Capitolo 15. Verità

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La quantità si polvere in quella biblioteca faceva capire da quanto il castello fosse dimenticato, e mi sono chiesta per tutto il tempo li dentro come si possa dimenticare un castello così tanto grande e pieno di ricchezza.
Doveva essere successo qualcosa di grave a chi vi abitava, altrimenti non vedo altra soluzione.
Mentre guardavo tra le mensole e analizzavo ogni titolo dei libri presenti, guardavo Ryan sepolto come me dai libri.
Io ero sempre più sicura di voler scoprire la verità su di me, sulla mia famiglia, su chi ero e perché mi avevano abbandonato, ma mentre lo facevo mi sentivo osservata, come se qualcosa o qualcuno mi tenesse d'occhio.
<<Ryan, sei sicuro che in questo posto ci siamo solo io e te?>> chiesi, mentre continuavo ad osservare i libri.
<<Certo perché lo chiedi!? Hai sentito qualcosa?>> ridomandó a sua volta.
Scossi la testa senza dire nulla, non volevo sembrare una ragazzina paurosa che si spaventava delle proprie sensazioni.
Continuavo a tenere il naso sui libri; osservavo ogni copertina, ogni titolo, ogni rifinitura di tutti i libri presenti, ma continuavo a non trovare nulla che potesse farmi accendere un minimo di speranza nel trovare qualcosa.
Iniziai a girovagare per tutti gli scaffali guardandomi in giro.
<<Hai perso la speranza?>> chiese.
<<Non sono una che si arrende facilmente, sto solo pensando a cosa dovrei cercare!>> risposi.
Ero certa che avrei trovato qualcosa, in una biblioteca così grande non potevo non trovare nulla e tornare a casa senza nessuna risposta.
Mentre camminavo verso Ryan sentì scricchiolare qualcosa dietro di me, mi voltai di scatto e intravidi un'ombra.
Picchiettai sulla spalla di Ryan e gli feci cenno di stare in silenzio.
<<Cosa c'è?>>sussuró.
<<C'è qualcuno nascosto che ci sta osservando!>> risposi a voce bassissima.
Indicai a Ryan il punto avevo sentito il rumore e visto l'ombra. Ryan mi fece cenno si fare piano e silenzio e piano piano si avvicinò a dove io avevo indicato l'ombra che sembrava seguirci.
Mentre camminava teneva la mano sulla sua arma, come se fosse pronto ad attaccare.
Senza neanche che io me ne accorgessi saltò addosso a quella cosa e la portò verso l'unico spiraglio di luce lunare che illuminava la stanza.
Quando la luce lo illuminò notai qualcosa di strano; quell'essere era gobbo ed estremamente piccolo, era vestito di stracci e aveva in mano una cerbottana.
<<Chi sei?>>, gli chiedeva Ryan agitato, ma anche dopo svariate domande lo strano esserino non diede nessuna risposta e continuava a dimenarsi da una parte all'altra cercando di liberarsi.
<<Hai una corda?>> mi chiese Ryan.
Scossi la testa.
<<Che vuoi fare? Vuoi legarlo??>> chiesi.
<<Secondo te, questa cosa non mi dice né chi né cosa è, perché ci spiava e chi lo manda e io lo dovrei lasciare andare?? Non ci penso neanche questo affare viene con noi!!>> rispose.
Ryan lo prese per un braccio e spinse davanti a noi.
<<Cammina, muoviti!>> gli disse.
<<Non trattarlo così!! Non fargli del male!>> risposi.
Quella specie di folletto doveva abitare sicuramente nel castello, era casa sua, cercava solo di difenderla, lo avrebbe fatto chiunque.
Ryan mi guardò senza dire nulla e continuava a gridare all'esserino, che se ne fregava di quello che diceva Ryan e continuava a fissarmi senza dare nessuna risposta.
Mentre lui lo teneva d'occhio, io continuavo a cercare nelle librerie qualcosa che potesse darmi delle risposte a cosa era successo davvero alla mia famiglia, nel frattempo il folletto continuava a guardami.
<<Smettila di guardarla!!>> gridò Ryan tirandogli una botta in testa, il piccoletto cadde a terra e io mi precipitai ad aiutarlo.
<<Ryan ma cosa fai!? Non stava facendo assolutamente nulla! Perché devi fare così!! Vieni dammi la mano ti aiuto ad alzarti>> dissi porgendogli la mano. Lui tentennó per qualche secondo poi la afferrò e si alzò. Sulla sua faccia sembrò spuntare una specie di sorriso e iniziò a fare dei versi strani e a mugolare indicandomi una libreria.
<<Cosa stai cercando di dirmi piccoletto?>> dissi mentre lui continuava a indicare la stessa cosa.
Mi prese per mano e mi portò alla libreria saltellando e una volta davanti continuava ad indicare i libri sullo scaffale.
<<Non vedo nulla cosa vuoi?>> disse Ryan dietro di noi.
Il piccoletto poggiò la mano su un libro, lo piegò e lo scaffale si aprì.
Io e Ryan non potevamo credere hai nostri occhi! Davanti a noi c'era una sola stanza con dei quadri alle pareti, un tavolo al centro con libri e fogli sparsi sopra ed una sola sedia ed alla parete di sinistra delle mensole con delle bottigliette e delle fiale.
<<Che cos'è?? Uno studio segreto?? Per fare cosa???>> dissi entrando.
<<Cosa stai facendo?? E se fosse una trappola?>> disse Ryan tirandomi per un braccio.
<<Ryan sono stanca di avere dei segreti, devo scoprire chi sono, siamo venuti qua apposta e lui viene con noi!>> risposi indicando il piccoletto accanto a me.

<<Ryan sono stanca di avere dei segreti, devo scoprire chi sono, siamo venuti qua apposta e lui viene con noi!>> risposi indicando il piccoletto accanto a me

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