14° Capitolo

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SOPRA FRANCESCA CONTI – LUPA ITALIANA

CAPITOLO CONTENENTE LINGUAGGIO SCURRILE, SCENE DI SESSO ESPLICITO E DI VIOLENZA. SI CONSIGLIA DI PASSARE OLTRE SE REPUTATO NON CONSONO ALLA LETTURA. L'INIZIO E LA FINE DELLA SCENA SARANNO ANTICIPATE DAI SEGUENTI SIMBOLI: 🔴🔴🔴

NOTA: Capitolo Revisionato.

NOTA: Capitolo Revisionato

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31/01/2005 - Italia

Era notte fonda, il vento soffiava violento e gelido per essere piena estate.

Riuscivo a vedere i rami degli alberi agitarsi sotto la forza dell'aria mentre cercavo, in vano, di sistemarmi i capelli che, costantemente mi finivano davanti agli occhi. Era frustrante, non essere capace di fare qualcosa di così semplice, ma sicuramente difficile in quel frangente.

Tentavo di mantenere il mio respiro più regolare possibile o almeno sotto la norma.... Non dovevo farmi assolutamente scoprire o sarei incorsa in gravi conseguenze. Padre era molto severo.

Ero scappata da casa per l'ennesima volta e solo perché dei rumori mi avevano svegliata... era padre con alcuni dei suoi uomini, usciti per chissà cosa.

Io ero troppo... curiosa, quindi.... Li stavo seguendo di nascosto da circa – non lo sapevo di preciso – si erano inoltrati nel bosco. Forse era accaduto qualcosa di grave, ma non ne ero sicura.

Continuai a camminare con passo sostenuto evitando di provocare il ben che minimo rumore che li facesse accorgere della mia presenza.... Non volevo tornare indietro, io dovevo capire e sapere cosa accadeva intorno a me.

Sapevo come nascondere il mio odore nonostante fossi solo una bambina di appena cinque anni - all'apparenza almeno. Mio nonno diceva sempre che io ero un prodigio e che da grande sarei stata LA donna più in gamba di tutte. Lo adoravo.

Ero furba, scaltra, astuta e anche molto sadica e vendicativa secondo i miei fratelli... non lo negavo di certo. Se mi facevano un torto, sapevo essere molto cattiva, tanto da spaventare persino i miei fratelli.

Persa come sempre nei miei pensieri, non mi accorsi che avevo raggiunto padre e i suoi lupi in un piccolo spiazzo circondato da pochi alberi, di alcuni addirittura ne restavano solo le grosse basi ben piantate nel terreno oppure sradicate.

Tralasciando gli alberi e, il vento che aveva aumentato la sua forza, io mi ero nascosta all'improvviso dietro alcuni cespugli evitando che qualcuno mi scovasse.

Mi accucciai appoggiando la pancia sul terreno – madre si sarebbe arrabbiata quando avrebbe visto le mie vesti sporche – mentre lasciavo il mio sguardo posarsi sul gruppo a un centinaio di metri da me.

Cercai di fare come mi aveva insegnato padre, così chiusi gli occhi riaprendoli solo dopo un paio di respiri profondi nel tentativo di affinare il mio udito.... All'inizio erano solo stralci di conversazione che per me non avevano senso, ma poi cominciai a capire.

L'Ultima Femmina Alpha - Fuggire non è la soluzione {In Pausa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora