11° Capitolo

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SOPRA ALPHA TEDESCA: HERMINE KRAUS

NOTA: Capitolo Revisionato.

NOTA: Capitolo Revisionato

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27/12/2004 - New York

Erano trascorsi quasi sei mesi dal mio arrivo alla Miller Corporation per la mia sicurezza, insieme con altre femmine come me, in parte. Mai era stato così lento il mio tempo su questa terra.

Il lato positivo era che non ci si poteva annoiare con le continue prove e gli infiniti allenamenti a cui, gli addetti, ci obbligavano a sottoporci. Affermavano che ci fortificavano e ci aiutavano a controllare la propria bestia. Io, invece, credevo che fossero solo un diversivo per tenerci buone ed evitare problemi fra noi.

Insomma eravamo cani al guinzaglio.

Sei mesi, in cui quel dannato dolore al petto non accennava a diminuire... al contrario si ramificava in ogni cellula del mio corpo. In certe occasioni era così intenso da mancarmi il fiato, tanto da bloccarmi in qualsiasi cosa stessi facendo in quell'esatto momento.

I primi quattro mesi furono i più difficili da sopportare... io non riuscivo a nascondere la sofferenza e il dolore, che l'allontanamento dal mio compagno mi provocavano. Con il tempo avevo imparato.

Negli ultimi due mesi, invece, ero diventata una maestra nell'occultare le mie emozioni - non che prima ne fossi incapace - ma da quando avevo incontrato lui, mi ero... rammollita, così da evitare le occhiate che mi lanciavano tutti quelli che mi circondavano.

Una tortura, pensai amaramente.

Notavo benissimo gli sguardi delle altre lupe su di me - soprattutto le loro. Preferivo voltarmi dall'altra parte pur di non vedere la compassione e la pena farsi largo nei loro occhi.

Non mi servivano quegli sguardi.

Di colpo tutti i miei pensieri si concentrarono unicamente all'ultima occasione in cui avevo usato il mio potere da Alpha. Non dovevo dimenticarmi delle conseguenze nell'averne perso il controllo con troppa facilità.

Ricordavo bene - ancora oggi - il giorno in cui persi il controllo sia del mio potere, che della mia lupa: fu qualcosa d'incredibile. Poco prima di compiere dieci anni, una lite con dei bambini più grandi di me, portarono la mia lupa a manifestare il nostro essere un Alpha.

La mia lupa Obscurity era meravigliosa nella sua grande stazza. Potevo vedere, grazie a lei, il terrore comparire negli occhi di chi mi stava di fronte. Era tutto così stuzzicante e fuori dal normale, da rischiare di uccidere ogni membro del branco di mio padre. Il mio ultimo ricordo prima di perdere i sensi furono gli occhi viola di mia madre che ripeteva una strana litania, poi il buio.

Al mio risveglio, mi spiegarono che io e la mia lupa avremmo dovuto affrontare un pesante addestramento. Terminato quell'anno dovetti scappare e allontanarmi dalla mia famiglia per una stupida profezia che dichiarava le femmine Alpha, un pericolo.

L'Ultima Femmina Alpha - Fuggire non è la soluzione {In Pausa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora