CAPITOLO 4 - TONY POV

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Sono giorni che penso e ripenso a quello che è successo domenica pomeriggio.
Quella ragazza mi ha rapito, sono rimasto con più domande che certezze; non capisco neanche me, da quando in qua mi interessa di qualcuno che non sia io o la mia squadra del cuore?

Controvoglia mi accingo ad uscire di casa, oggi ho la riunione con il gruppo degli 'U.N.A.V', il gruppo di alcuni ultras, e non posso mancare. Raggiungo, assonnato, la mia moto parcheggiata fuori al portone della palazzina, fatiscente, in cui vivo da qualche anno da solo e monto in sella.

La moto è una valvola di sfogo, quando salgo in groppo alla mia bambina, verniciata blu notte, mi sento rinato, sono libero di fare ciò che voglio. L'adrenalina che sale nelle mie vene mentre sfreccio per le strade della città è un toccasana per i momenti no che adornano la mia esistenza.

Ricordo ancora, quando da bambino, non potevo permettermi nulla, i soldi non bastavano neanche per tirare avanti fino a fine mese e le bollette si accumulavano; ho iniziato a lavorare quando avevo appena undici anni, prestavo servizio in un locale poco lontano da casa, facevo da facchino per l'alimentarti, il quale a fine giornata invece di pagarmi in monete mi ripaga con un tozzo di pane secco, che non avrebbe mai venduto. Per la mia famiglia anche quel poco che portavo a casa era oro, però non ho mai vissuto una vera infanzia e questo ha caratterizzato molto la mia crescita. Non so cosa vuol dire avere una carezza, non so cosa vuol dire farsi stringere dalle braccia di una madre, non so cosa vuol dire tornare a casa e trovare una zuppa bollente sul tavolo in cucina e non so neanche cosa vuol dire divertirsi con gli amici fuori scuola dopo una giornata di studio. Ho perso tante cose nella mia adolescenza, sono diventato uomo per forza di cosa, e tutto questo mi ha fatto diventare la persona che ora sono. I miei amici mi definiscono lo scapestrato, quello che riesce a mettersi nei casi più grossi di lui ma che riesce a tirarsene fuori senza problemi. Forse il fatto di non avere nessuno a cui dare conto, ha fatto sì che io non mi importi poi tanto delle conseguenze negative che le miei azioni possono portare, non ho una persona che si possa preoccupare veramente della mia saluto o della mia mente.
La famiglia che ritengo più mia è quella che ho scelto, per lei ho lottato e continuo a farlo, la mia famiglia è la curva, lì, proprio in mezzo a tutte quelle persone definite pericolose, mi sento voluto e stimato, nonostante la mia testa calda.

Il garage dove si terrà la riunione è sempre lo stesso e manca poco per avvistarlo, non so di cosa si parlerà oggi, però le riunioni straordinarie, come quella di questa mattina, non portano mai a nulla di buono.

Svolto l'angolo e mi immergo in una via secondaria, poco trafficata, a detta del nostro capo è meglio essere protetti e non farci vedere troppo in giro.

Se i miei genitori mi vedessero adesso sarebbero inorriditi, mi hanno sempre vietato di frequentare questo genere di compagnie, loro credono che qui ci sia solo giro di droghe e trattative sottobanco per omicidi. Ma noi non siamo questo, noi lottiamo per i nostri colori e reagiamo solo quando veniamo attaccati, noi siamo persone per bene che difendono solo il loro territorio.

Oggi l'aria sembra più pesante del solito all'interno del garage, tutti appaiono spazientiti; forse per l'orario mattutino in cui è stata convocata questa riunione, forse per l'improvviso richiamo.

Mi siedo su di una sedia vecchia e cigolosa, nell'angolo più lontano dal palchetto, che è stato organizzato in maniera abbastanza fatiscente, posizionato vicino all'unica parete libera di questo scantinato. Non mi piace essere in prima fila, preferisco guardare da lontano quello che succede, immagazzinare gli avvenimenti e dopo trarne delle conclusioni. Vicino a me vedo accomodarsi Fabio, non lo vedo da un paio di giorni, è stato fuori città per alcuni affari.

"Tony com'è va? Sembri stanco?" Mi chiede il mio amico.

"Fabio si tutto bene, sono stanco perché in questi giorni sto dormendo poco, ho troppe cose che mi girano per la testa" gli confesso.

ULTRAS - L'amore tra gli spalti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora