1. L'imprevedibilità di una deviazione casuale

6.5K 252 87
                                    


Deviazione casuale: nella fisica epicurea, si tratta di una deviazione spotanea degli atomi che cadono nel vuoto. Essa permette alle particelle di incontrarsi e formare la realtà delle cose.

 Essa permette alle particelle di incontrarsi e formare la realtà delle cose

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Dicembre 2022, Marshall (MN)


Mi sveglio con l'assoluta certezza di stare per morire. Non appena spalanco gli occhi nel buio, un colpo mi scuote con tale violenza che il dolore, irradiandosi, raggiunge le costole con la stessa potenza di un'onda d'urto. D'istinto mi appiglio a tutto ciò che possa identificarmi come persona ancora in vita: lo stomaco che pulsa per lo spavento, come se il cuore vi fosse scivolato dentro; il sapore salato sulle labbra dischiuse; il sudore sotto i palmi delle mani; queste sensazioni sono solide e reali, il che può significare una cosa sola. Non sono morta: sono viva. Maldestramente abbandonata sul pavimento, con il naso premuto a terra e un attacco di panico che combatte con gli artigli per prendere il sopravvento, ma viva.

M'impongo di inspirare lentamente, espirare, inspirare di nuovo e buttare fuori aria a un ritmo regolare. Nel silenzio, prima ancora di sentire lo scricchiolio dei suoi passi nel corridoio, una parte di me la percepisce arrivare. Un attimo dopo Lilith sguscia nella stanza, materializzandosi con sguardo distante, come se stesse pensando troppe cose tutte insieme e il mio capitombolo fosse solo una fastidiosa interferenza.

- Sono caduta, - mormoro, facendo leva sulle braccia per alzarmi, - tutto qua.

Una fitta mi attraversa lo sterno, ma cerco di ignorarla e issarmi fino al materasso. Magari possiamo far finta che non sia successo un'altra volta.

- Tornatene a letto.

Afferro la sveglia per non dover guardare in faccia mia sorella. È notte fonda, eppure Lilith sembra perfettamente vigile.

- Dovresti accendere la luce. La probabilità di avere un'altra crisi diminuirebbe di almeno due quinti.

Le faccio cenno di sparire. Sono stufa dei calcoli matematici che usa per descrivermi, quasi volesse ridurmi a un problema di geometria. Ci sono occasioni in cui per lei non sono nient'altro che una linea spezzata a formare angoli troppo acuti.

Continuo a concentrarmi sulla respirazione, spalancando le narici. Lo psicologo della scuola ritiene che in casi come questo il training autogeno possa aiutare, ma a me fa venire sempre un gran mal di testa.

Lilith si avvicina alla scrivania e preme un minuscolo interruttore: la luce soffusa di una lampada a forma di gufo le illumina il viso dalle forme morbide, abbastanza da farmi cogliere l'estensione delle ombre che le sfiorano gli zigomi. Occhiaie: Lilith non ne ha mai avute prima, ma in questo periodo è solita rimanere a studiare fino a tardi. Forse è per questo che mi ha sentita cadere.

Passo le mani sulle lenzuola per asciugarle dal sudore, senza più aprire bocca. Lilith però non accenna ad andare via.

- Sai dove trovarmi, se hai bisogno di me.

Entropy - Il Sistema IsolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora