sulla schiena!"
"Frena amico! Allora ti sei tolto la benda? Sei un pazzo!"
"È stato un attimo. La cosa più nitida di quel momento è la parola "temptation" sulla sua colonna vertebrale."
"Tu sei fuori! Se ti avessero visto sarebbe scoppiato il caos. Li vige l'anonimato, l'hai scampata bella!"
"Chi se ne frega. Volevo vederla. Fanculo le conseguenze."
"Amico, toglitela dalla testa, non la troverai mai! Scopati un'altra e vedrai che ti passa!"
"No Finn, mi sento bollire il sangue quando ci penso"
"Allora il nome del locale è stato profetico!"
""Elusive Seduction", seduzione sfuggente! E lei mi è sfuggita tra le dita."
"Ah ah ah ah. Non ci credo, Richard Smith intrappolato tra le grinfie di una donna?"
"Finn non so più che fare"
"Fratello, lasciala perdere. Oppure parla con qualcuno che possa aiutarti!"

Le ultime parole mi accompagnano durante tutto il tragitto fino allo studio. "Fatti aiutare!"
Arrivo, saluto tutti e accendo il pc. Oggi è una giornata piena.
Tutte scartoffie da compilare mi serve concentrazione devo calmarmi.
Cerco di tenere a freno i pensieri ed ecco che finalmente arrivano le 18:00,un'altra giornata di lavoro è finita! Che freddo che fa.
Questo taxi senza riscaldamento, come era prevedibile. Per giunta il taxista ascolta la radio a tutto volume, senza rispetto. Incivile.
Non ho nemmeno avuto il tempo di chiamare George con l'auto.
Almeno la musica sembra decente. "Every breathe you take" di Sting. No! Non è possibile!
Anche la canzone mi ricorda lei! "I dream at night i can only see your face"
Non ce la faccio più. Basta, io devo prendere una decisione.
Arrivo, saluto Arthur alle prese con la posta.
Finalmente a casa: caffè, doccia. Oggi non riesco a trovare pace.
Le parole di Finn mi ronzano nel cervello. "Parlane con qualcuno, fatti aiutare".
Ma sarà mai possibile che Richard Smith, trentacinquenne economista di successo, IO! IO che posso avere ai miei piedi tutte le ragazze che voglio, mi sia fatto incastrare da una donna senza identità di cui non conosco nemmeno il volto.
Devo trovare una soluzione a tutto questo. Forse so cosa fare.
Il mio smartphone è ancora nella ventiquattrore lo prendo e mi decido a comporre il numero.
Ansia. Attesa interminabile. Poi una voce:

"Buonasera, studio della Dottoressa Eleonor Banks. Come posso aiutarla?"
"Salve, credo di essere diventato pazzo!"
"No, io credo che lei abbia sbagliato numero!"
"La vedo qui adesso, sento il suo profumo, mi sta toccando, non posso farne a meno. È sconvolgente"
"Signore, ma si sente bene?"
"Credo di si, ma ormai, non sono più sicuro di niente!"
"Guardi, devo riattaccare mi dispiace."
" No, no la prego di scusarmi, ascolti, voglio fissare un appuntamento."
"Ne è davvero sicuro?"
"Sì, sì, mi fissi un appuntamento. Adesso!"
"Ok, va bene, stia calmo. Solo un attimo che controllo. Allora ... Mercoledì alle 17:00 le va bene?"
"Benissimo, si grazie."
"Lei è il signor?"
"Smith!"
"Il suo nome per favore?"
"Richard."
"Sa dove ci troviamo signor Smith?"
"Si, lo so, la ringrazio."
"Bene. Allora signor Richard Smith le confermo l'appuntamento e la aspettiamo mercoledi"  

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