[4°]~the red star

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Pov's Taehyung

Mi ritrovo lì, nel mio luogo di riflessione dove anche rimbombo più forte non avrebbe impedito ai pensieri di vagare nella mia mente ancora sconvolta.

Ogni suono è un' ispirazione, ogni ricordo una lacrima e capisco che tutto attorno a me è sbagliato.
Mi ritrovo lì, disteso sul letto a pensare al tempo e a guardare il soffitto polveroso, un po' come i ricordi.

Mi dico:"Il tempo non passa mai." , sto aspettando un ora decente per iniziare a cambiarmi, :"La mia insonnia non passa mai.".

Guardo l'orologio, 4:30, sospiro...
L'unica cosa che vorrei in questo momento è dormire, ma sembra impossibile, troppi pensieri, troppi sentimenti, troppa solitudine.
Chiudo semplicemente gli occhi e penso a Jungkook, solo ora mi rendo conto di quanto fossero belli i suoi occhi, il suo sorriso malizioso e i suoi capelli corvini.

Jimin mi ha raccontato a bassa voce che è reputato dalle ragazze uno tra gli studenti più belli della scuola, beh non hanno tutti i torti, in effetti se fossi una ragazza mi piacerebbe da morire...

Dopo essermi rinchiuso nel mio mondo parallelo un pensiero assale la mia mente, chi incontrerò dopo scuola?

Il mio mal di testa peggiora, quindi decido di non pensarci più.
Leggo l'orologio, sono le 6, decido di alzarmi dal letto e inizio a prepararmi.

Alle 7:30 salgo sul bus, oggi stranamente la gente non mi guarda male, forse perchè anche io sono diventato più normale...
Ah, questo mal di testa! Perchè devono capitare tutte a me!
Scendo dal bus, oggi sono in anticipo, però più mi avvicino a quell'edificio scolastico, più la mente dice di allontanarsi, come se ci fosse qualcosa che non quadrasse.

Senza farci troppo caso entro in classe e la campanella suona , che palle questo mal di testa! Durante le lezioni non riesco a concentrarmi a causa di questo imprevisto! Che rabbia, perchè sono sempre io quello pieno di disagi mentali?

Fortunatamente questo scompare con l'arrivo dell' ultima ora, ormai ero al limite della sopportazione.

La campanella suona, preparo lo zaino e con calma mi dirigo verso il secondo piano, chiedo ad un bidello dove si trova la 2c, lui mi indica la strada con un gesto.

Mentre stavo per giungere alla classe sento la spinta di qualcuno che mi butta a terra, mi giro e vedo un ragazzo incappucciato che mi tira un pugno in faccia, questo mi stordisce per un po'.

Mi ritrovo nel bagno dei maschi, non riesco a vedere le forme precisamente, però so di essere circondato da molti adolescenti vestiti di nero.

Uno di questi si avvicina e mi da un calcio allo stomaco senza troppe preoccupazioni, un dolore allucinante percorre tutta la mia pancia e la spina dorsale, di certezze ce ne ho avute poche nella vita, ma il fatto che verrò picchiato è una di queste.

Lo stesso ragazzo mi da anche un pugno fortissimo in faccia, facendomi sanguinare il naso, posso sentire il sapore ferroso in bocca e i lividi che percorrono tutta la zona del viso.
Voglio piangere, ma l'unica cosa che mi riesce bene in questo momento è restare accasciato a terra e ricevere calci uno dopo altro.

Gli occhi sono gonfi dal dolore inimmaginabile, le mie labbra sanguinano e mi viene da vomitare.
Il gruppo non smette di tirarmi calci in faccia e su tutto il resto del corpo, ormai la loro suola delle scarpe è diventata quasi confortevole, sento la faccia piena di lividi probabilmente blu, i jeans strappati, l'odore ferroso del sangue che ormai ricopre tutta la mia sagoma e le loro odiose risate spensierate che echeggiano per tutto il bagno. Emetto diversi gemiti di dolore, ma sembra che questo li diverta ancora di più.

Vomito sangue sul freddo pavimento, il mio viso si ricopre di rosso e inizio a vedere sempre più sfuocato, gli occhi mi fanno male, ma almeno il dolore provocato dalla testa calpestata più e più volte inizia ad essere più sopportabile...

I secondi passano lentamente, i minuti ancora di più e le ore sembrano quasi irraggiungibili...

Il mio corpo è invaso da lividi neri, che provocano malore al minimo sfioro.
Le ossa scricchiolano, le mani ormai insensibili vengono torturate dalle suole del gruppo numeroso e il sangue scorre fluidamente sul pavimento.

Mi scappa un urlo, che viene subito zittito da un calcio diritto in faccia, le lacrime continuano a bagnare la pelle leggermente più scura del normale e le dure piastrelle, stringo i denti così forte da quasi scheggiarli, però i bulli continuano indifferentemente a provocare dolore intenso su tutta la superficie del mio corpo quasi morente.

Con fatica vedo anche molti capelli strappati a terra, la mia espressione addolorata si trasforma in una quasi arrabbiata, però non ci posso fare niente dato che anche il più minimo sforzo mi provoca fitte inimmaginabili.

Attraverso una pozzanghera di lacrime e sangue intravedo il mio riflesso, sono irriconoscibile, i capelli spettinati, le mie labbra piene di tagli e sangue, i miei occhi gonfi e rossi e i lividi neri sugli zigomi mi rendono completamente diverso da come mi vedo io di solito allo specchio e questo mi produce un momento di nausea molto intenso...

Vorrei chiamare aiuto, ma le corde vocali riescono a emettere solo qualche gemito.

All' improvviso smettono di pestarmi, nulla si muove nella stanza, fin quando sento dei passi si avvicinano a me, tremo come una foglia e sento una voce profonda dirmi:"Sei così fragile oppa!".

Ciao ragazzi!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e spero anche di essermi ripresa dall'ultimo capitolo!
Comunque scriverlo è stato molto divertente per me, spero che anche voi apprezziate le storie sanguinose!
Un bacione da latapass

Fēëłįñğş Błįñđ✨|| ~《vkook》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora