11| Un posto migliore

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Superfluo dire che non ricordasse nulla della sera prima, quando la mattina aprì gli occhi.
08:34
Non era nemmeno nel suo letto, troppo duro e con il piumone nero.
Non era casa sua.
Il vestito, però, era ancora addosso.

Neanche il tempo di preoccuparsi, che la porta scorrevole bianca si aprì, e Paulo camminò verso il letto, raggiungendola.

«Dormito bene?» le chiese.

Idie era troppo stanca e confusa, ma sapeva comunque che qualcosa dentro di lei era scattato.
Una molla.
Non avrebbe voluto essere così felice di vederlo lì, ma sarebbe stata una bugia.

Si strofinò gli occhi, e sentì il mascara prudere da morire.

Non gli rispose, rigirandosi sotto al piumone: voleva ignorarlo, far finta di non essere lì e tornare a dormire.
Era solo un sogno.

«Non rispondi?» domandò ancora e sentì i suoi passi farsi sempre più vicini e poi, il materasso abbassarsi al suo peso.

Lo percepì, seduto lì a pochi centimetri.

Decise di rispondere, anzi di attaccare.
Solo per non sentirsi una completa codarda.

«Che cazzo di cliché- sbuffò, girandosi verso di lui e mettendo la schiena contro la testiera del letto -Il ragazzo che si porta a casa la povera, ingenua, ragazza ubriaca e non si approfitta nemmeno di lei. Che gentiluomo!» concluse, indicando il vestito ancora addosso.

«Un altro te l'avrebbe tolto senza pensarci più di tanto- ribatté duro -Non te ne saresti neanche accorta, visto in che condizioni eri»

Idie aveva questa capacità, che nessun'altra ragazza che conosceva possedeva: sapeva farlo incazzare, smuoverlo fin dentro le ossa e fargli ribollire il sangue nelle vene.
E non era cosa da poco.

Di solito, tutte le altre lo lasciavano indifferente.
Pensò che con Antonella non litigava mai.

«Nicolò? -chiese Idie con aria altezzosa-Dov'è?»

«È ritornato a casa sua»

«E la tua ragazza? Non è in casa?» domandò ancora, provocandolo, guardando in giro per la stanza come se si aspettasse di vederla sbucare fuori da un momento all'altro.

Lo sentì sbuffare, scuotere il capo e fremere dal nervoso.

«Ti ho detto che non stiamo più insieme»

«E lei lo sa? Mi sembrava molto felice di vederti allo stadio» ribatté ancora, tenendo il punto.

«Non sapevo nemmeno che sarebbe stata lì- le spiegò e cercò di restare calmo, -è tornata a Milano la sera stessa»

Idie continuava a non guardarlo, arricciò il naso e sbuffò i capelli via dal volto «Ti stai scusando?»

«Sì, mi sto scusando»

«Per cosa? Perché la tua ex ti viene a trovare o perché io non vado bene le te?»

Il ragazzo restò in silenzio, mordendosi nervosamente le labbra e cercando di prenderle la mano «Per entrambe»

«Sono stato un bastardo, hai ragione- iniziò-Quella frase..ecco, io la penso comunque. Pensò davvero che tu non vada bene per me, come io non vado bene per me. Ma questo non significa niente, infondo. Mi capisci?»

𝕿𝖗𝖚𝖊 𝕮𝖔𝖑𝖔𝖗𝖘|| P.DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora