Una Canzone per Te - Nirama

7.

Filippo's pov

[...]

Dopo un breve viaggio in macchina, arriviamo in discoteca.
Nicole era seduta vicino a me e non mi ha rivolto nemmeno una parola o uno sguardo. Continuava a guardare fuori dal finestrino dell'auto, assorta nei suoi pensieri. Non ho voluto disturbarla visto che questa situazione l'ho creata io. Di tanto in tanto la guardavo per cercare di capire cosa avesse ma niente, restava immobile ad osservare ciò che le si presentava dietro quel vetro.
Sono seduto al bancone bevendo l'ennesimo bicchiere, voglio sparire dalla faccia della terra, la sto facendo soffrire e non se lo merita.
Mi si sono avvicinate un po' di ragazze ma le ho ignorate tutte, nessuna era lei. Con la coda dell'occhio la vedevo mentre guardava, infastidita, le ragazze che mi stavano intorno. Sembrava che qualcuno le stesse toccando qualcosa di prezioso, di suo. E mi ha fatto piacere vederla infastidita.
Si impegna tanto nel far finta che le interessi Alessandro ma io so che non è così. Magari prova qualcosa per me.
Mando giù un altro bicchiere e vedo Einar avvicinarsi.

"Fil, basta bere dai, raggiungiamo gli altri"

"No Einar, aspetta.. l'ultimo"

Alza gli occhi al cielo e sbuffa.

"E va bene. Ma dopo torna subito"

Torna dagli altri ed io prendo un altro bicchiere. Prima di iniziare a bere, vedo un ragazzo che strattona una ragazza dal braccio. Mentre bevo vedo sul braccio della ragazza, che si dimena tentando di liberarsi, un tatuaggio familiare. È una rosa. Nicole!

Nicole's pov

"Lasciami cazzo!"

Cerco di liberarmi dalla presa di questo animale, fallendo miseramente. Sono una tipa tosta, si, ma sono troppo gracile rispetto a quello che ho davanti.
Mi strattona verso il bagno e mi sbatte contro il muro, bloccandomi i polsi contro di esso e iniziando a baciarmi il collo.

"Ti ho detto di lasciarmi"

Gli tiro un calcio e finalmente riesco a liberarmi. Vedo Filippo entrare correndo. Pensava che non me la sarei cavata? Si sbagliava.
Mi guarda preoccupato per assicurarsi che io stia bene, credo.
Lo vedo prendere per la maglia quel tizio e sbatterlo contro il muro.

"Non provare mai più ad avvicinarti a lei, chiaro?!"

È ubriaco, si vede e si sente pure da ciò che sta dicendo. Ma si dice che gli ubriachi dicono sempre la verità. Nah, stupidi detti, lui non può volermi proteggere, non può essere geloso. Non dopo come si è comportato in questi giorni.
Il tizio si libera e gli da un pugno dritto in faccia. Vedo che a Filippo esce sangue dal naso.
Sta per ribattere però lo fermo, quasi non si regge in piedi.
Lo aiuto con fatica a non cadere e raggiungiamo gli altri. Subito ci viene incontro Einar e mi aiuta a farlo sedere.

"Ma che è successo?"

"Un tizio mi stava dando fastidio e lui mi ha difesa"

Senza rendermene conto sorrido, forse è vero che voleva proteggermi, proprio lui, Filippo.

[...]

Sono appena uscita dalla discoteca con Filippo. Non ce la faceva nemmeno a star seduto ed ancora è presto, così ho insistito per portarlo in hotel. Insomma, devo pur ringraziarlo in qualche modo per quello che ha fatto, questo è il minimo.
Lo aiuto a salire nel taxi e mi metto accanto a lui. Sembra per un attimo risvegliarsi dal suo stato di trance.

"Dove siamo"

"Tranquillo, adesso torniamo in hotel"

"Quale hotel?"

Appoggia la testa sulla mia spalla, avvicinandola poi sull'incavo del mio collo. Sento il suo fiato su di esso, ed è bello tutto questo. Gli accarezzo i capelli, sembra tutto così giusto, vorrei restare così per sempre.

"Nicole"

"Che c'è?"

"Niente, volevo essere sicuro fossi tu"