23. La sorveglianza elusa da un tumore che cresce

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Nei capitoli precedenti:di giorno in giorno la situazione sociopolitica Mondiale diventa sempre più instabile. Gli esperimenti di Nicholas lo conducono troppo vicino a scoprire la verità su ciò che ha reso Lilith Crowford così diversa da sua sorella e Sybil, ossessionata dai sospetti che prova nei confronti di Franz Kopplen, convince Sharazad a invitarlo alla Villa: qualunque cosa stia nascondendo, Sybil dovrà scoprirlo prima della Riunione del Comizio. Il tempo stringe. 

Immunosorveglianza: si tratta di un processo avviato dal sistema immunitario dei vertebrati, volto al controllo delle cellule tumorali

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Immunosorveglianza: si tratta di un processo avviato dal sistema immunitario dei vertebrati, volto al controllo delle cellule tumorali. L'individuazione del tessuto neoplastico scatenerà una risposta immunitaria tale da inibire la crescita e la diffusione del cancro, a meno che esso non riesca ad eludere la sorveglianza e ad invadere l'organismo da cui si è generato.


Quello che viene dopo è come un intervallo matematico di cui non si conoscono gli estremi: lungo,dilatato, a tratti perfino estenuante.

Aspettiamo che il Comizio si riunisca nell'attico di qualche grattacielo d'acciaio senza concederci la benché minima allusione ai sospetti che Nicholas cova nei confronti della Fazione, stroncando ognuna delle nostre ricerche evoluzionistiche come se non l'avessimo mai neppure incominciata.

Aspettiamo il passare di giornate striminzite dalla mancanza di luce, raccontandoci a vicenda scatoloni di bugie bianche: "Non dovresti essere preoccupata, filerà tutto liscio"e "figurati, io sto bene", le solite frottole stracolme buone intenzioni.

Sybil e Nicholas, spettegola qualcuno, due metalli fusi in una nuova lega.

Ce ne stiamo sempre insieme, riuniti attorno alle scrivanie della biblioteca o per le strade squadrate di Minneapolis, dove con il consenso del Capitano Hodgkin mi è concesso di incontrare mia madre e aiutarla con le scartoffie da compilare per la scomparsa di Lilith.

Poi, quasi per caso, nel bel mezzo di un mercoledì bagnato dal freddo di inizio febbraio, ci annunciano che quello che aspettiamo sarà l'arrivo di Franz Kopplen. Con un volo diretto da Washington DC a Saint Paul, dritto nell'FC-nA-Minnesota, l'ennesimo tedesco dal carattere incorreggibile verrà a stare da noi per la spaventosa durata di settantadue ore, inizio e fine della trasmissione.

Dio solo sa che cosa potrebbe succedere in tre giorni, ho pensato: la caduta di un impero, lo spostamento dell'asse terrestre, un omicidio. Così, si fa per dire.

È da quel momento che in punta di piedi e con le mani premute contro i vetri delle finestre a macchiarli di aloni, mi sono limitata a cucire lo sguardo sulla strada che si snoda attraverso il bosco di conifere, nascondendo la Villa agli occhi dei Sapiens.

Non so per quanto tempo sono andata avanti in questo modo.Ore. Ore intere.

A farmi compagnia rimangono ancora Beatrice e tutti quei ragazzi che si sono lasciati incuriosire dall'arrivo di un ospite confermato come se non avesse accettato l'invito che all'ultimo secondo. Imparo che tra di loro Kopplen è addirittura famoso: per le sue feste indimenticabili e sopra le righe o per il suo talento nel farla franca a fine serata. Non ne sono ancora sicura.

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