CAPITOLO 5 - ELENA POV

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Questa mattina mi sono alzata con la volontà di fare qualche cosa, non so ancora cosa ma ho deciso che non voglio passare la giornata raggomitolata tra le coperte.

Sono le nove di mattina e decido di fiondarmi nella cabina armadio, sono anni che non curo il mio aspetto fisico, ho un guardaroba asettico, spento, senza vita. Tra le innumerevoli maglie nere riesco però a scorgerne una di un colore un po' più allegro, siamo ancora in estate infondo.
Prendo questa semplice t-shirt blu e ci abbino un semplicissimo paio di pantaloncini di jeans; dopo aver preso l'intimo mi dirigo al bagno. Di mia madre nessuna traccia, sarà sicuramente felice quando mi vedrà già veglie e preparata a quest'ora.

L'acqua del getto potente della doccia mi rinfresca il corpo e anche i pensieri, credo che ultimamente sia stata la mia ancora di salvezza; quante volte avrei voluto farla finita, quante volte avrei voluto spegnere i pensieri, quante volte avrei voluto eliminare il passato, quante volte avrei voluto dissolvermi ma, lo scorrere lento dell'acqua sul mio corpo mi ha sempre rilassata e ha fatto si che io sia ancora qui presente.

Dopo trenta minuti mi decido ad uscire da questa tana, prendo il mio accappatoio candido e mi avvolgo tutto il corpo; in punta di piedi mi dirigo al grosso specchio, che padroneggia l'unica parte libera del bagno verde acqua, che mia madre ha scelto con grande cura. Mentre mi osservo vedo quanto sono dimagrita, quanto il mio corpo porti i segni distintivi di quello che io stessa mi provoco; ero un'amante della buona cucina ora invece già è tanto se mangio una misera insalata. Sono anni che non esco fuori a mangiare in un fast-food, sono anni che non permetto a nessuna mia amica di avvicinarsi; forse è arrivato il momento di iniziare a fare qualche passo anche in questo senso qui, proprio come ho fatto con lo stadio.

Eh sì lo stadio, chi lo avrebbe detto mai che ci avrei rimesso piede, io non ci avrei scommesso nemmeno una lira, eppure sono stata lì e mi è anche piaciuto tanto, forse anche di più dell'ultima volta.

Dopo aver indossato i miei abiti decido di farmi una coda alta così da sistemare i miei lunghi capelli castani che riprendono, appieno, il colore dei miei occhi; devo dire che la parrucchiera ha fatto proprio un ottimo lavoro. Non metto trucco, ormai non fa per me; lentamente torno in camera e prendo un paio di scarpe comode da poter utilizzare, non so dove andrò, ma sicuramente sarà a piedi, quindi devo stare comoda.

Un volta terminato di sistemare la camera mi dirigo in cucina, dove trovo mia madre indaffarata a preparare, credo siano dei cornetti, vicino al forno.

"Buongiorno mamma" dico con più enfasi del solito.

"Buongiorno tesoro.... Aspetta Elena sei già in piedi?" Mi chiede scioccata mentre è ancora di spalle.

"E sei anche vestita" continua una volta che inchioda i miei occhi sulla mia figura. Sul suo volto vedo comparire un flebile sorriso, non la vedo così da tanto tempo, troppo.

"Si mamma, ho deciso di fare una passeggiata; questa mattina mi sento così" le dico sorridendo.

"Mi fa piacere, tieni questi sono appena usciti dal forno, ora ti preparo anche un caffè" mi dice porgendomi un piatto.

"Grazie mamma sei gentilissima". Appena finita la colazione prendo il mio telefono e la borsa e mi dirigo alla porta.

"Ciao mamma, ci vediamo più tardi" saluto la donna che sta sistemando il salotto, rimasto da mio padre in disordine prima di andare a lavoro.

"Fai attenzione" si raccomanda.

"Certo mamma, a dopo" la saluto chiedendomi l'uscio di casa alle spalle.

Non ho una meta prefissata da raggiungere quindi mi immergo nella via principale della città e scruto tutte le bellezze che la mia terra ha da offrire.
Alla mia destra vedo il Vesuvio, che prepotente e spettacolare, domina nell'azzurro del mare illuminato da un sole che spacca le pietre. Questa giornata devo dire che sarebbe fantastica per un tuffo in mare, ma questo non è quello di cui ho bisogno in questo momento. 

ULTRAS - L'amore tra gli spalti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora