5 Seconds Of Summer - Youngblood
La presidenza non era mai stata tanto affollata come quella mattina. Erano passati due giorni dall'assemblea distruttiva, come la definiva il signor Iron, e tutto il corpo insegnanti aveva indetto una riunione straordinaria per decidere sul da farsi.
"Quei cialtroni hanno chiuso la povera Rose nello sgabuzzino! Lo sanno che quella adorabile signora soffre di cuore? Io direi di denunciarli!" disse la prof di Latino guardando il preside dritto negli occhi. Quest'ultimo fece per controbattere, quando un'altra voce anticipò la sua.
"Denunciarli? Io li sospenderei, hanno reso la nostra scuola una discoteca!" continuò un altro docente.
"Ma per favore! Devono essere espulsi!" disse la docente di Matematica.
"Chiamiamo tutti i genitori e facciamoli punire una buona volta!" continuò la professoressa di inglese con gli occhi ridotti a due fessure.
Nel giro di pochi minuti, tutti gli insegnanti stavano elencando i vari soprusi che i loro alunni avevano commesso organizzando quella festa. Il preside Iron, scrutò gli adulti davanti a sé e sbuffando sonoramente, si sciolse la cravatta. Dopo essersi riversato sgraziatamente sulla poltrona in pelle nera e aver poggiato la cravatta sulla scrivania, si guardò intorno. Doveva trovare a tutti i costi un modo per far pagare ai suoi studenti quello che avevano fatto: ma quale sarebbe stata la punizione giusta?
Avrebbe potuto veramente espellerli...ma con qualche settimana prima del diploma sarebbe stato troppo eccessivo. Avrebbe potuto sospenderli e farli uscire con un voto molto minore rispetto a quello che si sarebbero meritati...ma questo non avrebbe impartito nessuna lezione o morale. Doveva trovare qualcosa di cattivo (ma non troppo) che li avrebbe segnati a vita.
Mentre pensava a tutto ciò, notò che un solo professore non si era nemmeno degnato di rivolgergli la parola dall'inizio di quella strampalata riunione: il docente di italiano.
Facendoci caso, si ricordò di come l'uomo, appena entrato nel suo ufficio, avesse preso una sedia e, dopo averla sistemata in un angolo della stanza, ci si fosse seduto sopra e avesse iniziato a leggere il giornale. In effetti, l'insegnante, era ancora lì nella stessa identica posizione: gambe accavallate, occhiali da vista sulla punta del naso e giornale aperto probabilmente alla pagina dello sport. Certe volte si chiedeva come facesse il suo collega a restare fuori da tutte le situazioni e a gestire il più grave dei conflitti con una mente lucida e non deturpata dall'ansia.
"Aron, cosa ritieni sia giusto fare?"
La voce del preside echeggiò nella stanza ponendo fine alle filippiche degli altri insegnanti.
Il professore di italiano, per tutta risposta, alzò le sopracciglia e con tutta la calma del mondo, richiuse il giornale. Dopo averlo piegato in due, prese gli occhiali e chiudendoli, li sistemò nel taschino della sua camicia. Fu dopo aver fatto quelle svariate azioni che si alzò in piedi e si diresse verso l'unica scrivania nella stanza. Il preside, in tutto questo, lo guardava con un certo allarmismo che cessò nel momento in cui il giornale gli venne gettato sulla scrivania.
"Dopotutto, quello che vogliono i ragazzi è divertirsi alle loro condizioni. Sarebbe molto più istruttivo, a parer mio, insegnare loro che la scuola non è divertimento bensì studio ed educazione. Sono sicuro, mio caro preside, che lei sarà in grado di trovare la soluzione più adatta per far capire loro ciò"
Dopo aver detto queste parole, l'uomo uscì dalla stanza seguito dagli sguardi di tutti i presenti.
"Secondo me dobbiamo proprio farli espellere" disse la professoressa di filosofia dopo alcuni secondi di silenzio. Le sue parole innescarono quelle degli altri professori e, nel giro di pochi secondi, la stanza era di nuovo piena di frasi cariche di minacce.
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Camp Flop
FanfictionLa scuola è l'inferno sulla terra e gli studenti sono anime in pena. L'unica speranza che hanno per svagare un po' è rappresentata dalla grande gita di fine anno in una delle capitali del divertimento: Amsterdam. E se a seguito di uno scherzo da par...