Sei troppo figo

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Taylor Swift - Gorgeous

"Cosa ci fai qui? Se non sbaglio, non ti eri proposto" disse Selena poggiando la schiena sul muro della casa e alzando la testa verso il cornicione della finestra aperta.

"Sta zitta per favore, pensiamo a prendere questo dannato pennuto e ad andarcene via" rispose seccato Harry, guardando anche lui il cornicione.

"Ci serve un piano. Bisogna capire innanzitutto se Nazarro è davvero lì dentro e poi salvarlo"

"Bene" concordò lui sussurrando. "Come facciamo a capirlo, Sherlock?" continuò guardandosi intorno.

"Elementare, Watson. Ci affacciamo alla finestra!"

"E dimmi un po', visto che sei alta un metro ed una lattina, hai intenzione di volare fin lassù?"

La ragazza guardò di nuovo in alto: neanche saltando avrebbe raggiunto la finestra.

"No, riccioli d'oro. Userò una scala super tecnologica che porta il nome di Harry Robin Styles"

"Il mio secondo nome non è Robin"

"Lo so ma faceva ridere e quindi l'ho messo"

"Tu sei tutta matta..."

"Almeno io non investo la gente"

"Ancora con questa storia? Non ti ho vista, ero di fretta e tu eri ferma in mezzo alla strada come-"

"-un palo. Dici sempre le stesse cose, magari anche tu sei un pappagallo e non lo sai...forse dovrei adottarti per fare compagnia a Nazarro"

"Ti piacerebbe"

"E non poco"

Harry strabuzzò gli occhi e lentamente girò la testa dall'altra parte e anche Selena fece lo stesso. Non poteva seriamente aver detto una cosa del genere. Si sarebbe aspettato tante risposte dopo il suo 'ti piacerebbe' ma di certo quella che aveva ricevuto, non era nemmeno tra le possibili opzioni. Stranamente, però, la risposta gli piacque...e non poco.

Un suono li fece rigirare uno di fonte all'altro: il gatto stava di nuovo miagolando.

"Fammi salire sulle tue spalle"

Questa volta, senza contestare, Harry si mise di fronte al muro e aiutò la ragazza a sistemarsi sulle sue spalle. Il fatto che fosse magra e minuta rendeva il suo peso abbastanza sopportabile, ma il caldo pomeridiano lo faceva sudare ugualmente. Tuttavia, avercela così vicina non gli dispiacque affatto.

D'altro canto la ragazza trovò il corpo statuario ed allenato del ragazzo molto stabile sotto di sé: dopotutto, sapeva che praticava calcio da quando aveva sei anni. Praticamente era tutta una vita che si allenava e si manteneva in forma. In effetti, aveva notato già prima quanto i suoi muscoli fossero tonici. Quando lui l'aveva abbracciata per non farla cadere e le sue braccia l'avevano circondata, aveva avvertito i suoi bicipiti guizzare prontamente sotto il suo peso. Dopotutto era stato carino, aveva cercato di non farla cadere....cosa che aveva fatto poco dopo aprendo le braccia e guardandola abbattersi al suolo. Insomma, carino un paio di palle.

"Allora?" la voce urgente di lui la risvegliò dai suoi pensieri.

L'interno della casa rispecchiava esattamente il suo esterno. Tutto logoro, vecchio, fatiscente e anche puzzolente. I mobili sembravano appartenere all'epoca del dopoguerra e il loro stato sembrava confermare questa ipotesi.

Selena vedeva il tavolino basso in legno circondato dai divani in velluto verde scuro, molto vicini alla finestra e pensò che sarebbero stati un ottimo nascondiglio una volta entrata in casa.

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