Capitolo 1. La malattia

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Tutto inizia così.

Sono Diana e sono una cacciatrice. Ho sempre saputo di essere diversa dagli altri bambini che abitavano nella mia città perché fin da piccola, mentre loro giocavano nelle strade con le bambole oppure stavano semplicemente in gruppo, io me ne stavo da sola o con mio padre a giocherellare con le sue armi, sotto l'occhio vigile di mia madre, che aveva sempre paura che potessi farmi male. Con il passare del tempo ho iniziato a chiedermi perché ero diversa e mio padre si ostinava sempre a dire che ero nata sotto il segno della luna. Da quel momento ho potuto comprendere il colore insolito dei miei capelli: bianchi con riflessi argentei.
Crescendo mio padre mi ha insegnato a combattere, con la disapprovazione di mia madre, ma ero sicura che abitando qui non mi sarebbe mai servito a molto.
Capelli e passione per le armi da cacciatore di papà a parte, ero una normale ragazzina di 17 anni.
Vivo da sempre a Yharnam una tranquilla città dove non succede mai niente di così strano, dove comanda principalmente la Chiesa.
All'insaputa di quest'ultima però, a Yharnam esiste un'antica congrega formata da cacciatori che complottano per distruggerla.
La Chiesa ha sempre costretto i cittadini a credere in qualcosa di superiore a noi, e no, non intendo Dio e altre divinità, ma in esseri soprannaturali con forme strane che loro chiamavano "I Grandi Esseri". Nessuno di noi ci ha mai creduto. Loro affermavano di vederli e che parlavano con loro e svilupparono una sorta di setta che chiamavano "Il Coro".
Da qualche settimana però, la tranquilla cittadina di Yharnam si è trasformata in qualcosa di oscuro; le persone spariscono per giorni, alcune fanno ritorno, altre no; la maggior parte di quelli che tornano non si ricordano quasi nulla se non che gli è stato inserito del sangue nel proprio corpo. Durante la notte si sentono urla strazianti e in giro per la città sono state messe bare chiuse con delle enormi catene.
La congrega dei cacciatori, di cui mio padre fa parte, si riunisce sempre più spesso dopo questi avvenimenti e lui mi porta sempre con se, perché da lì a poco anche io sarei diventata come lui.
All'inizio gli altri cacciatori non erano molto entusiasti della mia presenza, ero una donna e raramente si vedono cacciatrici, ma poi mi accettarono senza problemi e mi fecero diventare una di loro.
Poco prima che tutto iniziasse, alla congrega avevano dedotto che la chiesa facesse esperimenti in nome di questi Grandi Esseri e che dovevano essere assolutamente fermati. Alla congrega non ci volle molto per capire cosa la Chiesa stesse facendo.
«Alla vecchia Yharnam ormai non ci sono più persone, sono tutte belve. La Chiesa ha sottoposto tutti a strani esperimenti con del sangue antico e nel giro di qualche giorno sono diventati tutti belve.» disse Samuel, uno tra i più vecchi cacciatori.
«Cosa intendete fare allora? Sapete che non arriveremo mai a loro!» disse privo di ogni speranza Fill.
«Io credo di avere un'idea» disse mio padre.
Lo guardai per un po' e il suo sguardo si fece cupo. Immaginavo cosa stesse per dire ma speravo di sbagliarmi.
«Credo che ognuno di noi debba partire per avvisare i paesi vicini di quello che sta succedendo mentre io e Alfred andremo ad appiccare il fuoco alla vecchia Yharnam e la sigilleremo!» continuò papà.
«Papà, ma è troppo pericoloso, non puoi andare, se è vero che sta succedendo tutto questo dovremmo provare a fermare la Chiesa e difendere Yharnam, non lasciarla senza protezioni.» dissi quasi spaventata.
«Diana, la congrega è nata per difendere la città ma anche le persone e gli altri paesi, se questa piaga si diffonde ogni persona verrà trasformata e noi avremmo fallito» mi disse mio padre prima di abbracciarmi.
«Diana tu sai quanto è importante il nostro compito, siamo stati addestrati per questo» disse Gail, uno tra i più forti cacciatori della congrega. Mi ero battuta spesso con lui, in allenamento e nonostante io fossi forte ogni volta lui mi batteva.
«Bene allora è deciso! Tu ed Alfred vi occuperete della vecchia Yharnam, Gail tu andrai a Hemwick a parlare con le streghe e domanda se possono aiutarci, Samuel tu andrai a Byrgenwerth a cercare un rimedio, mentre tu Fill andrai a Cathedral Ward e aiuterai quante più persone possibili portandole nella cattedrale è un luogo sicuro e protetto mentre io resterò qui, a Yharnam ad occuparmi della nostra gente andando di casa in casa a sistemare incenso anti-belva nel caso se ne avvicini qualcuna e tu Diana mi aiuterai» disse Carl, il più vecchio tra tutti gli altri, indicandomi. Era il primo dei cacciatori e probabilmente aveva creato lui la congrega e allenato tutti gli altri presenti, nati con questo dono, se così si può chiamare.
«No è pericoloso, lei non può stare fuori con le belve in giro, non è pronta!» gridò mio padre. «Lei deve proteggere la sua famiglia mentre sono via» continuò.
«Lei è stata addestrata per questo, lei è una cacciatrice adesso, lei è una di noi! È in gamba Andrey non preoccuparti! Starà con me! Sai che sarà al sicuro» disse Carl rassicurando mio padre.
«Ma come faccio ad essere una cacciatrice se non ho ancora un'arma?» dissi io, guardandomi in giro alla ricerca di qualche arma.
«A questo possiamo trovare rimedio. Andrey portala all'officina e falle scegliere la sua arma e spiegherai ogni cosa» disse Carl a papà, che annuì senza replicare.

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