Uscire di pomeriggio

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Katy Perry - Teenage Dream


La stanza era immersa nell'oscurità e tutto sembrava una grossa macchia nera finché la porta non venne aperta di colpo.

"Ma si può sapere perché sei al buio?" chiese colei che aveva aperto la porta.

"Fa caldo" rispose una voce roca proveniente dal fondo della stanza.

La donna dai capelli corvini decise di accendere la luce per cercare di capire dove fosse suo figlio e quando notò la sua figura a pancia in giù sul pavimento freddo, alzò gli occhi al cielo.

"Harry non puoi davvero stare sempre chiuso in camera tua. Inoltre non fa così caldo. Esci, vai a farti una passeggiata al parco, vivi, divertiti per l'amor di Dio"

"Che servizio vuoi che ti faccia?" chiese lui, scostandosi dai mattoni freschi.

"Ma cosa stai dicendo?" rispose la donna oltraggiata.

"Non vieni mai in camera mia. Se lo fai è perché vuoi che ti faccia un servizio. Sei mia madre, ti conosco" Alzatosi da terra provò piacere nel sentire il fresco del pavimento sotto i suoi piedi. Dopo essersi scompigliato i capelli con entrambe le mani, superò la madre e andò nel corridoio.

"Non devi farmi nessun servizio. Sei crudele a pensare questo. Sono tua madre è ovvio che mi preoccupo per te! Inoltre mettiti qualcosa addosso...non puoi stare in casa in mutande" continuò la giovane donna alle calcagna del figlio.

"Mamma, proprio perché è casa mia posso stare in mutande quanto voglio" disse il ragazzo girandosi bruscamente. La pubertà lo aveva fatto alzare di parecchi centimetri e ora la madre gli arrivava praticamente al petto.

"E se venisse qualche ospite?" continuò lei incrociando le braccia al petto.

"Allora si godrebbe lo spettacolo" rispose il ragazzo mentre si sedeva al tavolo della cucina.

"Sei tremendo Harry" esalò la donna ormai sconfitta. Discutere con lui era totalmente inutile, perciò prese il telecomando e accese la tv.

"Metti sul sei che ci sono i risultati delle partite" disse d'un tratto il ragazzo.

"Non vedremo il calcio. Nè ora né mai" concluse categorica la donna.

Harry alzò gli occhi al cielo esasperato e decise di andare in bagno a lavarsi pur di fare qualcosa visto che la tv era occupata.

"Bene, vado a lavarmi e poi esco"

Fece per andarsene quando la voce di sua madre lo raggiunse.

"Visto che esci perché non vai a fare la spesa? E quando torni porta Margot a fare i suoi bisognini. Grazie."

Il ragazzo si girò lentamente verso colei che lo aveva messo al mondo e guardandola negli occhi disse: "E per fortuna che non dovevo farti nulla. Sei tu quella crudele che mi fa venire i sensi di colpa per poter sbrigare le faccende che dovresti fare tu"

"Figliolo... non è mica colpa mia se la furbizia l'hai presa tutta da tuo padre"

*

Che cos'è la libertà? La libertà è sentire il vento tra i propri capelli mentre si va in moto ad alta velocità per la città, è sorridere senza motivo per tutto il giorno, è sentire l'adrenalina nel corpo quando si è sulle giostre, è non avere vergogna di piangere per una cosa che ci appassiona davanti agli altri. Per la ragazza distesa sul letto, tutte queste emozioni erano rappresentate dalla musica. Nulla le dava più libertà di sentire i suoi artisti preferiti cantare e di potersi scatenare con loro. Per questo appena si alzò, la prima cosa che fece fu quella di accendere la radio e di alzare il volume al massimo.

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