5° Capitolo

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SOPRA DOMINICK MOORE

NOTA: Capitolo Revisionato.

NOTA: Capitolo Revisionato

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24/04/2004 - Pennsylvania

Mi ero alzata molto prima dell'alba, ma decisi di restare ancora in questo magnifico letto a fissare, con sguardo perso, il soffitto anch'esso bianco ma con decorazioni leggere in beige, quando un bussare lieve alla porta, mi riportò alla realtà.

Mi tirai su a sedere e dopo un flebile "avanti" la porta si spalancò rivelando l'imponente, asciutta ma bella figura del mio vampiro preferito, che mi guardava con una faccia strana.

Aggrottai le sopracciglia e gli feci segno con una mano di sedersi accanto a me, lui d'altro canto non se lo fece ripetere due volte. Si buttò letteralmente sul lato vuoto del letto, alla mia sinistra, sistemandosi più comodamente incrociando le braccia dietro la nuca e accavallando le gambe per poi chiudere gli occhi.

"Se non sapessi che è un vampiro, giurerei che sia morto stecchito." come dare torto alla mia Obscurity, era astuta e perspicace, molto.

"La cosa che m'incuriosisce di più è perché io odio i vampiri, ma non lui?" la mia lupa mugolò nella mia testa per qualche attimo intenta a pensare e mentre aspettavo una risposta, mi rivolsi al mio amico, «Dove siamo diretti adesso?».

Sapevo che non avrebbe voluto rispondere perché era un tipo taciturno, così decisi di accoccolarmi a lui e di bearmi del freddo che emanava il suo corpo. Al contrario di ciò che si poteva pensare, io amavo quel tipo di sensazione; era piacevole e mi conferiva sicurezza. Una sensazione che non ritrovavo in molte persone, in verità quasi nessuna di quelle che avevo conosciuto... ed io modestamente avevo girato il mondo, visitando anche gli angoli sconosciuti, ancora oggi, all'Uomo.

Di punto in bianco, mi circondò con le sue braccia. Rabbrividì di piacere gemendo contro il suo petto che vibrò per le risate facendo muovere anche la mia testa. Sospirai alzando il mio viso per incrociare i suoi occhi azzurro ghiaccio dalle sfumature lilla che trasmettevano saggezza e paura al contempo.

Mi sorrise mostrandomi due file di denti bianchissimi e i suoi affilati canini che incutevano paura in ogni essere che incontrasse sul suo cammino. A me rendevano calma e più sicura come se avessi due spade in mia difesa.

Avevo quasi dimenticato il suo abbraccio e il "calore" che mi trasmetteva una sua carezza, soprattutto quando il mio umore scendeva a mille miglia sotto terra, come adesso. Dopo tanto tempo avevo trovato il mio compagno ma sorpresa, lui non ne desiderava una, amava semplicemente il suo ruolo di Alpha e divertirsi con più donne possibili.

Io non gliene facevo una colpa, dopotutto perché rinunciare alla propria libertà legandosi a una sola donna? Un uomo del suo calibro non lo avrebbe mai permesso e si sarebbe imposto per far valere i suoi principi... lo stimavo per questo.

L'Ultima Femmina Alpha - Fuggire non è la soluzione {In Pausa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora