CAPITOLO 25 - ELENA POV

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È arrivata finalmente domenica e sono di nuovo tra il mio popolo, tra i miei amici a sostenere la mia squadra.
Sembra passato un secolo dal periodo che non mettevo piede in questo 'santuario', invece sono passati solo pochi mesi. Ancora non mi capacito di come ho fatto a vivere senza queste emozioni, forse Davide sarebbe stato più felice a vedermi qui bensì a letto a perdere tempo prezioso di una vita; una vita che a lui è stata strappata troppo presto.

Felice di questo pensiero sano che finalmente sta iniziando ad invadere la mia testa, mi accingo ad accomodarmi in una delle seggiole rosse che contraddistinguono gli spalti di questo stadio.

Mi giro in modo tale da poter vedere le persone che ho dietro, consapevole del fatto che i miei occhi stanno cercando una persona in particolare, quella persona che nella mia mente non dovrebbe esserci ma continua ad affollarla come se vincesse di questo.
Purtroppo di quei due occhi azzurri non c'è traccia e questo mi fa sospirare involontariamente.

A farmi tornare alla realtà è l'urlo dello stadio che invita i suoi beniamini, appena entrati sul manto erboso per il riscaldamento.
Ad accompagnare il loro ingresso sono anche i cori che contraddistinguono la tifoseria azzurra.

Il mio sguardo è incollato al rettangolo di gioco, mentre i ragazzi con maestria fanno mafie con un semplice pezzo di pelle rotondo.

Te lo dico con la voce
Te lo dico forte ancor
Questa maglia è la mia vita
E bianco azzurro i miei color
Nella mente un ideale
Nel mio cuore una passione
Forza lotta e non mollare
E torna ad essere campione

I primi cori di incitamento si innalzano tra le persone presenti allo stadio. La gioia inizia ad invadere tutti i miei sensi e un sorriso spontaneo torna sul mio viso.

È per te è per te è per te
che io canto per te,
ovunque sarai io sarò
non ti lascerò mai,
io lo so io lo so io lo so
sono pazzo di te,
tu lo sai tu lo sai tu lo sai
che io vivo per te

Altri cori continuano a susseguirsi, riempiendo i miei timpani di melodie così familiari ma allo stesso tempo così lontane dal mio presente, così lontane dalla Elena che si è rinchiusa in sé stessa anni fa.

I pensieri tornano come mancigli accompagnati da quelle parole che Davide non smetteva mai di urlare a squarciagola, neanche quando i novanta minuti erano finiti e lo stadio, oltre a svuotarsi, non aveva più nessun giocatore in campo.
Cosa che fa anche Tony ogni domenica.
Proprio lui che non manca mai e che ogni non occupa il suo posto, quello vicino ai suoi amici.
Infatti i suoi amici, loro sono inseparabili ma lui non è qui, non è seduto vicino a Fabio che continua a pizzicarlo o ad incitarlo.

Non immaginavo quando questi due occhi mi facessero compagnia in questo luogo fino ad ora, fino a quando proprio quei due occhi non ci sono a sorvegliarmi.

Andiamo a tifare in curva,
in curva,in curva
dove l’attesa è dura,dura,dura
Tieni la testa alta e
canta forte pure tu:
Napoli Amore mio,
per noi esisti solo tu

Un moto di ansia si insinua nel mio stomaco, non capisco per quale motivo l'idea che Tony non sia cui, mi faccia sentire malinconica. Forse i miei sentimenti mi stanno facendo brutti scherzi, forse quell'abbraccio, quall'unico abbraccio scambiato poco tempo fa, mi si sta ritorcendo contro, forse il minimo contatto fisico mi ha fatto unire a lui più di quanto io voglia far credere a me stessa.

ULTRAS - L'amore tra gli spalti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora