11 Capitolo

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L'ultimo colloquio con la dottoressa Banks mi ha lasciato stravolto, ha annientato tutte le mie certezze. Quasi non sento più nulla, tranne questi pensieri, queste parole, che come stilettate irrompono nella mia testa. Non mi sono nemmeno accorto che è già Primavera.

Ho sempre pensato di dare agli altri un immagine di me seria, elegante, rispettabile ma, forse, ho sempre sbagliato tutto. Non so più nulla. Possibile che gli altri possano schernirmi? In trentacinque anni sono stato sempre sicuro di me, attento al mio aspetto, misurato con le parole ed ora scopro che la gente potrebbe avvicinarmi solo per la mia posizione sociale, solo e soltanto per il proprio tornaconto.

Che sia sempre stato, solo, un povero ingenuo?

Questa donna mi fa porre domande a cui non avrei mai pensato di desiderare delle risposte e non so ancora se colei che mi scatena tutto questo è la Banks o la misteriosa femme fatale dell'Elusive.

Malgrado ciò il pensiero che quest'ultima non mi desideri più, dopo quell'unica volta insieme, mi fa ribollire il sangue. Io la desidero ancora, la bramo, la sogno... Possibile che lei sia riuscita a dimenticarmi così facilmente? Possibile che conosca realmente la mia identità e che creda che non sia degno di vedere il suo volto? È mai possibile che sotto il mio corpo, tra le mie mani e dentro la mia bocca non abbia goduto quanto me?

Eppure sono sicuro che mi sfugge qualcosa ma non so bene cosa!

Maledetta donna! E poi sarei io lo snob e il casanova! Donne, tutte uguali... tutte strane, streghe perverse che incantano gli uomini, ecco cosa sono!

Intanto il fischio dello smartphone mi avverte che Finn mi ha girato una foto con delle pratiche: "Sporcaccione mancano le tue firme! A chi pensi invece di concentrarti?" non si smentisce mai!

Noto che è ancora online e con un messaggio vocale gli rispondo: "A tua sorella!".

Mentre riempio il mio bicchiere con del buon whisky ascolto la sua risposta: "Ottimo, allora dille di raggiungere il tuo appartamento e di portarsi dietro qualche sua calda amichetta per me. Ci vediamo da te tra poco!".

Il solito pagliaccio!

Il mio stomaco brontola, spero che si porti dietro del buon cibo e non i soliti panini farciti il cui odore si sente fino ad un kilometro di distanza!

Sul cibo sono molto selettivo, se il mio naso non approva evito di mangiare. Stessa cosa vale per le donne, se non hanno un buon profumo non mi stimolano, non mi attirano.

Ho gusti molto decisi sulle fragranze femminili, non che mi ritenga un gran intenditore ma ogni volta che ho fatto un regalo di questo genere ad una donna ho sempre fatto centro!

Suona il citofono... Strano! Possibile che Arthur non mi abbia avvertito? Che si sia allontanato senza avvisarmi?

"Sì, chi è?"

"Sei nudo o posso salire?"

"Sali idiota!!"

Doveva capitare proprio a me un amico così stupido?

Il bello, di questo ridicolo teatrino, è che sento le sue risate fin dietro la porta!

Dopo averla aperta mi ritrovo il suo ghigno idiota stampato sulla sua faccia. La cosa riesce ad irritarmi ancora di più! "Tu sei proprio cretino! Non sei normale, non sai cosa sia la vergogna! Sono cose da gridare ad un citofono, secondo te?"

"Su con la vita, Yeti! Da quando sei diventato così poco spiritoso, mio sexy uomo delle nevi?" Mi risponde, quasi, senza guardarmi in faccia mentre entra nel mio appartamento. Ovviamente non può farmi mancare il suo ultimo, benevolo, commento: "Sembri una vecchia signora!"

Elusive SeductionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora