CAPITOLO 23 - ELENA POV

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Oggi è l'ultimo giorno di università della prima settimana di studio, e non immaginavo che sarei arrivata a questo giorno così stanca ma anche così soddisfatta.

Ieri sono passata dalla dottoressa Panico per la mia seduta e devo ammettere che le cose stanno migliorando, cosa che ha ammesso anche lei stessa una volta finita la terapia.
Quando ho iniziato, quasi cinque anni fa, non immaginavo neanche lontanamente che il mio futuro si sarebbe presentato com'è ora il mio presente.
All'epoca credevo che la mia massima aspirazione sarebbe stata quella di riuscire ad abbandonare il letto per più di mezz'ora e invece ora mi ritrovo a vedere un futuro che forse mi regalerà qualche gioia.
Ammetto che questo pensiero mi porta a due emozioni contrastanti, mi sento felice perché credo di star realizzando i miei sogni ma dall'altra parte mi sento trinte, anzi no meglio dire che mi sento egoista perché io posso avere un futuro mentre lui no.
La dottoressa dice che questa mia sensazione con il tempo di affievolirà è riuscirò a capire che io non centro nulla, che il destino si, ce lo scriviamo noi ma abbiamo bisogno di quel pizzico di fortuna che purtroppo non bacia tutti nella vita.

Tra un pensiero e l'altro mi scappa un sorriso che non passa inosservato agli occhi vispi di Megan. E si alla fine me la ritrovo ovunque e devo ammettere che si sta dimostrando una buona amica anche se difficile da sopportare a causa della sua parlantina; penso che probabilmente potrebbe fare un baffo a Jame Joyce e il suo flusso di coscienza.

"A cosa stai pensando di così divertente? Sai io non ci trovo niente di divertente ad essere qui da cinque ore ad ascoltare omaccioni con voci nasali che vorrebbero spiegarci cose che neanche loro hanno voglia di fare... Aspetta, aspetta, aspetta. Tu non sta pensando a qualche cosa di divertente ma a qualcuno di molto figo, qualcuno che io conosco, che adora le moto e ama il colcio più del mio ragazzo. Dai ammettilo che Tony è nei tuoi pensieri" dice lei mentre i miei occhi prima si incurvano e poi si accigliano a causa delle affermazioni che lei sta facendo uscire dalla sua bocca senza neanche far passare per il cervello.

"No ma che stai dicendo? Stavo semplicemente pensando che oggi è l'ultimo giorno della settimana che dobbiamo essere fra queste mura e quindi domani possiamo goderci del meritato riposo" invento la prima cosa che mi passa per la testa che possa essere abbastanza veritiera.

"Sarà pure, ma qui gatta ci cova. Dai non dirmi che non ti piace neanche un po', sai i tuoi occhi diventano a forma di cuoricino quando incontrano quel casino umano" dice lei formando un cuore con le dita delle mani.

"Megan smettila di farti film mentali, non siamo in una teen fiction, qui non c'è il bel tipo muscoloso che non ha mai voluto una relazione che si innamora della tifa inesperta che di relazioni sa solo quello che ha letto nei suoi romanzi preferiti" le rispondo incamminandomi verso il giardino interno che l'università ci mette a disposizione quando abbiamo ore buche.

"Dai non correre, comunque sia credo che tra voi due ci sia qualche cosa che neanche voi sapete" non la faccio concludere che la interrompo.

"Si c'è la polverina magica di Trilli" la prendo in giro guardandola di sbieco.

"Ci rinuncio sei un caso umano, non so se sia più difficile avere una con ersazione con te o con quel bradipo di cui tu sei innamorata ma che non vuoi ammettere. E non dire nulla, è così e basta" dice sedendosi sulla prima panchina libera.

"Sembri proprio una bambina capricciosa in questo momento. Sai sembra quando dici ad un bambino no e lui mette il broncio per i seguenti dieci giorni" dico ridacchiando e sedendo i a gambe incrociate vicino a lei.

"Allora non dovrò parlarti per i prossimi dieci giorni" e mette un broncio ancora maggiore e incrocia le braccia sotto al seno.

"Tu e non parlare sono due cose che non possono essere né nella stessa frase né nello stesso universo. Tu rendi conto di quante parole dici al minuto?" le chiedo.

ULTRAS - L'amore tra gli spalti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora