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"Michael, dove siamo?"  un enorme cancello piuttosto arruginito viene aperto da due ragazzi che riconoscono la macchina di Michael,  ci sono luci di fari delle macchine ovunque, musica alta, probabilmente proviene da una macchina dato che locali non ce ne sono, ragazzi ammassati e tante macchine che hanno ogni modifica possibile e immaginabile, direi fin troppo per non capire dove siamo "piccola benvenuta al Crocke" mentre avanziamo con la macchina il luogo mi è sempre più esposto, le macchine sono a dir poco stupende, le ragazze che ci sono hanno tutte vestiti o pantalocini che non coprono praticamente nulla, l'alcool gira a fiumi, così come la droga, la musica viene da una macchina con un impianto stereo che fa paura e mi chiedo che ci fa Michael qua "come mai siamo qua?" un sorrisino gli compare sulle labbra "la canotta di Ashton è abbastanza lunga, tirati via i jeans e usala come vestito, in questo posto con i jeans no, fidati" con riluttanza faccio ciò che mi ha detto, scendiamo dalla macchina e subito dei ragazzi ci raggiungono "hei fratello, spero che ti sia preparato bene perchè sei contro Wagner questa sera"  collego le parole del ragazzo al posto e subito i ricordi si fanno strada nella mia testa " alex che ci facciamo qua?"  guardo Alex xon amirazione e stupore, ho un sorriso che va da un lato all'altro, sa quanto amo le macchine così "io gareggio babes, tu resti qua con l'imbecille lì" mi indica un ragazzo a pochi passi da noi, Conor "posso venire con te?" scuote la testa e mi abbraccia, mi stritola, quasi come se fosse l'ultima volta che può farlo, come se non ci fosse un domani "se fosse una strada più semplice ti avrei portata, ma non mi fido Jes, resta qua, ti prego"annuisce e lo abbraccio "ti voglio bene jesy, ricordatelo" annuisco e mi allontana da se "ora devo andare, ti voglio bene" non capisco il continuo di quei ti voglio bene, ma vedo Alex allontanarsi e avvicinarsi a Conor, dopo di che sparisce nella sua macchina.

E' stata tutta una questione di minuti, il rombo delle macchine, lo stridere delle gomme, il botto dell'impatto, la luce del fuoco....

Alex che ha smesso di vivere.

"com'è la strada" all'improvviso i tre ragazzi si girano verso di me  "è tutta un rettilineo, peerchè?" annuisco e rivolgo lo sguardo alle prime macchine che partono, il rettilineo non dovrebbe essere difficile, non ci sono curve  o muri, non c'è nulla in un rettilineo "vengo con te" sbotto improvvisamente facendo sbarrare gli occhi a Michael "mi fai da portafortuna?" annuisco "fammi vedere la macchina, non credo proprio che gareggi con una mini, o no?" siamo arrivati su una mini e, per quanto la modifichi in ogni modo, non correrà mai come una camaro se gli tocchi il motore "la mustang rossa la in fondo" guardo tra le macchine e la trovo quasi subito.

Senza dire nulla mi avvio verso la macchina passando tra odori che fanno parte del mio passato e mi inondano le narici come un qualcosa che ti si incastra nell'anima.

Ricordo il volto di Alex prima di partire, i suoi occhi tristi, lucidi, il sorriso tirato, la tretta forte che mi ha dato e i continui " ti voglio bene ".

Che poi non sono mai riuscita a capire perchè proprio quella sera ha decciso di portarmi li, perchè proprio con quel percorso doveva portarmi a vedere la sua gara, perchè prorpio la sua morte ho dovuto vedere, ma nonostante continuo a chiedermelo non trovo la risposta e, probabilmente, non la saprò mai.

"vuoi un tiro bella?" un ragazzo alto e biondo mi si avvicina con una canna in mano offrendomela "no grazie" fa spallucce e guarda la macchina per poi guardare me "sei il portafortuna di clifford? wow allora ti diverti" innarco un sopracciglio e lo guardo senza capire "è la prima volta che vieni?" l'odore del fumo mi investe come un onda di acqua ghiacciata "già" sorride e mi tende la mano "sono Niall, comunque sappi che Clifford è uno dei migliori da queste parti, vince ogni scommessa legata alle corse, sempre e comunque, non gioca mai corretto, nmon sarebbe da lui" mi giro a cercare Michael e lo vedo a pochi passi da me "hei Niall, Jesy sali che dobbiamo andare" salgo sulla macchina e guardo Michael "hai paura?" scuoto la testa perchè infondo no, non ho paura.

Le due macchine sono già sulla riga di partenza, i motori accesi e il loro rombo riempe lo spazio circostante, la ragazza con la bandierina in mezzo alle due macchine, la bandierina si alza, la ragazza sculletta a destra, dalla parte dell'avversario e poi a sinistra, la nostra, guarda in mezzo e in uno scatto la bandierina viene alzata e poi abbassata e le macchine sono già in corsa.  

Il cuore martella incessantemente, l'altra macchina e lo scenario attorno a noi diventano sfocati mentre il coontachilomentri continua a salire  e la velocità prende piede.

Michael è concentrato sulla strada, la mascella contratta , gli occhi che scrutano ogni centimetro di strada ancora da percorre e poi le linee bianche e nere a terra che segnano il traguardo.

Scendiamo dalla macchina "abbiamo vinto?" chiedo ingenuamente con voce da bambina "si bimba, abbiamo vinto" e come se fossero sotto incantesimo le nostre labbra si incontrano, il mondo sono di me smette di esistere, i miei occhi spalancati, la sua lingua che appoggia la pastiglia sulla mia, che non mi ero accorta che aveva in bocca ed eccolo il grigio che prende parte di me.

Ecco l'extasi in circolo insieme all'adrenalina per colpa di Michae, ed eccole le sua labbra sulle mie che non vogliono staccarsi. 

White. Grey. Black. // Muke - CashtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora