9° Capitolo

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SOPRA LUPA RUSSA: LUKIANA PETROV

NOTA: Capitolo Revisionato.

NOTA: Capitolo Revisionato

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12/06/2004 - Pennsylvania

Tutto accadeva per un motivo, niente era lasciato al caso.

Dopo il "riposino" durato ben una settimana, mi risvegliai dolorante, affamato e con l'umore sotto le scarpe. Perché? E chi lo sapeva?

"Io credo che gli eventi appena trascorsi ti abbiano mandato in tilt il tuo povero cervello." Ace doveva aver sempre l'ultima parola altrimenti ti ronzava in testa per giorni o addirittura per settimane.

Lasciai il mio lupo alle sue paranoie.

Nonostante fossero trascorsi giorni dall'incontro con il branco di Noah e il ritornare alle vecchie faccende legate al mio, i miei pensieri non facevano altro che ruotare intorno ad un'unica figura, quella della bambina.

Bastò guardarla negli occhi per capire che si trattasse della mia compagna. Le domande che si erano intrufolate nel mio cervello erano... chi erano lei oltre a un lupo per di più un Alpha e soprattutto quella strana figura evanescente che la seguiva? Decisi in ogni caso di mettere in secondo piano tutti i problemi riguardanti Morgan e concentrarmi solo sul mio branco assicurandomi il loro bene.

Corrugai la fronte nel percepire nella mia testa il continuo grugnire di Ace che se non avesse smesso al più presto, mi avrebbe fatto salire una bruttissima emicrania. Cercai di richiamarlo e alla fine decise di potermi rivolgere la parola: "A chi vuoi darla a bere... da quando hai capito che la bambina fosse la NOSTRA compagna, il dolore e il vuoto che sentivi al petto e nell'anima si sono intensificati, quindi non negarlo a me perché io lo sento... Obscurity mi manca come l'aria che riempie i miei polmoni.". A quelle parole, sospirai con difficoltà, tramortito da frustrazione e sofferenza che in lui aleggiavano come avvoltoi su una carcassa.

Sotto suggerimento di mio padre e obbligo di mia madre, lasciai a loro il comando. Mi ritirai cosí nella stessa abitazione in cui Morgan e i suoi amici vampiri erano stati alloggiati, ormai troppo tempo fa.

L'animale in me la bramava, ma il mio lato umano la rifiutava categoricamente. Non la voleva. Era un continuo conflitto con me stesso che mi consumava giorno dopo giorno senza neanche rendermene conto alle volte.

Quasi due mesi da quando avevo scorto per un'ultima volta gli occhi verdi della mia Morgan.

Non sapevo quanto tempo fosse passato dall'essermi poggiato - con una spalla - contro lo stipite della porta per osservare le stesse lenzuola in cui lei aveva dormito. Poi un tossire alle mie spalle mi obbligò a tornare alla realtà. Che cazzo, mai un momento di pace.

Sapevo chi era e fu per questo motivo che non mi voltai neanche per parlarci: «Fammi indovinare un'altra lite con mia sorella?». Il mio era solo sarcasmo, tanto per prenderlo per il culo ancora un po'.

L'Ultima Femmina Alpha - Fuggire non è la soluzione {In Pausa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora