Capitolo 9. Archivio

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Appena entrati nell'archivio rimasi a bocca aperta per l'immensa quantità di libri che ci era al suo interno.
«Ryan ma come faremo a trovare una soluzione in mezzo a tutti questi libri?» dissi guardandolo incredula.
«Dobbiamo iniziare a cercare.. non ho mai saputo niente sul libro in questione se non il luogo in cui era, credo che dovremmo iniziare a cercare se non vogliamo starci una vita!» disse sorridendo, come se volesse fare il simpatico.
Non avevamo molto tempo da li a poco la Chiesa avrebbe potuto portare la malattia fuori dal paese e infestare altre città e quasi sicuramente moltissime persone.
Guardai Ryan che, nel frattempo, si era avvicinato ad una libreria iniziando a tirare fuori e sfogliare ogni libro si trovasse in essa. Feci la stessa cosa anche io, facendomi spazio tra i libri a terra e guardandomi attorno non riuscivo a capacitarmi dell'immensità dei libri che c'erano.
La luce della luna che attraversava le finestre illuminava, di tanto in tanto, qualche scaffale: era davvero bellissimo stare lì. Si vedeva che era un luogo di studio per il lunghi tavoli in mezzo alla stanza, ricoperti ancora di fogli che gli studenti scrivevano. Sul fondo della stanza c'era una grandissima scala a chiocciola in legno che portava al piano di sopra anch'esso stracolmo di libri.
«Ryan, ma.. come fai a sapere che il libro si trova qui? Non potrebbe averlo portato via quel vicario?» dissi mentre continuavo a sfogliare il libro che avevo in mano.
«Il libro è qui da qualche parte ne sono sicuro! Laurence era un vicario si, ma prima era un cacciatore e non è mai andato d'accordo con la Chiesa, non voleva che loro usassero i bambini o le Sante del sangue per gli esperimenti, ha provato a fermarli ma non ha mai fatto ritorno per poterlo fare!» raccontò lui.
«Ma.. cosa sono le Sante del sangue? Perché non ne ho mai sentito parlare?»
«Non ne hai mai sentito parlare perché hanno fatto in modo di farle sparire tutte.. Le hanno rinchiuse in una specie di ospedale psichiatrico testando la malattia su di loro e facendole diventare pazze, ma non posso davvero dirti altro, questo è tutto quello che so!» disse.
«Perché la Chiesa fa questo? E dei bambini; che cosa ne è stato di loro?» chiesi.
«Non lo so.. dei bambini non ho mai saputo niente!» rispose abbassando lo sguardo. Capii che non voleva più parlare di queste orrende cose così decisi di tornare con il naso sui libri per cercare qualcosa, qualsiasi cosa utile per la nostra causa.
Dopo ore di ricerche e aver sfogliato un migliaio di libri, guardai fuori dalla finestra pensando di vedere l'alba ma la luna era ancora altra nel cielo ed aveva ancora una luce strana, vidi che Ryan era impegnato ancora nelle ricerche e decisi di non disturbarlo e iniziai ad avvicinarmi alla grande scala di legno che portava al piano di sopra.
Messo il piede sul primo scalino scricchiolò, lui era così impegnato che non si accorse di nulla, così continuai.
Una volta in cima alla scala mi avvicinai alla libreria, presi un libro e lo sfogliai: niente di niente, come per gli altri libri che avevo sfogliato poco prima.
Mi guardai ancora intorno e notai un piccolo dettaglio; in un angolo la luce della luna illuminava uno scaffale con sopra alcuni libri e uno scrigno. Mi avvicinai e presi il libro più piccolo e che non aveva nessun titolo solo una copertina nera. Lo aprii e vidi che era scritto interamente a mano, sembrava una specie di diario, lo presi e lo misi dentro la giacca poi guardai lo scrigno.
Non era molta grande ed era fatto interamente di legno con i bordi in ferro, a vista d'occhio sembrava essere antichissimo ma non era chiuso con nessuno lucchetto.
«Ryan vieni qui, credo di aver trovato qualcosa..» lo chiamai senza pensarci un attimo, magari lui ne sapeva qualcosa.
Salii le scale rapidissimo e mi raggiunse.
«Come hai fatto a trovarlo!?» disse mentre osservava lo scrigno.
«Non lo so.. era illuminato dalla luce ma è così strano che non sia chiuso così ho deciso di chiamarti prima di aprirlo!» risposi.
«C'era altro?» chiese.
«No, nient'altro!». Sapevo che gli stavo mentendo ma anche lui non mi stava dicendo tutto e decisi di non dire nulla del diario che avevo trovato, non mi sembrava una cosa così importante.
«Credi che dovremmo aprirlo?» chiesi a Ryan.
«Io credo che se l'hai trovato deve esserci un motivo, quindi non ci vedo nulla di male se lo apriamo...»rispose lui lasciando lo sguardo fisso sullo scrigno.
Mi avvicinai allo scrigno e con una mano lo aprii. Al suo interno c'erano due buste con uno strano sigillo, con il mio nome e quello di Ryan.
«Ryan, ma... ti prego guarda! Com'è possibile che ci siano scritti i nostri nomi? Come poteva sapere chi le ha scritte che noi le avremmo trovate?» dissi passandogli la busta con il suo nome. Lui la guardò poi osservò il sigillo e sgranò gli occhi.
«Non è possibile.. non può essere vero!» disse scioccato.
«Che cosa succede Ryan?» chiesi preoccupata.
«Queste lettere vengono da un luogo che non sapevo esistere, ne ho sentito parlare ma pensavo fosse una leggenda..» rispose.
«Mi stai spaventando Ryan cosa succede...parla!» risposi.
Lo fissai finché non alzò la testa dalla busta.
«Dobbiamo andare al castello di Cainhurst!» disse.
Avevo sentito parlare di quel castello solo dalle storie che mamma mi raccontava la sera prima di dormire e pensare che lo avrei visto mi emozionava ma allo stesso tempo mi spaventava perché sapevo che i suoi abitanti, compresa la Regina, non erano molto amichevoli nei confronti dei cacciatori e, guarda caso noi eravamo proprio due di quelli.
«Ryan, come facciamo a trovare il castello?» chiesi.
«Dobbiamo aprire la busta, coraggio!» disse lui.
Presi la busta con il mio nome e staccai il sigillo.

Presi la busta con il mio nome e staccai il sigillo

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