27. Il collasso della stella più luminosa - parte 2

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Premessa: caro lettore, se sei arrivato fino a qui, grazie di tutto. Sei coraggioso come solo Nicholas Reichenbach potrebbe esserlo. Quindi prendi un bel respiro. Si comincia.

Collasso stellare: in astrofisica si intende la progressiva compressione di un corpo massiccio sotto l'influenza della sua stessa forza di gravità

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Collasso stellare: in astrofisica si intende la progressiva compressione di un corpo massiccio sotto l'influenza della sua stessa forza di gravità. Avviene durante le ultime fasi di vita di un corpo celeste, quando tutte le fonti energetiche delle stelle si esauriscono ed esse muoiono per sempre.


La mattina d'Inverno in cui tutto ha avuto inizio, mentre mi precipitavo verso mia sorella e sfidavo le fiamme che la tenevano prigioniera, ero assolutamente positiva del fatto l'avrei salvata; che il giorno successivo ne avremmo discusso davanti a un bicchiere di latte alla zucca con i nostri soprannomi scarabocchiati sopra; io, Lilith e la mamma, approfittando del Wi-Fi di qualche caffetteria giù in centro, per saltare da un giornale all'altro in cerca delle nostre facce. Magari saremmo diventate famose. Magari qualcuno avrebbe chiesto di intervistarci, e ci avrebbero scattato una di quelle foto in cui le gemelle indossano identici vestiti e stesse acconciature.

Perfino la seconda volta, con l'ispettore Jerome Ryars che mi stava alle calcagna, ardeva una flebile scintilla di utopia nella mia testa, abbastanza luminosa da impedire che mi arrendessi.

Perché ce la potevo fare. Perché avevo una chance. Dovevo solo continuare a muovermi, incurante di aver raggiunto il limite, e spingere un piede davanti all'altro senza mai arrendermi.

Ma in entrambi i casi, le cose non sono andate come speravo io: questo mio malgrado l'ho imparato. È che il vero dilemma del fallimento non sta affatto nel concepirlo, quanto piuttosto nel doverlo accettare.

Quando mi precipito giù per le scale, volando da un piano alll'altro come se mi avessero cucito le ali alle suole delle scarpe, so benissimo che non ho alcuna speranza di arrivare a destinazione prima che il sistema di sicurezza venga disattivato. Potrei sfrecciare alla velocità della luce o smaterializzarmi da un punto all'altro dell'edificio, ma nessuno dei miei sforzi impedirebbe ad Oswald Crichton di segnare la nostra rovina dopo tutto il tempo che ho impiegato a liberarmi di Beatrice.

È per questo che mando un messaggio al resto dei miei amici; uno solo, annaspando con la faccia premuta sul microfono del ricetrasmettitore. Lo dirigo verso ogni canale raggiungibile nel raggio del mio dispositivo, ruzzolando da un gradino a quello successivo con il rischio di spezzarmi l'osso del collo: - Stanno arrivando, - singhiozzo: - andatevene via da qui!

E non guardatevi indietro.

Non si tratta di fare la vittima sacrificale, né di dover dimostrare che valgo abbastanza da costringere i Novi a ricredersi sul mio conto. È per qualcosa che Crichton mi ha detto, la prima volta che sono entrata nell'antro fatiscente del suo laboratorio: non si dovrebbe mai spezzare un legame chimico se non si è sicuri di quanta energia finirà col liberare. Allo stesso modo, le gemelle Crowford – pericolose come due isotopi1 dello stesso elemento radioattivo - non avrebbero mai dovuto sfidare la sorte e separare le loro strade.

Entropy - Il Sistema IsolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora