CAPITOLO 29 - ELENA POV

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Sono passati due giorni dal mio incontro con Tony, sono due giorni che sono chiusa in casa e che cerco di studiare per quel benedetto esame di metà corso, sono consapevole che posso anche andare male ma per me non è fattibile come situazione, se passo questo step non dovrò fare l'orale e questo sarebbe un gran bel risultato.
Purtroppo però, a non essere dello stesso avviso è il mio cervello che non ha la minima intenzione di applicarsi su quel fluire di parole che si susseguono sui fogli scarabocchiati dei miei appunti presi in aula.
So benissimo qual'è la causa, due occhi azzurri da mozzare il fiato che non smettono di tormentare i miei pensieri.

Se chiudo gli occhi mi sento ancora su quella spiaggia, tra le sue braccia; penso di aver provato delle sensazioni uniche in quel momento. Mo sentivo fuori dal mio corpo, come se la ragazza problematica si fosse dissolta come acqua al sole, non c'era ombra delle mie paura, dei miei casini e delle mie mille problematiche.

Mi sono affidata a lui, a quel ragazzo che ho tanto odiato, al ragazzo con cui non volevo neanche scambiare una parola.

Di certo quando sono salita in sella alla sua moto non avrei mai immaginato cosa sarebbe potuto succedere, credevo volesse porlarmi semplicemente a casa, ma forse il mio subconscio sperava in un suo passo.

Ammetto che stare stretta a lui, durante il tregitto è stata per me già una cosa fantastica; la parte razionale di me mi diceva che tutto quello che stavo facendo era un enorme sbaglio, abbandonarmi a lui, stringerlo come se fosse un ancora di salvezza, inebriarmi del suo profumo e soprattutto fidarmi di lui, ma il mio cuore non era d'accordo e continua la sua inarrestabile corsa verso l'inevitabile.

Poi trovarmi lì, in qual luogo a lui tanto caro e vederlo per la prima volta come un bambino indifeso mi ha fatto sciogliere pian piano, ha portato la lascerà di ghiaccio che mi ero costruita intorno a dissolversi come neve al sole.

Sentirlo parlare del suo passato mi ha totalmente presa facendomi avvicinare a lui sia mentalmente che, soprattutto, fisicamente.
Non potevo immaginare a cosa avrebbe portato quel mio gesto, cosa avrebbe scaturito in lui, o meglio dire in noi.

Quella spiaggia, nascosta da occhi indiscreti è stata il luogo dove tutti i miei sentimenti si sono fatti largo conducendo a lasciarmi andare con Tony.

Proprio io che non volevo avere a che fare con un Ultras, mi sono ritrovata a volerlo insistentemente, proprio come quel bacio.

Bacio che, se in un primo momento mi ha sorpreso, appena il mio cervello ha ricominciato a funzionare e ha se tino il mio cuore galoppare, ho accettato e ricambiato.

E un'altra volta mi sono persa nei miei pensieri e la pagina che stavo leggendo è rimasta aperta a prendere la luce che filtra dalla mia finestra.
Istintivamente passo l'indice sulle mie labbra dove mi sembra di sentire ancora la sua presenza, il suo sapore e il suo alito.

Ed ecco che sono di nuovo li, su quella spiaggia a girarmi nella sabbia mentre le nostre bocche si uniscono e si scoprono per la prima volta.

Un sorriso spontaneo nasce sulle mie labbra, mentre ripenso a quanto indifeso sembrasse Tony in quel momento, propabilmente più vicino al bambino che si rifugia a con la nonna in quella spiaggetta isolata che al ragazzo impertinente che ho scorto la prima volta sugli spalti.

Il mio sorriso si spegne nell'esatto momento in cui il mio cervello si risveglia a causa del suono fastidioso del mio cellulare.

"Era ora che mi rispondessi, è la terza volta che lascio squillare il tuo telefono, che stavi facendo di così importante da non  poter badare alla tua cara amica?" la voce squillante di Mia mi arriva forte e chiara all'orecchio.

ULTRAS - L'amore tra gli spalti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora