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I miei occhi si riempono di lacrime, il cuore inizia a battere all'impazzata, la stretta sulla mano di Ashton si allenta improvvisamente, il pavimento si apre in una voragine e il nero arriva, é come un' onda che non puoi fermare, ti travolge e ti porta via con se.

Mi accascio al suolo guardando Michael, i capelli scompigliati, gli occhi rossi e gonfi privi di espressione, la bocca impastata di liquido rosso, molto probabilmente sangue, graffi ovunque sul viso, la maglia strappata e dei buchi, piccoli e evidenti buchi sulle braccia.

" lo portiamo a letto" Ashton annuisce a Luke e mi fa spostare dalle scale in modo da poter farli passare "Jesy non affezzionarti a Michael".

Mi lascia lì,  a terra, con quelle parole che girano nella mia mente.

Mi alzo e vado verso le scale, voglio andare da Michael, voglio vederlo, appoggio il piede sul gradino e resto lì,  non ho il coraggio di andare oltre, per quanto lo desidero non ci riesco, non riesvo a vedere così Michael.

L'immagine del nostro bacio mi arriva come un pugno in piena fronte, le labbra premute sulle mie, così dolci e delicate, ma rudi e bisognose di attenzione allo stesso tempo.

"Ti porto a casa?" La voce di Calum mi riporta alla realtà "voglio vedere Michael... sempre s-se posso, ovvio" guarda in direzione delle scale e poi guarda me "non é un bello spettacolo, ma non sarò certo io ad impedirtelo" annuisco e lo seguo su per le scale.

Ad ogni passo sento i colori abbandonare il mondo, ogni scalino smorza un colore, il cuore si appesantisce, il respiro diventa corto, eccola la porta della camera.

"tu non entri?" Calum mi tiene la porta aperta attendendo che io entri, scuote la testa e mi guarda " l'ho visto prima" annuisco ed entro seguita dal rumore della porta che si chiude.

Alzo lo sguardo da terra e guardo Michael, i capelli mezzi neri e mezzi biondi sono più scombinati del solito, gli occhi chiusi in un espressione triste, il viso coperto da graffi, la bocca ora ripulita, credo grazie a Cal e Luke, il corpo coperto dalle lenzuola e il buio che regna sovrano, interrotto solo da una lucetta "perché?" lo dico così,  forse all'aria o forse a Michael, ma con la consapevolezza di non ricevere nessuna risposta.

Le lacrime iniziano a scorrermi a fiumi dagli occhi, mi avvicino al letto e scosto le coperte per poi mettermi accanto a Michael, inizio ad accarezzarli i capelli e a cantare qualcosa sottovoce.

Non doveva arrivare così presto.

(NO POW)

Erano lì,  entrambi sul quel letto alle prese con una cosa più grande di loro, incosapevoli che sarebbe diventata la lotta più grande della loro vita.

Erano vittime di quel dolore che solo in pochi sanno cosa sia, solo in pochi l'hanno provato, un dolore che ti lacera dentro piano piano, secondo per secondo, facendoti sentire ogni lancetta che scocca, come se il tempo si fosse fermato apposta, un dolore che ti accompagna ovunque impedendoti di vivere davvero.

Ed erano loro due, abbandonati a loro stessi, nascosti nel buio, lei con le lacrime agli occhi e lui con il viso di lei in sogno, entambi pensando all'altro per farsi forza e non cadere.

(JESY POW)

Il letto si muove e le coperte vengono spostate di poco, apro gli occhi e mi giro verso Michael, gli occhi ora aperti sono di nuovo bianchi, e il loro verde-azzurro è sfumato dalla lucetta rendendoli scuri, ma allo stesso tempo rendendoli ciò che di più bello esiste al mondo.

Il viso coperto di graffi e, ora, lividi è illuminato solo in parte, il resto coperto da ombre, la perfezione risaltata da quei segni così sbagliati,  l'accenno di barba, il tutto messo insieme mi destabilizza, non ho mai visto ragazzo più bello "ciao Jes" sbatte gli occhine si gira verso di me "hey Michey" mi giro verso di lui e inizio ad accarezzarli i capelli, i nostri sono a malapena sussurri, ma noi ne abbiamo bisogno "come stai?" domando "male" le sue labbra sono di nuovo sulle mie e le farfalle volano nel buio, così come noi.

White. Grey. Black. // Muke - CashtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora